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La contemplazione spirituale - L’attività dello spirituale nella materia

Tutto quello che vedete, ha il valore per l’Eternità solamente se lo osservate con l’occhio spirituale, se siete in grado di vedervi la Vita spirituale che la materia visibile tiene nascosto all’occhio corporeo. Questa Vita spirituale è imperitura, ma dapprima deve lavorare per passare attraverso la materia, per poter creare ed agire nello stadio della libertà senza fine. Finché è ancora avvolto dalla materia, non è comunque del tutto inattivo, ma quest’attività minima e condizionata al tempo, cambia costantemente e non è misurato alla Forza di cui disponeva lo spirituale primordialmente, e perciò è uno stato imperfetto per lo spirituale finché la sua attività è sottoposta ad una limitazione, mentre lo spirituale perfetto può creare illimitatamente ed è oltremodo beato nella consapevolezza della sua Forza. Ed allora non è nemmeno più sottomesso alla legge del tempo, ma rimane attivo con fervore in un modo per l’uomo inimmaginabile, perché per lui questa pienezza di Forza di un essere di Luce è inimmaginabile ed impensabile. E perciò lo spirituale è anche infelice, finché è racchiuso dalla materia che da una parte lo ostacola nel libero agire e d’altra parte fa riconoscere il grado dell’assenza di Forza nella quale si trova lo spirituale. E l’uomo che è in grado di contemplare spiritualmente, nella dura materia non potrà quasi vedere nessuna attività dello spirituale, ma solo nelle Creazioni che significano per lo spirituale un avvolgimento meno duro, nel mondo vegetale ed animale, dove è già riconoscibile la Vita anche per l’occhio corporeo, ma all’occhio spirituale si offre un’attività molto più ampia. Poter dare uno sguardo in quest’attività è oltremodo istruttivo e dischiude al contemplante soltanto bene lo scopo della Creazione. Ma per questo ci vuole anche un alto grado di maturità dell’uomo per poter vedere anche l’agire spirituale nella Creazione materiale. Ma allora riconosce anche Dio nel Suo ultragrande Amore, nella Sua insuperabile Sapienza e la Sua Pienezza di Forza. Allora lui stesso è già diventato un essere di Luce che può dimorare nella Vicinanza di Dio e la sua permanenza sulla Terra non ha più una lunga durata, perché il grado di maturità che permette di vedere spiritualmente, rende superflua l’ulteriore vita terrena, se l’uomo non ha da adempiere una missione che lo tiene ancora per un tempo ancora più lungo sulla Terra. Ma grazie alla vista spirituale è già beato sulla Terra, dato che si può mettere in ogni momento nello stato che permette un dimorare nel Regno spirituale e non è più legato alla Terra, quindi non percepisce nemmeno come peso l’avvolgimento della sua anima attraverso la forma esteriore corporea, perché se ne può staccare in ogni momento, finché non depone definitivamente il suo corpo e può entrare come essere di Luce nel Regno spirituale, per essere là attivo eternamente in tutta la Forza.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Geistiges Schauen.... Tätigkeit des Geistigen in der Materie....

Alles, was ihr sehet, hat Ewigkeitswert nur, so ihr es mit geistigem Auge betrachtet, so ihr das geistige Leben darin zu schauen vermögt, das die sichtbare Materie den körperlichen Augen verborgen hält. Dieses geistige Leben ist unvergänglich, muß sich aber zuvor durch die Materie hindurcharbeiten, um im Stadium der Freiheit schaffen und wirken zu können ohne Ende. Solange es noch von der Materie umhüllt ist, ist es zwar auch nicht gänzlich untätig, doch es ist diese Tätigkeit minimal und zeitbedingt, sie wechselt ständig und ist nicht der Kraft angemessen, über die das Geistige ursprünglich verfügte, und darum ist es ein unvollkommener Zustand für das Geistige, solange seine Tätigkeit einer Beschränkung unterliegt, während das vollkommene Geistige schaffen kann unbeschränkt und überaus selig ist in seinem Kraftbewußtsein. Und dann ist es auch nicht mehr dem Zeitgesetz unterworfen, sondern es bleibt emsig tätig in einer für den Menschen unvorstellbaren Weise, weil diesem die Kraftfülle eines Lichtwesens unvorstellbar und unausdenkbar ist. Und darum ist das Geistige auch unglückselig, solange es von der Materie umschlossen ist, die es einesteils am freien Wirken hindert und andernteils den Grad der Kraftlosigkeit erkennen läßt, in dem das Geistige sich befindet. Und es wird der Mensch, der geistig zu schauen vermag, in der harten Materie kaum die Tätigkeit des Geistigen erblicken können, sondern nur in den Schöpfungen, die eine weniger harte Umhüllung für das Geistige bedeuten.... in der Pflanzen- und Tierwelt, wo das Leben schon zu erkennen ist auch dem körperlichen Auge, doch dem geistigen Auge sich eine weit umfangreichere Tätigkeit darbietet. In diese Tätigkeit Einblick nehmen zu können ist überaus lehrreich und erschließt dem Schauenden erst richtig den Zweck der Schöpfung. Doch es gehört dazu auch ein hoher Reifegrad des Menschen, um das geistige Wirken auch in der materiellen Schöpfung sehen zu können. Dann aber erkennt er auch Gott in Seiner übergroßen Liebe, in Seiner unübertrefflichen Weisheit und Seiner Kraftfülle. Er ist dann selbst schon zu einem Lichtwesen geworden, das in Gottes Nähe weilen darf, und seines Bleibens auf der Erde ist nicht mehr lange, denn der Reifegrad, der geistiges Schauen zuläßt, erübrigt das weitere Erdenleben, sofern nicht der Mensch eine Mission zu erfüllen hat, die ihn noch längere Zeit auf Erden hält. Doch vermöge des geistigen Schauens ist er selig schon auf Erden, da er sich jederzeit in den Zustand versetzen kann, der ein Verweilen im geistigen Reich zuläßt und er nicht mehr erdgebunden ist, er also auch die Umhüllung seiner Seele durch die körperliche Außenform nicht mehr als Last empfindet, weil er sich jederzeit von ihr lösen kann, bis er seinen Leib gänzlich ablegt und eingehen kann als Lichtwesen in das geistige Reich, um dort gleichfalls tätig zu sein in aller Kraft für ewig....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde