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La partecipazione al destino degli esseri nell’aldilà

Solo chi si lascia tranquillamente alla guida degli esseri spirituali che lo assistono, sentirà la forza di questi esseri in modo molteplice. E’ una certa partecipazione al destino di ogni singolo uomo. Nel loro amore si sforzano di formare agli uomini l’esistenza terrena in modo bello, ma si devono sempre adeguare alla Volontà divina e non possono arbitrariamente cambiare o migliorare il destino, perché devono sempre ricordare lo stato immaturo dell’anima dell’uomo, ed il loro ultragrande amore sarebbe poco adeguato per negare agli uomini terreni ciò di cui hanno il desiderio. Ma cercano sempre di offrire agli uomini una sostituzione per ciò che nega loro la Sapienza divina. Questo è ora da comprendere che lo spirituale perfetto si sottomette bensì alla Volontà di Dio, ma tiene conto della volontà dell’uomo in quanto nell’esistenza terrena gli presta ogni aiuto immaginabile, in particolare quando l’uomo si adegua arreso nella Volontà divina. Perché ora per la vita terrena non è più a svantaggio, quando sta nella conoscenza che tutto è il Decreto divino ed in qualche modo dev’essere di Benedizione per l’uomo.

Interruzione

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Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Anteilnahme der jenseitigen Wesen am Schicksal....

Nur wer unbedenklich sich der Führung der ihn betreuenden Geistwesen überläßt, wird die Kraft dieser Wesen spüren in mannigfacher Weise. Es ist eine gewisse Anteilnahme am Schicksal eines jeden einzelnen Menschen. Sie sind in ihrer Liebe bemüht, den Menschen das Erdendasein schön zu gestalten, müssen sich jedoch immer dem göttlichen Willen fügen und können nicht eigenmächtig das Schicksal verändern oder verbessern, denn immer müssen sie den unreifen Seelenzustand des Menschen bedenken, und ihre übergroße Liebe würde sehr wenig geeignet sein, den Erdenmenschen das zu versagen, wonach sie Verlangen tragen. Sie suchen jedoch immer den Menschen einen Ersatz zu bieten für das, was ihnen göttliche Weisheit versagt. Es ist dies nun so zu verstehen, daß sich zwar das Geistig-Vollkommene dem Willen Gottes unterstellt, jedoch dem Willen des Menschen insofern Rechnung trägt, daß es ihm im Erdendasein jede erdenkliche Hilfe leistet, insbesondere dann, wenn sich der Mensch ergeben fügt in den göttlichen Willen. Denn nun ist es für das Erdenleben nicht mehr von Nachteil, so er in der Erkenntnis steht, daß alles göttliche Fügung ist und also dem Menschen irgendwie zum Segen gereichen muß. (Unterbrechung)

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This is an original publication by Bertha Dudde