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Vita e morte - Movimento - Attività - Sonno

Vita è attività, inattività è morte. E così sapete anche, che l’assenza di Forza fa parte dello stato di morte, perché soltanto la Forza produce attività. Perché la Forza procede da Me, dallo Spirito Che E’ continuamente attivo, Che non riposa un attimo, perché riposo, quindi inattività, contraddice il Mio Essere UR. Il Mio Essere E’ Amore e l’Amore è Forza, e quindi Io Stesso Sono sia la Forza come anche la Fonte Primordiale della Forza. E così da Me deve procedere sempre continuamente la Vita, qualcosa che non riposa mai, che per così dire è attivo, quindi “vive”. Dov’è Vita, là non è più da osservare nessuno stato irrigidito, dov’è la Vita, vi è movimento, spinta e costante sorgere di nuove Creazioni, non importa, se in miniatura oppure in grande dimensione, perché la Forza si manifesta nel far sorgere nuove cose, la Vita si manifesta, che genera continuamente nuova Vita. Ed in che cosa è riconoscibile la Vita? Appunto soltanto nel costante movimento, mentre lo stato morto si manifesta nell’irrigidimento, quindi immobilità ed inpotenza. Così ora vi sarà anche comprensibile, che nel Regno spirituale non si può parlare di “beato riposo”, di uno stato di inattività, che dev’essere contemporaneamente uno stato di Beatitudine. Ciò che nel Regno spirituale è beato, si trova nel mezzo della Vita, nel mezzo di una attività che voi uomini non potete comunque immaginarvi, che però non coincide mai con un concetto di riposo, perché allora la Forza che rende felice l’essere sarebbe inefficace e questo trasgredirebbe contro la Legge Primordiale dell’Ordine divino, se una Forza senza resistenza non fosse ammessa all’agire. Ma ora una “assenza di riposo” non è da scambiare con “Vita”, uno stato di disarmonioso fervore, un costante aggirarsi senza sosta, che è bensì anche continuo movimento, ma non uno stato felice di vera Vita. Ci vuole sempre la giusta misura, che si possa parlare del divino Ordine, e questa giusta misura viene osservata da ogni essere che trae da Me Stesso la Forza nello stato di Vita, per potersi rispettivamente anche attivare. E l’essere che riceve la Forza sarebbe infelice, se non potesse impiegare questa Forza secondo la sua volontà, che però va sempre pari passi con la Mia Volontà. E dato che la Mia Volontà sono costanti nuove Creazioni, questa volontà esiste anche nell’essere beato e partecipa quindi nel creare o formare di Opere di Creazione di ogni genere, sempre misurato al grado della ricezione della sua Forza. E quest’attività gli prepara la più alta felicità e Beatitudine, e lo sprona sempre di più a valorizzare la Forza, perché un tale essere è colmo d’amore e sà anche, a che cosa serve tutto ciò che procede attraverso la Mia Volontà e la sua di creare. L’Amore è la Forza e l’Amore non riposa, perché vuole continuamnete rendere felice. L’Amore non permette nemmeno che l’essere cada in uno stato di irrigidimento, perché la Forza d’Amore fluisce attraverso l’essere con un tale potere, che viene spinto all’agire e si adopera ovunque c’è bisogno di lui, dove si trova qualcosa di irrigidito che deve di nuovo essere risvegliato alla Vita, perché solo la Vita è Beatitudine. Che i morti riposano, è un’opinione errata; possono solo essere impotenti ed inermi, ed allora sono anche da chiamare infelici. Ma se possiedono solo un minimo grado di Forza, allora vivono e sono anche attivi, perché è la Legge, che la Forza non riposa, ma genera costantemente nuova Vita e tutto il vivente diventa di nuovo attivo secondo la Legge Primordiale dall’Eternità. A voi uomini non può essere presentato il genere dell’attività nel Regno spirituale, solo una cosa è certa, che non vi dovete immaginare nessuno stato di riposo, che è sempre soltanto compassionevole, quando un essere si trova in questo stato. Ma allora si trovano molto presto degli aiutanti, che non riposano prima, finché anche quell’essere non comincia a diventare attivo ed è quindi risvegliato alla Vita. Solo chi si oppone alla divina Forza dell’Amore, rimane nello stato di morte, perché la Mia Forza d’Amore non costringe e resistenza sospende il suo effetto. Ma allora lo stato di riposo non è mai uno stato di Beatitudine, ma uno stato di oscurità e tormento e perciò giammai desiderabile. Io Sono venuto nel mondo per restituire ai morti di nuovo la Vita che una volta avevano posseduta e ne hanno rinunciato con leggerezza. Io ho riscattato a questo morto la Vita. Quindi tutti voi potete giungere alla Vita, ma la dovete volere, dovete voler fuggire allo stato di morte e vedere di nuovo la vostra Beatitudine nell’attività e cercare di conquistarla. E presto vi risveglierete alla Vita attraverso Gesù Cristo e poi non perderete più eternamente questa Vita.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Leben und Tod.... Bewegung.... Tätigkeit.... Schlaf....

Leben ist Tätigkeit, Untätigkeit ist Tod.... Und so auch wisset ihr, daß Kraftlosigkeit zum Zustand des Todes gehört, weil Kraft allein Tätigkeit hervorbringt. Denn die Kraft geht von Mir aus, von dem Geist, Der unentwegt tätig ist, Der nicht einen Augenblick ruhet, weil Ruhe, also Untätigkeit, Meinem Urwesen widerspricht. Mein Wesen ist Liebe, und Liebe ist Kraft.... und also bin Ich Selbst sowohl die Kraft als auch der Urquell der Kraft. Und so muß von Mir aus immerwährendes Leben ausgehen, etwas Nie-Ruhendes, das gleichfalls tätig ist, also "lebt". Wo Leben ist, dort ist kein erstarrter Zustand mehr zu beobachten, wo Leben ist, dort ist Bewegung, Antrieb und ständiges Erstehen von Neuschöpfungen, ganz gleich, ob in Miniatur oder in großem Ausmaß, denn die Kraft äußert sich in der Entstehung neuer Dinge.... das Leben äußert sich, daß es unentwegt neues Leben gebärt. Und woran ist Leben erkenntlich? Doch nur in ständiger Bewegung, während der tote Zustand sich als Erstarrung äußert, als Unbeweglichkeit und Ohnmacht.... So wird euch nun auch verständlich, daß im geistigen Reich nicht von einer "seligen Ruhe" gesprochen werden kann, von einem Zustand der Untätigkeit, die gleichzeitig ein Zustand der Seligkeit sein soll. Was selig ist im geistigen Reich, das steht mitten im Leben, es steht inmitten einer Tätigkeit, die ihr Menschen euch zwar nicht vorstellen könnt, die aber niemals mit einem Ruhebegriff übereinstimmt, weil dann die das Wesen-beglückende Kraft wirkungslos wäre und dies wider das Urgesetz göttlicher Ordnung verstoßen würde, wenn eine Kraft ohne Widerstand nicht zum Wirken zugelassen wäre. Es ist aber nun nicht eine "Ruhelosigkeit" zu verwechseln mit "Leben".... ein Zustand unharmonischen Eifers, ein stetes Umherjagen.... das wohl auch ständige Bewegung ist, aber kein beglückender Zustand rechten Lebens. Es gehört immer das gerechte Maß dazu, daß von göttlicher Ordnung gesprochen werden kann, und dieses gerechte Maß wird eingehalten von jedem Wesen, das von Mir Selbst im Zustand des Lebens die Kraft bezieht, um sich nun auch entsprechend betätigen zu können. Ein Kraft-empfangendes Wesen wäre unselig, wenn es diese Kraft nicht verwenden könnte nach seinem Willen, der aber immer mit Meinem Willen gleichgeht. Und da Mein Wille ständige Neuschöpfungen sind, ist der gleiche Wille auch in dem seligen Wesen vorhanden, und es beteiligt sich also am Erschaffen oder Gestalten von Schöpfungswerken jeglicher Art, immer dem Grade seines Kraftempfangs angemessen. Und diese Tätigkeit bereitet ihm höchstes Glück und Seligkeit, und es spornt es stets mehr an, die Kraft zu verwerten, weil ein solches Wesen voller Liebe ist und auch weiß, wozu alles das dient, was durch Meinen und seinen Schöpferwillen hervorgeht. Die Liebe ist die Kraft, und die Liebe ruhet nicht, denn sie will unentwegt beglücken.... Die Liebe läßt es auch nicht zu, daß das Wesen in einen Zustand der Erstarrung zurückfällt, denn die Liebekraft durchströmt das Wesen mit solcher Gewalt, daß es angetrieben wird zum Wirken und sich überall dort einsetzet, wo es gebraucht wird.... wo sich Erstarrtes befindet, das wieder zum Leben erweckt werden soll, weil Leben allein Seligkeit ist. Daß die Toten ruhen, ist eine irrige Auffassung; sie können nur ohnmächtig und kraftlos sein, und sie sind dann auch unselig zu nennen. Doch besitzen sie nur geringe Grade von Kraft, so leben sie auch und sind tätig, denn das ist das Gesetz, daß die Kraft nicht ruhet, sondern ständig neues Leben erzeugt und daß alles Lebende wieder tätig wird laut Urgesetz von Ewigkeit. Die Art der Tätigkeit im geistigen Reich ist euch Menschen aber nicht darzustellen, nur das eine steht fest, daß ihr euch keinen Ruhezustand vorstellen dürfet, der immer nur bedauernswert ist, wenn ein Wesen in diesem Zustand sich befindet. Dann aber finden sich sehr bald Helfer ein, die nicht eher ruhen, als bis auch jenes Wesen tätig zu werden beginnt und also zum Leben erweckt ist. Nur wer der göttlichen Liebekraft wehrt, der bleibt im Zustand des Todes, weil Meine Liebekraft nicht zwingt und Widerstand ihre Wirkung aufhebt.... Dann aber ist niemals der Ruhezustand ein Zustand der Seligkeit, sondern ein Zustand der Finsternis und Qual und darum niemals erstrebenswert. Ich bin in die Welt gekommen, um dem Toten das Leben wieder zurückzugeben, das es einstmals besessen hatte und es leichtfertig hingab.... Ich habe diesem Toten das Leben wiedererkauft.... Also könnet ihr alle zum Leben gelangen, doch ihr müsset es wollen, ihr müsset dem Zustand des Todes entfliehen wollen und wieder in der Tätigkeit eure Seligkeit sehen und sie zu erringen trachten.... Und ihr werdet alsbald zum Leben erwachen durch Jesus Christus und dieses Leben dann ewig nicht mehr verlieren....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde