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La consapevolezza dell’io nella libera volontà

Ricevete la vostra libera volontà appena camminate sulla Terra come essere autoconsapevole, come uomo ed entrate anche con questa autoconsapevolezza nel Regno dell’aldilà. Solo nel tempo del vostro cammino attraverso la Creazione della Terra la vostra volontà è legata, e vi manca anche l’autoconsapevolezza, perché siete stati dissolti in innumerevoli particelle che solo nello stadio come uomo si sono di nuovo raccolte, cosa che ha anche fatto scaturire l’autoconsapevolezza in voi di ogni singolo essere. Allora siete quindi di nuovo in possesso della libera volontà e la conserverete anche, non importa quale grado di maturità la vostra anima può registrare sulla Terra. E la libera volontà in voi può procurare tutto, può di nuovo guidare la vostra anima alla più alta perfezione, come una volta ha precipitato l’essere nell’abisso più profondo e non è stato impedito in ciò a cui tendeva la sua volontà. La volontà però è il segno dell’Origine divina, è il segno che la creatura era ed è un essere divino, persino quando si muove ancora in un grado di maturità molto basso. La libera volontà può tendere infinitamente lontana da Dio, e può nuovamente cercare e stabilire il contatto più intimo, e da Parte di Dio non viene costretto in nessun modo, ma non può nemmeno essere costretto da parte dell’avversario, per cui la volontà dell’essere stesso determina e quindi crea da sé stesso ogni direzione e quindi anche il suo proprio stato o grado di maturità. In ciò è quindi anche motivata la differenza degli esseri, la differenza degli uomini sulla Terra ed anche delle anime nel Regno dell’aldilà, perché ogni anima forma sé stessa secondo la sua volontà, che le può preparare sia la Beatitudine più elevata come anche la miseria più profonda e non può mai essere orientata diversamente per costrizione, ma come lo decide l’anima stessa. Quando Dio ha dato la Vita agli esseri, Egli li ha esternati fuori da Sé come qualcosa di liberamente autonomo. E questo significava anche che ogni essere stesso poteva sviluppare la sua volontà, perché senza la libera volontà non si poteva pensare una creatura divina, perché essa stessa incorporava la Vita. Solo quando aveva abusato della libera volontà ha con ciò anche rinunciato alla sua “Vita”, è diventata Opere morte, a cui ogni volere era impossibile, che ora doveva adeguarsi ad una Volontà più alta, perché attraverso l’abuso della sua volontà aveva perduta la “Vita” ed ora solo attraverso la Volontà di Dio doveva di nuovo arrivare ad un certo grado di Vita. Ora è diventata attiva secondo la Volontà divina, quindi stava sotto una certa Legge dell’obbligo, ma sempre con la meta di riottenere di nuovo la libera volontà e di usarla poi giustamente, cioè secondo la Volontà divina. L’uomo che quindi è di nuovo nel possesso della libera volontà, deve perseguire sulla Terra solo questa meta, di vivere una volta di nuovo nella libera volontà seconda la Volontà di Dio, di sottomettere la libera volontà al di sotto la Volontà divina. Deve vivere rispetto a questa meta e cercare di raggiungerla, ed egli diventerà di nuovo un essere divino in tutta la perfezione, perché l’adeguamento della propria libera volontà alla Volontà di Dio significa il ritorno a Colui, il Quale ha dato una volta la Vita all’uomo ed alla sua anima. Significa lo stesso volere e pensare, lo stesso amore e beatitudine con Dio. Significa che la “creatura” di Dio di una volta è diventata il “figlio” Suo, perché ha utilizzata bene la libera volontà ed ha formato sé stessa nell’amore, cosa che richiede la libera volontà, alla quale l’anima stessa deve dare la giusta direzione verso la meta, per giungere all’eterna Vita nella Beatitudine, per raggiungere la figliolanza di Dio che garantisce ad un essere la sorte più beata. Una volta venne creato come Opera, ma doveva formare sé stesso ad un figlio di Dio, per cui la prima premessa era la libera volontà. Ma voi stessi dovevate compiere qualcosa, ciò che il vostro Dio e Creatore non poteva dare: conquistare la divina Perfezione nella libera volontà, bensì con il Sostegno del vostro Dio e Creatore, ma non spinti dalla Sua Potenza. L’amore in voi doveva essere così forte, che si sentiva attirata al vostro Creatore e cercava di unirsi con Lui. Perché un profondo amore entra anche da sé stesso nella Volontà di Dio, l’essere che è colmo d’amore, si trova nella stessa Volontà con Dio. La volontà si subordina a Dio e non viene comunque determinata da Dio a subordinarsi a Lui, rimane libera e lo rimarrà anche eternamente, perché la meta più alta a cui Dio anela sin dal principio, è e rimane che l’essere Gli doni l’amore liberamente da sé e risponda al Suo grande Amore, che rende sconfinatamente felice sé stesso e tutto l’essenziale in tutta l’Eternità.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Ichbewußtsein Zustand im freien Willen....

Ihr erhaltet euren freien Willen, sowie ihr als ichbewußtes Wesen.... als Mensch.... über die Erde gehet und auch mit diesem Ichbewußtsein das jenseitige Reich betretet.... Nur in der Zeit eures Wandels durch die Schöpfung der Erde ist euer Wille gebunden, und auch das Ichbewußtsein mangelt euch, weil ihr aufgelöst wurdet in zahllose Partikelchen, die sich erst wieder im Stadium als Mensch gesammelt haben, was auch das Ichbewußtsein eines Einzelwesens in euch ausgelöst hat. Dann also seid ihr auch wieder im Besitz des freien Willens, und ihr werdet diesen nun auch behalten, ganz gleich, welchen Reifegrad eure Seele auf Erden oder im Jenseits verzeichnen kann. Und der freie Wille in euch kann alles zuwege bringen, er kann eure Seele wieder der höchsten Vollendung zuführen, wie er einstens das Wesen in die tiefsten Tiefen stürzte und das Wesen nicht daran gehindert wurde, was sein Wille anstrebte. Der Wille aber ist das Zeichen göttlicher Herkunft, er ist das Zeichen, daß das Geschöpf ein göttliches Wesen war und ist, selbst wenn es sich noch in einem sehr niedrigen Reifegrad bewegt. Der freie Wille kann endlos weit von Gott abstreben, und er kann wieder die innigste Verbindung mit Ihm suchen und herstellen, und er wird von Gott aus in keiner Weise gezwungen, kann aber auch nicht von seiten des Gegners gezwungen werden, weshalb also jegliche Richtung des Willens das Wesen selbst bestimmt und daher auch seinen eigenen Zustand oder Reifegrad selbst sich schafft.... Darin also ist auch die Verschiedenheit der Wesen begründet, die Verschiedenheit der Menschen auf Erden und auch der Seelen im jenseitigen Reich. Denn eine jede Seele formt sich selbst nach ihrem Willen, der sowohl höchste Seligkeit als auch tiefstes Elend ihr bereiten kann und niemals zwangsläufig anders gerichtet wird, wie es die Seele selbst bestimmt. Als Gott den Wesen das Leben gab, stellte Er sie als etwas freies Selbständiges hinaus außer Sich.... Und das bedeutete auch, daß jedes Wesen selbst seinen Willen entfalten konnte, denn ohne freien Willen war kein göttliches Geschöpf zu denken, das selbst das Leben verkörperte.... Erst als es den Willen mißbraucht hatte, gab es dadurch auch sein "Leben" hin, es wurde zu toten Werken, denen jegliches Wollen unmöglich war, das sich nun einem höheren Willen fügen mußte, weil es durch den Mißbrauch seines Willens das "Leben" verloren hatte und nun durch den Willen Gottes erst wieder zu einem gewissen Grad von Leben kommen mußte.... Es wurde nun tätig nach göttlichem Willen, also es stand unter einem gewissen Mußgesetz, doch immer mit dem Ziel, den freien Willen wieder zurückzuerhalten und ihn dann recht, d.h. dem göttlichen Willen gemäß, zu gebrauchen.... Nur dieses Ziel, im freien Willen einmal wieder nach Gottes Willen zu leben, den freien Willen dem göttlichen Willen zu unterstellen, soll der Mensch auf Erden.... der also wieder im Besitz des freien Willens ist.... verfolgen. Diesem Ziel entsprechend soll er leben und es zu erreichen suchen, und er wird wieder zu einem göttlichen Wesen in aller Vollkommenheit werden, denn das Angleichen des eigenen freien Willens an den Willen Gottes bedeutet Rückkehr zu Dem, Der dem Menschen und dessen Seele einst das Leben gab.... Es bedeutet gleiches Wollen und Denken, gleiche Liebe und Seligkeit mit Gott.... Es bedeutet, daß das einstige "Geschöpf" Gottes zu Seinem "Kind" geworden ist, weil es den freien Willen recht genützt hat und sich selbst also gestaltet hat zur Liebe, was den freien Willen erfordert, dem die Seele selbst die rechte Zielrichtung geben mußte, um zum ewigen Leben in Seligkeit zu kommen, um die Kindschaft Gottes zu erreichen, die das seligste Los einem Wesen garantiert. Als Werk wurde es einst erschaffen, mußte sich selbst aber zu einem Kind Gottes formen, wozu der freie Wille erste Voraussetzung war. Ihr selbst also mußtet etwas vollbringen, was euer Gott und Schöpfer nicht geben konnte: die göttliche Vollkommenheit im freien Willen erwerben, wohl mit der Unterstützung eures Gottes und Schöpfers, jedoch nicht von Seiner Macht dazu getrieben. Es mußte die Liebe in euch so stark sein, daß sie sich zu eurem Schöpfer hingezogen fühlte und sich mit Ihm zu vereinigen suchte. Denn eine tiefe Liebe geht auch von selbst in den Willen Gottes ein, das Wesen, das voller Liebe ist, befindet sich im gleichen Willen mit Gott.... Der Wille unterordnet sich Gott und wird doch nicht von Gott aus bestimmt, sich Ihm zu unterwerfen.... er bleibt frei und wird auch ewig frei bleiben, weil das höchste Ziel, das Gott anstrebt seit Anbeginn, ist und bleiben wird, daß das Wesen frei aus sich heraus Ihm die Liebe schenkt und Seine große Liebe erwidert, die es selbst und alles Wesenhafte schrankenlos beglückt bis in alle Ewigkeit....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde