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Il sapere vivo o morto

Al semplice viene dato ciò che rimane nascosto al sapiente, appena è dedito a Me nell’infantile umiltà e così può ricevere direttamente i Miei Doni di Grazia, mentre il sapiente va a mani vuote, perché non chiede a Me ciò che solo Io posso trasmettere, e perché crede di poter sondare tutto con l’intelletto, al quale però sono posti dei limiti che possono essere superati solo sotto certe condizioni. Ed il sapiente, l’uomo d’intelletto, non adempie questa condizione, mentre l’uomo semplice, ignaro la può adempiere inconsapevolmente e perciò può ottenere un significativo vantaggio nel sapere spirituale. E malgrado ciò nemmeno un complessivo studio non può portare ad un uomo quella conoscenza, che possiede un uomo credente e che è profondamente umile, al quale Mi posso quindi rivelare. Il primo può bensì possedere un sapere che però rimarrà sempre un sapere morto, finché non entra in questo rapporto umile, infantile con Me, che gli procura da Parte Mia il chiarimento in modo, che il suo sapere diventa vivo solo ora, per il quale può adoperarsi convinto. Ma lui percorre una via molto più lunga, dapprima deve scendere dalla presunta altura del suo sapere, deve riconoscere che malgrado il sapere accolto intellettualmente, è e rimane ignaro senza il Mio Sostegno. Per via della Verità deve invocare Me, che Io lo aiuti, lui stesso deve sentirsi piccolo, malgrado la sua sapienza mondana, solo allora entra nel giusto rapporto con Me e solo allora lo posso provvedere in modo giusto. Ed a questi uomini voglio aprire gli occhi, mentre li guido insieme con uomini che, senza qualsiasi studio, dispongono di un complessivo sapere, affinché s’interrogano seriamente come questo avvenga, per trarre da questa riflessione le giuste conclusioni per sé stessi. Perché voglio che anche coloro che chiamano loro proprio un grande sapere, giungano nella Benedizione delle Mie Rivelazioni, Io voglio che diventino rappresentanti vivi della Mia Dottrina, per cui però sono assolutamente necessari i Miei Ammaestramenti. Perciò voglio che anche loro si sentano ignari e semplici e si affidino a Me, che illumini il loro spirito, perché dovranno riconoscere che Io Stesso Sono l’Origine di ogni Verità, che Io Sono la Sorgente della Luce, che è saggio solamente colui che riceve la Sapienza direttamente da Me. Solo la diretta via verso di Me nell’umiltà e figliale fiducia, lo conduce al giusto sapere, con il quale può ora lavorare con successo, mentre il sapere spirituale conquistato tramite lo studio, non è da valutare più alto che ogni altro sapere mondano e perciò impressiona anche solo mondanamente gli uomini, a meno che gli ascoltatori non stiano in quel giusto collegamento con Me, che ora aggiungo a loro ciò che ai primi manca: la comprensione per ogni Parola che deve guidare al Regno di Dio. Ma Io Sarò sempre il Distributore ed elargirò sempre a colui che in tutta semplicità ed umiltà chiede a Me il Mio Dono di Grazia, e costui sarà veramente sapiente.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Lebendiges oder totes Wissen....

Dem Einfältigen wird das gegeben, was dem Weisen verborgen bleibt.... sowie er Mir in kindlicher Demut ergeben ist und so Meine Gnadengaben direkt in Empfang nehmen kann.... während der Weise leer ausgeht, weil er Mich nicht um das angeht, was nur Ich vermitteln kann, und weil er glaubt, mit dem Verstand alles ergründen zu können, dem jedoch Grenzen gesetzt sind, die nur unter gewissen Bedingungen überschritten werden können. Und diese Bedingung erfüllt der Weise.... der Verstandesmensch.... nicht, während ein unwissender, einfältiger Mensch sie unbewußt erfüllen kann und darum in geistigem Wissen einen bedeutenden Vorsprung erzielen kann. Und darum kann auch ein umfassendes Studium doch einem Menschen nicht die Erkenntnis bringen, die ein tief demütiger gläubiger Mensch besitzt, dem Ich Mich also offenbaren kann. Ersterer kann wohl ein Wissen besitzen, das aber immer ein totes Wissen bleiben wird, solange er nicht in dieses demütige kindliche Verhältnis zu Mir eintritt, das ihm die Aufklärung Meinerseits einträgt, so daß sein Wissen nun erst ein lebendiges ist, für das er überzeugt eintreten kann. Er geht aber einen viel weiteren Weg, er muß erst von der vermeintlichen Höhe seines Wissens herabsteigen, er muß erkennen, daß er trotz des verstandesmäßig aufgenommenen Wissens unwissend ist und bleibt ohne Meine Unterstützung.... Er muß um der Wahrheit willen Mich anrufen, daß Ich ihm dazu verhelfe, er muß sich selbst klein fühlen trotz seiner Weltweisheit, dann erst tritt er in das rechte Verhältnis ein zu Mir, und dann erst kann Ich ihn recht bedenken.... Und Ich will diesen Menschen die Augen öffnen, indem Ich sie zusammenführe mit Menschen, die ohne jegliches Studium über ein umfassendes Wissen verfügen, auf daß sie ernstlich mit sich zu Rate gehen, wie dies geschehe, und daraus für sich selbst die rechten Schlüsse ziehen.... Denn Ich will, daß auch sie.... die ein großes Wissen ihr eigen nennen.... in den Segen Meiner Offenbarungen gelangen.... Ich will, daß sie lebendige Vertreter Meiner Lehre werden, wozu aber die Unterweisungen von Mir unbedingt nötig sind.... Ich will darum, daß auch sie sich unwissend fühlen und schlicht und einfach sich Mir anvertrauen, daß Ich ihren Geist erleuchte.... denn das werden sie erkennen müssen, daß Ich Selbst der Ausgang bin von aller Wahrheit, daß Ich der Quell bin des Lichtes, daß weise ist nur der, der die Weisheit direkt von Mir empfängt. Erst der direkte Weg zu Mir in Demut und kindlichem Vertrauen führt ihn zum rechten Wissen, mit dem er nun erfolgreich arbeiten kann, während geistiges Wissen, durch Studium erworben, nicht höher zu bewerten ist als jedes andere Weltwissen und darum die Menschen auch nur weltlich beeindruckt.... es sei denn, die Hörer stehen in jener rechten Verbindung mit Mir, daß Ich ihnen nun zugebe, was ersteren mangelt: Verständnis für jedes Wort, das dem Reich Gottes zuführen soll.... Doch immer werde Ich der Austeilende sein, und immer werde Ich austeilen dem, der in aller Einfalt und Demut Mich um Meine Gnadengabe bittet.... und dieser wird wahrhaft weise sein....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde