5890 Il sapere vivo o morto

28 febbraio 1954: Libro 64

Al semplice viene dato ciò che rimane nascosto al sapiente, appena è dedito a Me nell’infantile umiltà e così può ricevere direttamente i Miei Doni di Grazia, mentre il sapiente va a mani vuote, perché non chiede a Me ciò che solo Io posso trasmettere, e perché crede di poter sondare tutto con l’intelletto, al quale però sono posti dei limiti che possono essere superati solo sotto certe condizioni. Ed il sapiente, l’uomo d’intelletto, non adempie questa condizione, mentre l’uomo semplice, ignaro la può adempiere inconsapevolmente e perciò può ottenere un significativo vantaggio nel sapere spirituale. E malgrado ciò nemmeno un complessivo studio non può portare ad un uomo quella conoscenza, che possiede un uomo credente e che è profondamente umile, al quale Mi posso quindi rivelare. Il primo può bensì possedere un sapere che però rimarrà sempre un sapere morto, finché non entra in questo rapporto umile, infantile con Me, che gli procura da Parte Mia il chiarimento in modo, che il suo sapere diventa vivo solo ora, per il quale può adoperarsi convinto. Ma lui percorre una via molto più lunga, dapprima deve scendere dalla presunta altura del suo sapere, deve riconoscere che malgrado il sapere accolto intellettualmente, è e rimane ignaro senza il Mio Sostegno. Per via della Verità deve invocare Me, che Io lo aiuti, lui stesso deve sentirsi piccolo, malgrado la sua sapienza mondana, solo allora entra nel giusto rapporto con Me e solo allora lo posso provvedere in modo giusto. Ed a questi uomini voglio aprire gli occhi, mentre li guido insieme con uomini che, senza qualsiasi studio, dispongono di un complessivo sapere, affinché s’interrogano seriamente come questo avvenga, per trarre da questa riflessione le giuste conclusioni per sé stessi. Perché voglio che anche coloro che chiamano loro proprio un grande sapere, giungano nella Benedizione delle Mie Rivelazioni, Io voglio che diventino rappresentanti vivi della Mia Dottrina, per cui però sono assolutamente necessari i Miei Ammaestramenti. Perciò voglio che anche loro si sentano ignari e semplici e si affidino a Me, che illumini il loro spirito, perché dovranno riconoscere che Io Stesso Sono l’Origine di ogni Verità, che Io Sono la Sorgente della Luce, che è saggio solamente colui che riceve la Sapienza direttamente da Me. Solo la diretta via verso di Me nell’umiltà e figliale fiducia, lo conduce al giusto sapere, con il quale può ora lavorare con successo, mentre il sapere spirituale conquistato tramite lo studio, non è da valutare più alto che ogni altro sapere mondano e perciò impressiona anche solo mondanamente gli uomini, a meno che gli ascoltatori non stiano in quel giusto collegamento con Me, che ora aggiungo a loro ciò che ai primi manca: la comprensione per ogni Parola che deve guidare al Regno di Dio. Ma Io Sarò sempre il Distributore ed elargirò sempre a colui che in tutta semplicità ed umiltà chiede a Me il Mio Dono di Grazia, e costui sarà veramente sapiente.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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176 Ricerca d'intelletto e Sapere spirituale epub   PDF   Accendere  

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