Lo scopo finale della vita terrena è il raggiungimento del grado di maturità che procura all’uomo la figliolanza di Dio. Ma pochi uomini vivono così consapevolmente che tutto il loro tendere è rivolto solo a questa ultima meta. Perché un continuo servire nell’amore deve formare l’uomo in modo che possa anche ricevere continuamente l’Irradiazione dell’Amore di Dio che garantisce un costante progresso dell’anima ed infine le procura quel grado di maturità che possa entrare come vero figlio di Dio nel Regno spirituale, che ora le spettano tutti i diritti di figlio e che possa creare e formare nella stessa volontà con Dio per la propria felicità. La figliolanza di Dio è la meta più alta e ad ogni uomo è data la possibilità di raggiungere questa meta, ma richiede tutta la volontà dell’uomo che dev’essere rivolta a Dio; richiede una retrocessione di tutti i desideri terreni, un superamento delle bramosie terrene, richiede una costante unificazione con Dio attraverso il fattivo amore per il prossimo ed un sempre continuo desiderio per Lui che spinge l’uomo al fervente lavoro sull’anima, ad un cammino di vita compiacente e che rende ricettivo il suo cuore per le più profonde Sapienze di Dio. Richiede un ininterrotto agire nell’amore che forma il suo cuore in modo che Dio Stesso vi possa prendere dimora ed ha luogo la più intima unificazione con Lui già sulla Terra. La figliolanza di Dio fa scaturire il sentimento il più alto di felicità nell’anima, è la cosa più meravigliosa che l’uomo possa raggiungere. E malgrado ciò vi si aspira così poco, perché la prima condizione è la prestazione di rinuncia ai beni e gioie terreni, per cui la forza e la volontà dell’uomo sovente non bastano ed utilizza troppo poco la Forza della preghiera. Ciò che vuole seriamente lo può anche ottenere, appena lo chiede intimamente e non cede nella sua preghiera. L’apporto di Forza non gli verrà mai negato, appena la sua volontà vi tende seriamente. Per raggiungere la figliolanza di Dio è necessaria anche la presa di contatto con le Forze unite con Dio, cioè l’uomo si deve totalmente aprire a tutte le buone correnti spirituali, deve stare in costante disponibilità di ricevere, quindi attraverso il pensare rivolto a Dio far agire su di sé le correnti mentali dal Regno spirituale, con cui gli giunge aumentata Forza e Luce, cosa che ha per conseguenza una sicura maturazione. La volontà di venire vicino a Dio stacca l’anima dalla Terra, dalla materia e le dà il libero sviluppo, non viene ostacolata nel volo verso l’Alto e questo è già un unirsi con dei portatori spirituali della Luce. L’anima dimora sovente nel Regno spirituale ed il desiderio per Dio diventa sempre più forte in lei. E di conseguenza è ora anche il suo agire d’amore sulla Terra. Il cosciente tendere verso l’Alto ed un profondo, intimo amore per Dio forma l’anima dell’uomo sulla Terra così che la può lasciare come figlio di Dio, per assumere l’Eredità del Padre, per poter contemplare Dio da Volto a volto.
Amen
TraduttoreDer Endzweck des Erdenlebens ist die Erreichung des Reife-Grades, der dem Menschen die Gotteskindschaft einträgt. Wenige Menschen aber leben so bewußt, daß ihr ganzes Streben nur diesem letzten Ziel gilt. Denn es muß ein fortgesetztes Dienen in Liebe den Menschen so gestalten, daß er auch fortgesetzt die Liebesausstrahlung Gottes empfangen kann, die einen ständigen Fortschritt der Seele gewährleistet und ihr zuletzt jenen Reifegrad einträgt, daß sie als rechtes Kind Gottes in das geistige Reich eingehen kann, daß ihr nun alle Kindesrechte zustehen und daß sie im Gott-gleichen Willen schaffen und gestalten kann zur eigenen Beglückung. Es ist die Gotteskindschaft das höchste Ziel, und jedem Menschen ist die Möglichkeit gegeben, dieses Ziel zu erreichen, doch sie erfordert den ganzen Willen des Menschen, der Gott zugewandt sein muß; sie erfordert ein Zurücksetzen aller irdischen Wünsche, ein Überwinden aller irdischen Begierden, sie erfordert einen ständigen Zusammenschluß mit Gott durch werktätige Nächstenliebe und ein immerwährendes Verlangen nach Ihm, das den Menschen zu emsiger Seelenarbeit antreibt, zu einem wohlgefälligen Lebenswandel und das sein Herz aufnahmefähig macht für die tiefsten Weisheiten aus Gott. Es erfordert ein ununterbrochenes Liebeswirken, das sein Herz so gestaltet, daß Gott Selbst in ihm Wohnung nehmen kann und der innigste Zusammenschluß mit Ihm schon auf Erden stattfindet. Die Gotteskindschaft löst ein unnennbares Glücksgefühl aus in der Seele, es ist das Herrlichste, was der Mensch erreichen kann. Und doch wird sie so wenig angestrebt, weil ein Verzichtleisten auf irdische Güter und Freuden erste Bedingung ist, die Kraft und der Wille des Menschen oft aber nicht ausreichen und er die Kraft des Gebetes zu wenig nützet. Was er ernstlich will, das kann er auch erreichen, sowie er innig darum bittet und in seinem Gebet nicht nachläßt. Die Kraftzufuhr wird ihm niemals verweigert werden, sowie nur sein Wille ernsthaft solche anstrebt. Es ist zur Erreichung der Gotteskindschaft auch die Fühlungnahme mit den Gott-verbundenen Kräften erforderlich, d.h., es muß sich der Mensch allen guten geistigen Strömungen willig öffnen, er muß in ständiger Empfangsbereitschaft sein, also durch Gott zugewandtes Denken die Gedankenströme aus dem geistigen Reich auf sich wirken lassen, wodurch ihm vermehrt Kraft und Licht zugeht, was ein sicheres Ausreifen zur Folge hat. Der Wille, in Gottnähe zu kommen, löst die Seele von der Erde, von der Materie und gibt ihr freie Entfaltung, sie wird auf dem Fluge zur Höhe nicht gehindert, und es ist dies schon ein Anschließen an geistige Lichtträger. Es weilet die Seele oft im geistigen Reich, und das Verlangen nach Gott wird immer stärker in ihr. Und entsprechend ist nun auch ihr Liebeswirken auf Erden.... Bewußt streben zur Höhe und tiefe, innige Liebe zu Gott gestalten die Seele des Menschen auf Erden so, daß sie als Kind Gottes jene verlassen kann, um das Erbe des Vaters anzutreten.... um Gott schauen zu können von Angesicht zu Angesicht....
Amen
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