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Kraft der Fürbitte....

Sowie die Menschen füreinander beten, sind ihre Herzen liebefähig, und da die Liebe Kraft ist, strömt diese Kraft also über auf den Menschen, dem die Liebe gilt.... Das Gebet hat nun eine Wirkung, indem der Mensch, dem die Fürbitte gilt, merklich den Kraftstrom spürt, indem er nun entweder Erleichterung seiner irdischen Nöte empfindet oder durch die ihm zuströmende Kraft jenen nun gewachsen ist. Und also erfüllet Gott ein in Liebe für den Mitmenschen zu Ihm gerichtetes Gebet schon rein irdisch.... Weit segensreicher aber ist das Gebet, das nur der geistigen Vollendung, dem Erkennen und dem Streben nach Licht und Wahrheit gilt. Auch dann wieder wirkt sich das Gebet aus in Form von Kraft, die der Mitmensch nur willig anzunehmen braucht, um größten geistigen Erfolg buchen zu können, und dadurch verständlicherweise auch die irdische Not verringert wird, die ja nur den gleichen Zweck erfüllen soll.... ein geistiges Reifen zuwege zu bringen. Sowie aber der Mensch die ihm durch die Fürbitte zugewandte Kraft unbeachtet läßt, kann Gott auch das Leid nicht verringern um dieses Menschen willen, dessen Seele Er retten will und der ohne solches gänzlich verlorengeht. Der Mensch will seinem Mitmenschen helfen, der sich in Not befindet.... Gott aber ist die Liebe.... und diese will gleichfalls dem Menschen zu Hilfe kommen. Und Seine Liebe und Weisheit erkennt das Leid als einzigstes Mittel, um den Menschen zu gewinnen für die Ewigkeit, und diese Liebe und Weisheit muß verständlicherweise das Gebet für den leidenden Mitmenschen unerhört lassen, wenn es die Reife der Seele in Frage stellt, die Zweck und Ziel des Erdenlebens ist. Und darum soll auch stets die Erfüllung des Gebetes dem Willen Gottes anheimgestellt werden, denn Gott weiß wahrlich am besten, wodurch einer Seele der größte geistige Vorteil erwächst. Die Liebe erkennt Gott zwar an, doch so diese Liebe in menschlicher Unwissenheit ein Leid beenden möchte, das die Liebe Gottes dem Menschen auferlegt, wird Er erstere wohl anerkennen, jedoch nach Seinem Ermessen das Gebet nicht erhören, um der Seele Erlösung zu bringen, und scheinbar also den menschlichen Willen unbeachtet lassen. Doch die Kraft der Fürbitte kommt ihnen zustatten, indem ihr Denken sich leichter Gott zuwenden kann, sowie der Wille des Menschen Ihm nicht ganz widerstrebt. Und darum soll alles, Leid oder Freude, Gott überlassen bleiben und alles ergeben und dankbar aus Seiner Hand entgegengenommen werden, denn Er weiß es wahrlich am besten, was den Menschen dient, und Er lenkt alles so, daß es der Seele zum Heile gereichen und der Mensch zur seelischen Reife gelangen kann, so er dazu den Willen hat....

Amen

Übersetzer
Dies ist eine Originalkundgabe von Bertha Dudde

La Forza dell’intercessione

Appena gli uomini pregano vicendevolmente, i loro cuori sono capaci d’amare e dato che l’amore è Forza, questa fluisce anche sull’uomo a cui è diretto l’amore. Ora la preghiera ha un effetto mentre l’uomo, al quale va l’intercessione, sente sensibilmente la corrente di Forza mentre ora percepisce o un sollievo delle sue miserie terrene oppure le vincerà attraverso la Forza che gli affluisce. Così Dio esaudisce una preghiera rivolta a Lui nell’amore per un prossimo in modo già puramente terreno. Ma la preghiera che è rivolta solo al perfezionamento spirituale, alla conoscenza ed al tendere alla Luce ed alla Verità, è di maggior Benedizione. Anche allora la preghiera ha un effetto nella forma di Forza che il prossimo deve soltanto accogliere volenterosamente, per poter registrare il massimo successo spirituale e con ciò viene diminuita comprensibilmente anche la miseria terrena che deve appunto adempiere solo lo stesso scopo, di procurare una maturazione spirituale. Ma appena l’uomo lascia inosservata la Forza rivolta a lui tramite l’intercessione, Dio non può nemmeno diminuire la sofferenza per via di questa persona, la cui anima Egli vuole salvare e che senza questa Forza va totalmente perduta. L’uomo vuole aiutare il suo prossimo che si trova nella miseria. Ma Dio è l’Amore che vuole venire in Aiuto all’uomo. Ed il Suo Amore e la Sua Sapienza riconosce la sofferenza come unico mezzo per conquistare l’uomo per l’Eternità, e questo Amore e Sapienza deve comprensibilmente lasciare inesaudita la preghiera per il prossimo sofferente, quando mette in dubbio la maturazione dell’anima che è lo scopo e la meta della vita terrena. Perciò l’esaudimento della preghiera deve anche sempre essere presentata alla Volontà di Dio, perché Dio sà davvero al meglio che cosa procura all’anima il massimo vantaggio spirituale. Dio riconosce bensì l’amore, ma se questo amore nell’ignoranza umana volesse far cessare una sofferenza che l’Amore di Dio ha caricato sull’uomo, Egli riconoscerà bensì l’amore, ma non esaudirà la preghiera secondo il Suo Giudizio per portare la liberazione all’anima ed apparentemente lascerà inosservata la volontà umana. Ma la Forza dell’intercessione è a suo vantaggio, mentre il pensare dell’uomo si può rivolgere più facilmente a Dio, appena la volontà dell’uomo non è del tutto avversa a Dio. Perciò sofferenza o gioia, tutto dev’essere lasciato a Dio ed essere accolto dalla Sua Mano con arrendevolezza e gratitudine, perché Egli sà davvero meglio ciò che serve all’uomo, ed Egli guida tutto in modo che sia di salvezza per l’anima e l’uomo possa arrivare alla maturità animica, se ne ha la volontà.

Amen

Übersetzer
Übersetzt durch: Ingrid Wunderlich