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La vocazione ad operaio nella Vigna – „Servitori di Dio“

Stare al Mio Servizio, obbliga. Chi vuole servire Me, deve anche eseguire volonterosamente ciò che Io gli affido, e non deve emettere arbitrariamente delle norme nei confronti di altri, per cui non gli ho dato nessun incarico. Con ciò è da intendere, che i Miei eletti si liberano del loro compito e lo trasmettono ad altri, che Io Stesso non ho chiamati. Perché Io voglio ed agirò attraverso degli uomini che sono di spirito risvegliato, ma non posso agire tramite coloro il cui spirito è ancora sepolto nella materia, che non sono ancora adeguati a prestare per Me il giusto servizio, perché appartengono ancora ad un altro signore. E così dovete comprendere che la chiamata al lavoro nella Vigna deve procedere da Me Stesso, benché dapprima deve esserci la volontà di essere chiamato da Me. Ma voi uomini, anche se siete dei servitori chiamati da Me, non potete mai incaricare i vostri prossimi per un lavoro nella Mia Vigna. Perciò voi non potete mai eleggere dei servitori per Me, ma Io Stesso devo prepararli per Me, se Mi devono prestare un giusto lavoro. Ma potete sempre farMi parlare tramite voi, affinché la Mia Chiamata possa giungere anche alle orecchie di coloro, che sono pronti a servirMi. Perché loro stessi si devono offrire a Me per il servizio, perché non costringo mai nessuno a questo lavoro per Me ed il Mio Regno. Quando diffondete la Mia Parola, quando vi prendete cura, che Io possa parlare tramite voi a tanti uomini, allora avete già svolto il lavoro che Io vi assegno, ed allora il vostro lavoro è anche benedetto. Ma se voi stessi volete impiegare dei servitori, se volete indurli a predicare il Vangelo, di annunciare ai prossimi la Parola di Dio, questo può essere molto facilmente un errore, perché non sapete se e quanto costoro sono idonei per un lavoro missionario, e perciò li potete inviare soltanto a Me Stesso, potete consigliare loro, di mettere loro stessi a Mia Disposizione, e soltanto allora Io accetterò un servo e lo renderò ora idoneo per il suo servizio per Me. La predisposizione interiore dell’uomo per Me, del servo per il suo Signore, è determinante, se e come questo ora adempie il suo servizio. E vedo se posso confidare nel Mio servo. Tutto questo vi sarà comprensibile solamente quando osservate le innumerevoli organizzazioni e la loro struttura, quando vi ricordate dei molti “servitori di Dio”, che si considerano tutti come Miei rappresentanti, ma che sono comunque sempre posti là, dove stanno, da uomini, dei quali però i meno sono stati chiamati da Me Stesso, perché dimostravano certe premesse, che devo pretendere da un servo, che Mi serve nel modo giusto. Tutti costoro predicano bensì la Parola di Dio, ma finché non sono stati eletti da Me Stesso, Io Stesso non posso parlare tramite costoro, e nuovamente non posso eleggerli per il lavoro nella Mia Vigna finché riconosco, che il loro spirito non è ancora risvegliato, che il legame con Me manca ancora dell’interiorità, che sono sempre ancora troppo lontani da Me per poter sentire Me Stesso e la Mia Voce. Un autentico servitore, che è pieno dello Spirito, può riconoscere anche le qualità animiche di un fratello, e può inviarlo ad offrirsi al Mio servizio, ma l’ultimo lo deve fare ora anche lui stesso, e soltanto allora posso ed accoglierò questo servo e lo educherò per il suo lavoro, e poi eseguirà anche sempre il Mio incarico e sarà per Me nuovamente un autentico operaio, il cui servizio Io benedico. Ma un uomo non è mai autorizzato, a spingere un prossimo al servizio per Me; Io Stesso faccio il contratto con ogni Mio servo, perché soltanto Io so chi è idoneo per questo. Il lavoro per Me ed il Mio Regno è di una così grande importanza, che per questo scelgo davvero degli operai idonei, perché appena un servo non è adeguato per questo, può causare più danno che utilità. E non si tratta solamente del bene degli uomini sulla Terra, ma si tratta della salvezza dell’anima nell’Eternità. E perciò benedico anche ognuno che si offre volontariamente a Me per il servizio, che Mi riconosce come suo Signore, le Cui Istruzioni si sforza di eseguire fedelmente. Perché lavorerà con successo soltanto costui, perché Io lo guido e gli guido sempre la Forza secondo il bisogno.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Berufung der Weinbergsarbeiter.... "Diener Gottes"....

In Meinen Diensten zu stehen verpflichtet.... Wer Mir dienen will, der muß auch willig ausführen, was Ich ihm auftrage, und er darf nicht eigenmächtig Bestimmungen treffen anderen gegenüber, zu denen Ich ihm keinen Auftrag gab. Es ist darunter zu verstehen, daß sich Meine Auserwählten ihrer Aufgabe entledigen und sie anderen übertragen, die nicht Ich Selbst berufen habe. Denn Ich will und werde wirken durch Menschen, die erweckten Geistes sind, Ich kann aber nicht wirken durch jene, deren Geist noch vergraben ist in der Materie, die noch nicht geeignet sind, Mir rechte Dienste zu leisten, weil sie noch einem anderen Herrn angehören. Und so also müsset es ihr verstehen, daß die Berufung zur Weinbergsarbeit von Mir Selbst ausgehen muß, wenngleich zuvor der Wille vorhanden sein muß, von Mir berufen zu werden. Niemals aber könnet ihr Menschen.... und ob ihr auch von Mir berufene Diener seid.... eure Mitmenschen einsetzen für eine Arbeit in Meinem Weinberg.... Also könnt ihr niemals Mir Diener erwählen, sondern Ich Selbst muß sie Mir zubereiten, sollen sie Mir rechte Arbeit leisten. Aber ihr könnt ständig Mich durch euch reden lassen, so daß Mein Ruf auch an die Ohren derer dringen kann, die Mir zu dienen bereit sind. Denn diese müssen sich selbst Mir anbieten zum Dienst, weil Ich niemanden zu dieser Arbeit für Mich und Mein Reich zwinge. Wenn ihr also Mein Wort verbreitet, wenn ihr dafür sorget, daß Ich durch euch viele Menschen ansprechen kann, dann habt ihr schon die Arbeit verrichtet, die Ich euch zuweise, und dann wird eure Arbeit auch von Segen sein. Wollet ihr aber selbst Diener einstellen, wollet ihr sie veranlassen, das Evangelium zu predigen, den Mitmenschen das Wort Gottes zu verkünden, so kann das überaus leicht ein Mißgriff sein, denn ihr wisset nicht, ob und wieweit diese tauglich sind für eine Missionsarbeit, und ihr könnet sie darum nur an Mich Selbst verweisen, ihr könnet ihnen raten, sich selbst Mir zur Verfügung zu stellen, und erst dann werde Ich einen Knecht annehmen und ihn nun Selbst tauglich machen für seinen Dienst für Mich. Die innere Einstellung des Menschen zu Mir, des Knechtes zu seinem Herrn, ist ausschlaggebend, ob und wie nun dieser seinen Dienst erfüllt. Und Ich ersehe es, ob Ich Mich auf Meinen Knecht verlassen kann.... Das alles wird euch erst verständlich sein, wenn ihr die unzähligen Organisationen betrachtet und deren Aufbau.... wenn ihr die vielen "Gottesdiener" bedenket, die alle sich als Meine Vertreter ausgeben, doch immer nur von Menschen dahin gestellt wurden, wo sie stehen, deren wenigste aber von Mir Selbst berufen worden sind, weil sie gewisse Voraussetzungen aufwiesen, die Ich verlangen muß von einem Knecht, der Mir in der rechten Weise dienet. Sie alle predigen wohl das Wort Gottes, aber solange sie nicht selbst von Mir erwählt wurden, kann Ich auch nicht Selbst durch jene reden.... und wiederum kann Ich sie so lange nicht erwählen für die Arbeit in Meinem Weinberg, wie Ich erkenne, daß ihr Geist noch unerweckt ist, daß ihre Bindung zu Mir noch der Innerlichkeit entbehrt, daß sie von Mir immer noch zu weit entfernt sind, um Mich Selbst und Meine Stimme vernehmen zu können. Es kann wohl ein echter Diener, der voll des Geistes ist, auch die seelischen Qualitäten eines Bruders erkennen, und er kann diesen veranlassen, sich Mir zum Dienst anzubieten, letzteres aber muß dieser nun auch selbst tun, und dann erst kann und werde Ich auch diesen Knecht annehmen und ihn für seine Arbeit ausbilden, und er wird nun auch stets Meinen Auftrag ausführen und Mir wieder ein rechter Arbeiter sein, dessen Dienste Ich segne. Aber niemals ist ein Mensch dazu berechtigt, einen Mitmenschen zum Dienst zu dingen für Mich; den Vertrag mit einem jeden Meiner Knechte mache Ich Selbst, weil nur Ich es weiß, wer dafür tauglich ist.... Es ist die Arbeit für Mich und Mein Reich von so großer Wichtigkeit, daß Ich Mir wahrlich auch die rechten Arbeiter dafür erwähle, denn sowie ein Knecht nicht dafür geeignet ist, kann er mehr Schaden als Nutzen anrichten. Und es geht nicht nur um das Wohl des Menschen auf Erden, sondern es geht um das Heil der Seele in der Ewigkeit.... Und darum auch segne Ich einen jeden, der sich Mir willig zum Dienst anbietet, der Mich als seinen Herrn anerkennt, Dessen Anweisungen er getreulich nachzukommen sich bemüht.... Denn nur dieser wird mit Erfolg arbeiten, weil Ich ihn leite und ihm immer Kraft zuführe nach Bedarf....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde