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L’obbligo di aiutare il prossimo in pericolo

Ognuno di voi è obbligato a salvare il prossimo quando si trova in pericolo, ad assisterlo, affinché possa sfuggire a questo pericolo. Questo lo impone l’amore per il prossimo, benché non potete essere costretti ad una tale prestazione d’aiuto; ma una volta dovrete rendere conto davanti a Dio, quando avete omesso quest’aiuto. Perché voi tutti siete figli di un Padre e se amate il Padre, dovete anche amarvi fra di voi. L’amore però assicura protezione e custodia del prossimo e l’amore trova anche sempre una via d’uscita, un mezzo per evitare il pericolo, perché l’amore è l’Irradiazione divina, e Dio sa davvero, in quale modo può essere prestato l’aiuto, e l’Irradiazione d’Amore di Dio trasmette anche questo sapere all’uomo che vuole aiutare. Ma gli uomini vivono quasi sempre l’uno accanto all’altro nella totale indifferenza del destino dell’altro. Ed il Comandamento dell’amore per il prossimo è diventato per loro un concetto vuoto. Miseria e pericolo del prossimo non li toccano più, e la volontà d’aiutare è scesa ad un minimo, perché gli uomini sono senza amore. Delle opere d’amore libere unicamente portano una ricca Benedizione per l’Eternità. Se vengono omesse, allora manca anche la ricchezza spirituale, e gli uomini sono poveri e di spirito oscuro. Ma se il prossimo è in evidente pericolo e voi passata davanti a lui indifferenti in questo caso di bisogno, allora avete caricato su di voi un grave peccato e non avete soltanto omesso un’opera d’amore, perché quest’omissione vi viene tenuta in conto, come se voi stessi aveste portato il prossimo nel pericolo. Sia ora un pericolo spirituale o terreno che minaccia il prossimo, siete obbligati ad evitare questo pericolo, se ciò è nel vostro potere, perché siete anche obbligati a proteggere la vita del prossimo quando è in pericolo. Se vi distogliete solo di malavoglia, allora caricate su di voi una immensa colpa, per la quale dovete rendere conto e che dovete anche rimettere e potete essere grati, se per questo vi viene offerta l’occasione ancora nella vita terrena. L’obbligo esiste comunque sempre soltanto verso Dio, perché non potete essere costretti dagli uomini ad opere d’amore. Ma quello che fate ora, perché a questo siete obbligati dal potere terreno, non vi libera dalla responsabilità di fronte a Dio e non vi procura nemmeno la ricchezza spirituale. Ma voi stessi sareste felici di trovare nello stesso pericolo un aiutante e perciò sapete anche apprezzare il valore di un tale aiuto. E se ora fallite, allora è un segno del massimo disamore, è una rinnovata dimostrazione della vostra mentalità che viene ancora totalmente influenzata dall’avversario di Dio. Perciò tutti voi avete un certo obbligo nei confronti del vostro prossimo, quando costui si trova nel pericolo. E così ora saprete anche che Dio non vi condannerà, quando nel caso di bisogno prendete le armi, appena volete impedire un pericolo, appena volete proteggere il vostro prossimo, quando la sua vita è minacciata. Ma solo allora agite compiacenti a Dio, ma i motivi non devono mai trovarsi nell’amor proprio. Solo la vita del singolo uomo dev’essere sacra per voi, perché Dio ve l’ha data affinché maturiate, affinché riotteniate la perfezione. Ma dove questa vita è in pericolo, là l’uomo deve mettersi dalla parte di colui che è a rischio e cercare di conservargli la sua vita. Ed allora nemmeno un’azione apparentemente cattiva non sarà rivolta contro la Volontà di Dio.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Pflicht zur Hilfe bei Gefahr des Mitmenschen....

Jeder von euch ist verpflichtet, den Nächsten zu retten, wenn er sich in Gefahr befindet, ihm beizustehen, daß er dieser Gefahr entrinnen kann.... Das gebietet die Nächstenliebe, wenngleich ihr nicht gezwungen werden könnet zu solchen Hilfeleistungen; aber vor Gott werdet ihr euch einst verantworten müssen, wenn ihr dies versäumt habt. Denn ihr seid alle Kinder eines Vaters, und so ihr den Vater liebet, müsset ihr euch auch untereinander lieben.... Die Liebe aber sichert Schutz und Schirm dem Nebenmenschen, und die Liebe findet auch immer einen Ausweg, ein Mittel, die Gefahr abzuwenden, denn die Liebe ist göttliche Ausstrahlung, und Gott weiß es wahrlich, in welcher Weise Hilfe geleistet werden kann, und die Liebestrahlung Gottes überträgt auch dieses Wissen auf den Menschen, der helfen will.... Zumeist aber leben die Menschen nebeneinander in völliger Gleichgültigkeit des Schicksals des anderen. Und das Gebot der Nächstenliebe ist ihnen ein leerer Begriff. Not und Gefahr des Mitmenschen berühren sie nicht, und der Hilfswille ist auf ein Minimum herabgesunken.... weil die Menschen ohne Liebe sind. Freiwillige Liebewerke allein tragen reichen Segen für die Ewigkeit.... Werden sie unterlassen, so fällt auch der geistige Reichtum aus, und die Menschen sind arm und finsteren Geistes. Ist aber offensichtlich der Nebenmensch in Gefahr und geht ihr an diesem Notfall teilnahmslos vorüber, so habt ihr eine schwere Sünde auf euch geladen und nicht nur ein Liebewerk unterlassen, denn es wird euch diese Unterlassung angerechnet, als hättet ihr selbst den Mitmenschen in Gefahr gebracht.... Sei es nun eine geistige oder eine irdische Gefahr, die dem Mitmenschen droht, ihr seid verpflichtet, diese Gefahr zu verhüten, wenn dies in eurer Macht liegt.... wie ihr auch verpflichtet seid, das Leben des Mitmenschen zu schützen, wenn es in Gefahr ist. Wendet ihr euch nur unwillig ab, so ladet ihr eine ungeheure Schuld auf euch, für die ihr euch verantworten müsset und die ihr auch abtragen müsset und dankbar sein dürfet, wenn euch dazu im Erdenleben noch Gelegenheit geboten wird.... Die Pflicht besteht zwar immer nur Gott gegenüber, denn von Menschen könnet ihr nicht gezwungen werden zu Liebewerken. Was ihr aber nur deshalb tut, weil euch irdische Macht dies gebietet, das befreit euch nicht von der Verantwortung Gott gegenüber und das trägt euch auch keine geistigen Reichtümer ein.... Ihr selbst aber wäret glücklich, in gleicher Gefahr einen Helfer zu finden und darum wisset ihr auch genau den Wert einer solchen Hilfe zu schätzen.... Und versaget ihr nun, so ist das ein Zeichen größter Lieblosigkeit, es ist ein erneuter Beweis eurer Gesinnung, die vom Gegner Gottes noch völlig beeinflußt wird. Darum also habt ihr alle eine gewisse Verpflichtung eurem Nächsten gegenüber, wenn er in Gefahr sich befindet.... Und so werdet ihr nun auch wissen, daß Gott euch nicht verdammen wird, wenn ihr im Notfall zu den Waffen greifet, sowie ihr nur eine Gefahr abwenden wollet, sowie ihr euren Nächsten schützen wollet, wenn dessen Leben bedroht ist.... Doch auch nur dann handelt ihr gottgefällig, niemals aber dürfen die Motive in der Selbstliebe liegen.... Das Leben des einzelnen Menschen soll euch allen heilig sein, denn Gott gab es euch, auf daß ihr ausreifet, auf daß ihr die Vollkommenheit wiedererlanget.... Wo aber dieses Leben in Gefahr ist, dort muß sich der Mensch auf Seite des Gefährdeten stellen und ihm sein Leben zu erhalten suchen.... Und dann wird auch eine scheinbar üble Tat nicht dem Willen Gottes zuwidergerichtet sein....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde