Die Größe der Schuld, welche die Menschheit auf sich ladet, nimmt täglich zu, und alle Menschen sind schuldig zu nennen, die Handlungen ausführen oder gutheißen, denen jegliche Liebe zum Nächsten abzusprechen ist. Wo Haß und Lieblosigkeit zum Durchbruch kommt, dort sündigen die Menschen, denn sie vergehen sich gegen die göttliche Ordnung, sie vergehen sich gegen die Gebote der Liebe zu Gott und zum Nächsten. Und also vermehren sie die Schuld mit jeder Handlung, die schlecht ist; und auch der macht sich schuldig, der eine solche Handlung nicht verabscheut, sondern ihr zustimmt. Die Folgen aber bedenken die Menschen nicht, sie müssen sie jedoch auf sich nehmen auf Erden oder im Jenseits, und da die Schuld ins ungemessene steigt, ist sie weder auf Erden noch im Jenseits tilgbar, denn die Erdenzeit ist zu kurz, und im Jenseits kann eine Aufwärtsentwicklung nur von einem bestimmten Grade an vor sich gehen, und diesen Grad erreichen die Menschen nicht mehr, die sich in dem Maße schuldig machen, daß sie sich täglich und stündlich in neuen Lieblosigkeiten vergehen. Und darum müssen sie weiter auf dieser Erde bleiben, sie können nicht in das geistige Reich eingehen nach ihrem Tode, sondern ihr Tod wird nur eine Wandlung ihrer Außenform bedeuten, ihre Seelen werden andere Umhüllungen bekommen und sich weiterhin auf der Erde bewegen nur in einem gänzlich unfreien Zustand. Denn durch ihre übergroße Schuld haben sie sich jegliche Freiheit verscherzt, und sie geraten in eine qualvolle Gefangenschaft, aus der sie sich nicht von selbst befreien können. Doch die Größe der Schuld erfordert eine Sühne, und da sie im geistigen Reich Ewigkeiten hindurch schmachten und leiden müßten, wollten sie ihrer großen Schuld ledig werden, so ist es ein Erbarmungswerk Gottes, daß Er eine andere Möglichkeit schafft, um diese Schuld abzubüßen und gleichzeitig der Freiheit wieder zuzustreben, wenn auch nach endlos langer Zeit der Seele eine erneute Freiheit des Willens beschieden ist. Es wird aber dennoch in einem Mußzustand zu einer Tätigkeit veranlaßt, die gleichzeitig eine Höherentwicklung bedeutet, während im Jenseits, im geistigen Reich dem Wesenhaften jegliche Kraft mangelt und auch der Wille zur Tätigkeit völlig lahmgelegt ist durch eigenes Verschulden. Also ist auch das scheinbar grausamste Werk des göttlichen Schöpfers ein Werk der Liebe an dem gefallenen Geistigen, das seine einstige Schuld ums Vielfache vergrößert hat durch Gott-widrige Handlungen, die es im freien Willen auf Erden ausführt. Und solange die Menschen nicht umkehren und sich zur Liebe wandeln, häufen sie Schuld auf Schuld auf sich, und die Folgen sind erschreckend, denn sie ziehen das Strafgericht Gottes unabwendbar heran und berauben sich selbst jeglicher Freiheit.... Denn sie müssen sühnen laut göttlicher Gerechtigkeit, sie müssen alle Folgen auf sich nehmen.... sie müssen den Gang noch einmal gehen durch die gesamte Schöpfung, bis ihnen erneut der freie Wille gegeben wird, um ihn nun nützen zu können zur endgültigen Freiwerdung aus der Form....
Amen
ÜbersetzerLa grandezza della colpa con cui l’umanità si è caricata, cresce di giorno in giorno, e sono da chiamare colpevoli tutti gli uomini che eseguono delle azioni oppure le chiamano buone, alle quali è da negare ogni amore per il prossimo. Dove irrompono odio e disamore, là gli uomini peccano, perché trasgrediscono il divino Ordine, infrangono i Comandamenti dell’amore per Dio ed il prossimo. E così con ogni azione cattiva aumentano la colpa; e si rende colpevole anche colui che non aborrisce una tale azione, ma l’acconsente.
Gli uomini non pensano alle conseguenze, ma le devono comunque prendere su di sé, sulla Terra o nell’aldilà, e dato che la colpa sale nell’incommensurabile, non è estinguibile né sulla Terra né nell’aldilà, perché il tempo terreno è breve, e nell’aldilà uno sviluppo verso l’Alto può svolgersi solamente da un determinato grado, e questo grado non lo raggiungono più gli uomini che si rendono colpevoli nella misura che commettono giornalmente ed in ogni ora nuove azioni nel disamore.
E perciò devono continuare a rimanere su questa Terra, non possono entrare nel Regno spirituale dopo la loro morte, ma la loro morte significherà solamente un cambiamento della loro forma esteriore, le loro anime riceveranno altri involucri e continueranno a muoversi sulla Terra soltanto in uno stato totalmente legato. Perché tramite la loro ultragrande colpa si sono giocati ogni libertà e giungono in una prigionia di supplizi, dalla quale non possono liberare sé stessi. Ma la grandezza della colpa richiede un’espiazione e dato che nel Regno spirituale dovrebbero languire e soffrire per delle Eternità, se volessero diventare liberi della loro grande colpa, allora con un’Opera di Misericordia di Dio Egli crea un’altra possibilità, per espiare questa colpa e tendere nello stesso tempo nuovamente alla libertà, all’anima viene offerta una rinnovata libertà della volontà, anche se dopo un tempo infinitamente lungo.
Ma in uno stato dell’obbligo verrà comunque indotta ad una attività che significa contemporaneamente uno sviluppo verso l’Alto, mentre nell’aldilà, nel Regno spirituale manca ogni Forza all’essenziale ed anche la volontà per l’attività è totalmente paralizzata mediante la propria colpa. Quindi anche l’Opera apparentemente la più crudele del divino Creatore è un’Opera d’Amore per lo spirituale caduto che ha ingrandito la sua colpa di allora di molte volte attraverso azioni contro Dio, che esegue sulla Terra nella libera volontà.
Finché gli uomini non ritornano e cambino nell’amore, accumulano colpa su colpa su di sé e le conseguenze sono spaventose, perché attirano inevitabilmente il Giudizio di Dio e derubano sé stessi di ogni libertà. Perché devono espiare secondo la Giustizia divina, devono prendere su di sé tutte le conseguenze, devono ripetere ancora una volta il percorso attraverso l’intera Creazione, finché verrà loro data di nuovo la libera volontà, per poterla utilizzare per la definitiva liberazione dalla forma.
Amen
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