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La divina Dottrina dell’amore – La non osservanza - La sofferenza

Siate temerari e pieni di fede nel Mio Aiuto. Vi ho dato un Comandamento, che dovete vivere nell’amore, perché soltanto attraverso l’amore vi potete liberare. E l’adempimento di questo Comandamento determina tutta la vostra vita terrena, determina il vostro destino, perché unicamente dall’agire nell’amore dipende la maturità della vostra anima che per voi significa liberazione. Finché dimorate ancora sulla Terra, languite nelle catene del peccato, in uno stato non libero come conseguenza del peccato di una volta, della caduta da Me. E da questa non-libertà dovete di nuovo ritornare nello stato della libertà, vi dovete sfilare le catene, perché attraverso la vostra propria volontà siete legati. Ed affinché diventiate liberi, vi ho dato il Comandamento dell’amore, perché solo l’amore è il mezzo per la liberazione. Senza l’agire d’amore non potete mai e poi mai diventare degli esseri liberi, felici, né sulla Terra né nell’aldilà; ma l’amore spezza le catene, ogni involucro delle vostre anime, l’amore vi riporta di nuovo nello stato primordiale, nello stato della pienezza di potere e Forza, della stessa Volontà di Dio e con ciò nell’illimitata Beatitudine. E perciò sulla Terra non dovete aspirare ad altro che ad una vita nell’amore, dovete condurre la vita come Io l’ho vissuta per voi d’esempio, dovete sempre essere attivi nell’amore disinteressato per il prossimo e quindi formarvi secondo la Mia Volontà. E dato che siete troppo deboli, troppo ignari e quindi ciechi nello spirito, vi ho indicato la via. Vi ho dato il Comandamento dell’amore, vi ho trasmesso la Mia Dottrina che non deve avere altro scopo che stimolarvi ad una vita nell’amore. Ed Io volevo vedere diffusa nel mondo questa Mia Dottrina e perciò ho inviato fuori nel mondo i Miei discepoli con le Parole: “Andate ed istruite tutti i popoli.... ” Perché non esiste altro mezzo di soluzione che l’amore. Ma la Mia Dottrina rimane inosservata e dato che gli uomini da sé non si formano nell’amore, li devo visitare con miseria e ristrettezza, con angustia di ogni genere, per agire con ciò ancora su di loro, affinché diventino attivi nell’amore verso il prossimo e con ciò Mi dimostrino il loro amore. Non ho altro scopo che educare gli uomini nell’amore, perché non badano alla Mia Parola, alla Mia Dottrina dell’amore e percorrono la loro vita nella totale cecità spirituale. Quindi il Comandamento dell’amore è il Mio Comandamento, è stato dato agli uomini da Me, affinché diventino liberi, affinché si redimano. Ogni altro comandamento che non sorge da quello dell’amore, non è da Me, perché Io non comando agli uomini, ma lascio loro la pienissima libertà, perché non voglio ricondurre a Me le Mie creature per costrizione, non voglio che da ciò perdano la perfezione che può essere raggiunta solo nella pienissima libertà della volontà. Ma voi uomini badate di più ai comandamenti umani che al Mio Comandamento dell’amore. E perciò siete in costante pericolo a non sfruttare bene la vostra vita. E perciò sono sempre di nuovo necessari sofferenza e miseria, finché non vi siete formati nell’amore, quindi di dare amore al prossimo per spinta interiore. Solo allora la sofferenza può cessare, perché Mi potete dimostrare migliaia di volte l’amore per Me e per il prossimo. Ma non bado alle opere che svolgete nella costrizione, perché solo l’amore dà il valore interiore ad ogni azione, ad ogni pensiero e voglio aver dimostrato l’amore per Me attraverso il fattivo amore per il prossimo. Perché parole soltanto sono inutili, se non diventano azione nella libera volontà. Ma chi si sforza di seguire Me, chi prende la via dell’amore e tende così ad avvicinarsi a Me, percorrerà con successo la via della sua vita terrena. Gli vengo incontro, a lui Sono vicino e non deve più temere nulla sulla Terra, né sofferenza né miseria, perché se si unisce con Me attraverso l’amore, lo conduco su tutte le vie e raggiunge sicuro la sua meta.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Göttliche Liebelehre.... Nichtbeachtung.... Leid....

