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Wahrheitsverlangen erste Voraussetzung....

Das tiefe Verlangen nach der Wahrheit ist nur selten anzutreffen bei den Menschen. Zwar würde jeder einzelne sich dagegen verwahren, wenn es ihm zum Vorwurf gemacht würde, daß er bedenkenlos Unwahrheit annimmt.... Doch es ist eine gewisse Gleichgültigkeit vorherrschend, das Suchen nach der Wahrheit lassen die meisten vermissen, alles andere streben sie eher an, und dadurch geraten sie stets tiefer in unrichtiges Denken, und das Zuleiten der Wahrheit wird unmöglich gemacht, weil Wahrheitsverlangen erste Voraussetzung ist. Zweifel an der Glaubwürdigkeit geistigen Wissens wird wohl ab und zu ein Mensch haben, aber er tut nichts, um zu einem klaren Resultat zu kommen, ob seine Zweifel berechtigt sind oder nicht. Und solange also diese Gleichgültigkeit der Wahrheit gegenüber besteht, wandelt der Mensch auch in geistiger Finsternis dahin.... er schließt die Augen und kann daher auch nicht das Licht sehen.... Die geistige Bereitschaft zum Empfang der Wahrheit muß vorhanden sein, dann aber wird kein Mensch sich zu beklagen brauchen sie nicht erlangt zu haben; denn nichts wird bereitwilliger erfüllt, als ernstes Verlangen nach Wahrheit. Das wird euch Menschen dann erklärlich sein, wenn ihr wisset, worin die Tätigkeit der Lichtwesen besteht, deren Schutz und Führung ihr Menschen während eures Erdenlebens anvertraut seid. Diese Wesen stehen im Licht, d.h. in vollster Erkenntnis, die sie unvorstellbar beglückt. Sie sind aber auch voller Liebe, ansonsten sie nicht die Lichtwelt bewohnen könnten.... Ihre Liebe treibt sie nun unentwegt, das, was sie selbst beglückt, auch den noch unglückseligen Wesen.... also auch den Menschen auf der Erde.... zuzuwenden. Und das bedeutet soviel, als daß sie auch den Menschen rechte Erkenntnis schenken möchten, die noch erkenntnislos dahingehen. Rechte Erkenntnis aber kann nur die Wahrheit bringen, und diese Wahrheit nun wollen sie dem Menschen zuleiten.... können es aber nicht tun wider dessen Wollen, ansonsten alle Menschen schon in vollster Erkenntnis stehen würden. Der Wille zur Wahrheit also ist erste Voraussetzung des Zuleitens derselben.... weil der Wille zur Wahrheit auch Zuwendung des Willens zu Gott bedeutet, das Ziel, das allen Menschen gesetzt ist für die Zeit ihres Erdenwandels. Und dieser Wille mangelt den Menschen, und (es = d. Hg.) ist dies gleichzeitig auch ein deutlicher Beweis der Einstellung der Menschen zu Gott Selbst.... Sie halten sich noch von Ihm entfernt, sie suchen nicht die Bindung mit Ihm und sind darum auch erkenntnislos, weil Entfernung von Gott auch Finsternis des Geistes bedeutet. Wird aber den Menschen der Vorwurf gemacht, der Wahrheit gleichgültig gegenüberzustehen, so verstehen sie zumeist nur darunter eine verringerte Verstandestätigkeit, die allein jedoch nicht zur Wahrheit führt. Aber den inneren Drang des Herzens, Aufschluß zu erhalten über Unbeweisbares, verspüren die wenigsten Menschen; doch nur dieses ernste Wahrheitsverlangen ist gemeint, und nur ein solches Verlangen kann Erfüllung finden. Und wo dieses Verlangen nicht vorhanden ist, dort nützt auch die Darbietung der reinen Wahrheit nichts, sondern sie wird mit derselben Gleichgültigkeit abgelehnt, wie unwahres Wissen angenommen wird. Die Wahrheit ist ein Gnadengeschenk Gottes, das aber auch zuvor die Anerkennung Gottes bedingt.... Gott wird die Wahrheit keinem Menschen vorenthalten, der sie ernsthaft begehrt, denn durch dieses Begehren kommt er schon von selbst Gott näher, Den sein Herz erkannt hat als den alleinigen Ursprung der Wahrheit, selbst wenn sich der Mensch dessen nicht bewußt ist. Bald aber wird ihm auch ein kleines Licht leuchten, das ihn nun auch bewußt den Weg zu Gott gehen läßt, Den er stets mehr erkennen lernt, weil die reine Wahrheit ihm helles Licht gibt. Und die Zuleitung der Wahrheit geschieht in der verschiedensten Weise, aber sie ist gewiß.... denn kein Mensch wird vergeblich suchen, dem es ernst ist, die Wahrheit zu erfahren. Die Ewige Wahrheit läßt sich finden von jedem Menschen, der sie nur ernstlich begehrt....

Amen

Übersetzer
Dies ist eine Originalkundgabe von Bertha Dudde

Il desiderio per la Verità è la prima premessa

Il profondo desiderio per la Verità si trova solo di rado presso gli uomini. Ogni singolo si asterrebbe se gli venisse fatta l’accusa di accettare spensieratamente la non-verità. Ma è predominante una certa indifferenza, la maggior parte fa mancare la ricerca per la Verità, tendono piuttosto a tutto il resto, e con ciò capitano sempre più profondamente nel pensare sbagliato e viene reso impossibile l’apporto della Verità, perché il desiderio per la Verità è la prima premessa. Un uomo avrà bensì a volte il dubbio nella credibilità nel sapere spirituale, ma non fa nulla per giungere ad un chiaro risultato, se i suoi dubbi sono o non giustificati. E finché esiste dunque questa indifferenza nei confronti della Verità, l’uomo cammina anche nell’oscurità spirituale, chiude gli occhi e perciò non può nemmeno vedere la Luce. Deve esistere la disponibilità spirituale per ricevere la Verità, ma allora nessun uomo deve lamentarsi di non averla ottenuta; perché nulla viene adempiuto più volontariamente che il serio desiderio per la Verità.

Questo sarà spiegabile a voi uomini, quando sapete in che cosa consiste l’attività degli esseri di Luce, alla cui protezione e guida siete affidati voi uomini durante la vostra vita terrena. Questi esseri stanno nella Luce, cioè nella pienissima conoscenza che li rende immensamente felici. Ma sono anche colmi d’amore, altrimenti non potrebbero abitare nel mondo di Luce. Ora il loro amore li spinge continuamente di rivolgere ora anche, anche agli esseri ancora infelici ciò che rende loro stessi felici, quindi agli uomini sulla Terra. E questo significa, che vorrebbero donare la conoscenza anche agli uomini che camminano ancora senza conoscenza. Ma solo la Verità può portare la giusta conoscenza ed ora vogliono guidare questa Verità all’uomo, ma non lo possono fare contro il suo volere, altrimenti tutti gli uomini starebbero già nella pienissima conoscenza.

La volontà per la Verità però è la prima premessa per l’apporto della stessa, perché la volontà per la Verità significa anche aver rivolto la volontà a Dio, la meta che è posta a tutti gli uomini per il tempo del loro cammino terreno. E questa volontà manca agli uomini e questo è contemporaneamente anche una chiara dimostrazione della disposizione degli uomini verso Dio Stesso. Si tengono ancora distanti da Lui, non cercano con Lui il legame e perciò sono anche senza conoscenza, perché la distanza da Dio significa anche oscurità dello spirito. Ma se agli uomini viene fatto il rimprovero di stare indifferenti di fronte alla Verità, allora con ciò comprendono quasi sempre una minima attività d’intelletto, che da sola però non conduce alla Verità. Ma l’intima spinta del cuore di ricevere il chiarimento su qualcosa di indimostrabile, la sentono la minor parte degli uomini; ma è inteso solo questo serio desiderio per la Verità e solo un tale desiderio può trovare l’esaudimento. E dove non c’è questo desiderio, là non serve nemmeno l’offerta della pura Verità, ma viene rifiutata con la stessa indifferenza, come viene accettato il sapere non-vero.

La Verità è un Dono di Grazia di Dio che però richiede dapprima anche il riconoscimento di Dio. Dio non nasconderà la Verità a nessun uomo che la desidera seriamente, perché attraverso questo desiderio lui stesso si avvicina già a Dio, il Quale il suo proprio cuore ha riconosciuto come l’unica Origine della Verità, anche se l’uomo non se ne rende conto. Ma presto splenderà anche a lui una piccola Luce che ora lo fa anche percorrere coscientemente la via verso Dio, il Quale impara a riconoscere sempre di più, perché la pura Verità gli dona una chiara Luce. E l’apporto della Verità avviene nel modo più diverso, ma è certo, perché nessun uomo che ci tiene seriamente a sperimentare la Verità, la cercherà invano. L’Eterna Verità Si lascia trovare da ogni uomo che la desidera solo seriamente.

Amen

Übersetzer
Übersetzt durch: Ingrid Wunderlich