Seid furchtlos und voller Glauben an Meine Hilfe.... Ich habe euch ein Gebot gegeben, daß ihr in der Liebe leben sollet, weil ihr nur durch die Liebe euch erlösen könnt. Und die Erfüllung dieses Gebotes bestimmt euer ganzes Erdenleben, sie bestimmt euer Schicksal, weil von dem Liebeswirken allein das Reifen eurer Seele abhängt, das Erlösung für euch bedeutet. Solange ihr noch auf Erden weilet, schmachtet ihr in Fesseln der Sünde, in einem unfreien Zustand, den die einstige Sünde des Abfalls von Mir zur Folge hatte. Und aus dieser Unfreiheit sollt ihr wieder in den Zustand der Freiheit zurückkehren, die Fesseln sollt ihr von euch abstreifen, denn ihr seid durch euren eigenen Willen gebunden. Und auf daß ihr frei werdet, gab Ich euch das Gebot der Liebe, denn nur die Liebe ist das Mittel zur Erlösung. Ohne Liebeswirken könnt ihr nie und nimmer freie, glückliche Wesen werden, weder auf Erden noch im Jenseits; die Liebe aber sprengt jede Fessel, jede Hülle eurer Seelen, die Liebe führt euch wieder in den Urzustand zurück, in den Zustand der Macht- und Kraftfülle, des Gott-gleichen Willens und dadurch unbegrenzter Seligkeit. Und darum sollet ihr auf Erden nichts weiter als ein Liebeleben anstreben, ihr sollt das Leben führen, das Ich euch vorgelebt habe, ihr sollt ständig in uneigennütziger Nächstenliebe tätig sein und euch also gestalten nach Meinem Willen.... Und da ihr zu schwach seid, zu unwissend und also blind im Geiste, habe Ich euch den Weg gezeigt.... Ich habe euch das Gebot der Liebe gegeben, Ich habe euch Meine Lehre vermittelt, die nichts anderes bezwecken soll, als euch zu einem Liebeleben anzuregen.... Und diese Meine Lehre wollte Ich in der Welt verbreitet sehen und sandte darum Meine Jünger hinaus in die Welt mit den Worten: "Gehet hin und lehret alle Völker...." Denn es gibt kein anderes Lösemittel als die Liebe.... Doch Meine Lehre bleibt unbeachtet, und weil die Menschen sich von selbst nicht zur Liebe gestalten, muß Ich sie heimsuchen mit Not und Elend, mit Drangsal aller Art, um dadurch noch auf sie einzuwirken, daß sie sich liebend betätigen dem Nächsten gegenüber und Mir dadurch ihre Liebe beweisen. Nichts anderes will Ich damit bezwecken, als die Menschen zur Liebe zu erziehen, weil sie Meines Wortes, Meiner Liebelehre nicht achten und ihr Leben in völliger geistiger Blindheit zurücklegen. Also ist das Liebesgebot Mein Gebot, es ist von Mir den Menschen gegeben, auf daß sie frei werden, auf daß sie sich erlösen. Jedes andere Gebot, das nicht dem Liebegebot entspringt, ist nicht von Mir, denn Ich gebiete den Menschen nicht, sondern lasse ihnen vollste Freiheit.... Denn Ich will Meine Geschöpfe nicht zwangsmäßig zu Mir zurückleiten, Ich will nicht, daß sie dadurch der Vollkommenheit verlustig gehen, die nur in vollster Willensfreiheit erreicht werden kann. Ihr Menschen aber achtet oft mehr der menschlichen Gebote als Meines Gebotes der Liebe.... Und ihr seid daher in ständiger Gefahr, euer Leben nicht recht auszunützen. Und Leid und Elend ist darum immer wieder notwendig, bis ihr euch selbst zur Liebe geformt habt, es also innerster Antrieb ist, dem Nächsten Liebe zu geben. Dann erst kann das Leid nachlassen, denn dann hat es seinen Zweck erfüllt. Ihr dürfet nimmermehr glauben, daß Ich euch Grenzen gesetzt habe, denn eure Liebe zu Mir und zum Nächsten könnet ihr Mir tausendfältig beweisen. Jedoch Ich achte nicht auf die Werke, die ihr verrichtet im Zwang, weil nur die Liebe einer jeden Handlung, einem jeden Gedanken den inneren Wert verleiht und die Liebe zu Mir Ich bewiesen haben will durch tätige Nächstenliebe. Denn Worte allein sind wertlos, so sie nicht in freiem Willen zur Tat werden. Wer aber sich bemüht, Mir nachzufolgen, wer den Weg der Liebe beschreitet und Mir dadurch näherzukommen trachtet, der wird erfolgreich seinen Erdenlebensweg zurücklegen. Ihm komme Ich entgegen, ihm bin Ich nahe, und nichts mehr braucht er zu fürchten auf Erden, weder Leid noch Not, denn so er sich durch die Liebe Mir verbindet, führe Ich ihn auf allen Wegen, und er erreichet sicher sein Ziel....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde