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La caducità del terreno - La miseria prima della fine

Tutto ciò che è terreno è caduco. Perché allora attribuite un così grande valore alla caducità, mentre lasciate inosservato ciò che è imperituro, la vostra anima? L’imperiturità dell’anima non può esservi dimostrata, ma potete riconoscere giornalmente ed in ogni ora la caducità di tutto ciò che è terreno e da questa conoscenza predisporre già meno terreno il vostro tendere. E meno desiderate ora delle cose terrene, più comprensivi diventerete in riferimento all’anima e la sua meta e destinazione. Perciò la caducità del terreno vi viene guidata così vicino davanti agli occhi, per liberarvi dalle bramosie, affinché poi la vita dell’anima trovi più considerazione e giungiate alla conoscenza. Il corpo ha bensì costantemente i suoi bisogni finché vive, e di questi si deve tener conto, mentre l’uomo esegue il suo compito terreno, mentre compie i doveri che pretende da lui la vita terrena, mentre è costantemente attivo.

Ma deve giungere alla conoscenza, che la vita terrena gli è stata data per il raggiungimento di una meta sulla Terra, e di cercare di esplorare questa meta. Non la deve cercare nella ricchezza terrena, per cui gli viene costantemente guidata davanti agli occhi la caducità. Chi cerca seriamente di sondare lo scopo della sua vita, giungerà anche presto alla giusta conoscenza, perché per questo Dio gli ha dato l’intelletto, la facoltà di riflettere su sé stesso e tutto ciò che può vedere intorno a sé. E la seria volontà di trovare su ciò il giusto chiarimento, gli assicura anche il successo, penserà nel modo giusto e vero e riconoscerà come più importante la vita dell’anima che è imperitura, e tendervi sulla Terra, affinché conquisti la Vita eterna per l’anima. La conoscenza della nullità dei beni terreni deve distoglierlo dal fervente tendere a questi, ma la fede nella continuazione della vita dell’anima deve spronarlo ad un tendere più fervente a dei beni spirituali.

E questo è lo scopo della grande distruzione che avverrà tramite la Volontà di Dio, che aspetta ancora gli uomini, affinché pensino seriamente alla loro anima e vengono sempre più chiaramente indicati all’inutilità del tendere a beni terreni. Questi vengono ancora valutati troppo alti malgrado la grande miseria terrena, e finché l’anima è nel pericolo di diventare totalmente mondanizzata, interviene Dio con mezzi dolorosi per aiutarla. Egli toglie tutto agli uomini, perché vi rinuncino liberamente, perché li pongono davanti ai bisogni dell’anima e quindi lascino del tutto disatteso lo scopo della loro vita terrena. Questo è un ultimo Ammonimento ed Avvertimento, un ultimo mezzo prima della fine, che è bensì molto doloroso, ma può essere ancora più salvifico, quando l’uomo vuole comprendere il Linguaggio di Dio e la prende a cuore.

Il tempo fino alla fine è soltanto ancora breve, ma può essere ancora molto valutato per l’anima, appena l’uomo mette in fondo le preoccupazioni terrene e provvede alacremente per l’anima, mentre ora tende seriamente a beni spirituali, a beni che sono imperituri e significano per l’anima la Vita nel Regno spirituale, quando decede da questa Terra.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Vergänglichkeit des Irdischen.... Not vor dem Ende....

Alles Irdische ist vergänglich.... Warum aber leget ihr dem Vergänglichen so großen Wert bei, während ihr das Unvergängliche, eure Seele, unbeachtet lasset? Die Unvergänglichkeit der Seele kann euch zwar nicht bewiesen werden, doch die Vergänglichkeit alles Irdischen könnet ihr täglich und stündlich erkennen und aus dieser Erkenntnis euer Streben schon weniger irdisch einstellen. Und je weniger ihr nun Irdisches begehret, desto einsichtiger werdet ihr werden in Bezug auf die Seele und deren Ziel und Bestimmung. Es wird euch darum die Vergänglichkeit des Irdischen so nahe vor Augen geführt, um euch von den Begierden danach frei zu machen, auf daß dann das Leben der Seele mehr Beachtung findet und ihr zur Erkenntnis gelanget. Der Körper hat zwar ständig seine Bedürfnisse, solange er lebt, und diesen muß Rechnung getragen werden, indem der Mensch seiner Erdenaufgabe nachkommt, indem er die Pflichten erfüllt, die das irdische Leben von ihm fordert, indem er ständig tätig ist. Doch er soll zur Erkenntnis gelangen, daß das Erdenleben ihm gegeben wurde zum Erreichen eines Zieles auf Erden, und dieses Ziel zu ergründen suchen.... Er soll es nicht in irdischem Reichtum suchen, weshalb ihm die Vergänglichkeit dessen ständig vor Augen geführt wird. Wem es ernst ist, seinen Lebenszweck zu ergründen, der wird auch bald zur rechten Erkenntnis gelangen, denn dazu gab ihm Gott den Verstand, die Fähigkeit, nachzudenken über sich selbst und alles, was er um sich erschauen kann. Und der ernste Wille, darüber rechte Aufklärung zu finden, sichert ihm auch den Erfolg, er wird recht und wahr denken und das Leben der Seele, die unvergänglich ist, als Wichtigstes erkennen und danach streben auf Erden, daß er der Seele das ewige Leben erwirbt. Die Erkenntnis der Nichtigkeit irdischer Güter muß ihn von zu eifrigem Streben danach abbringen, der Glaube an das Fortleben der Seele aber muß ihn zu eifrigstem Streben nach geistigen Gütern anspornen. Und das ist der Zweck der durch Gottes Willen kommenden großen Zerstörung, die den Menschen noch bevorsteht, auf daß sie sich ernstlich ihrer Seele besinnen und immer deutlicher hingewiesen werden auf die Nutzlosigkeit des Anstrebens irdischer Güter. Diese werden noch allzuhoch bewertet trotz der großen irdischen Not, und solange die Seele in der Gefahr ist, gänzlich verweltlicht zu werden, greift Gott zu schmerzhaften Mitteln, um ihnen zu helfen.... Er nimmt den Menschen alles, weil sie es nicht freiwillig aufzugeben bereit sind, weil sie es vor die Bedürfnisse der Seele setzen und sie also ihren Erdenlebenszweck völlig außer acht lassen. Es ist eine letzte Mahnung und Warnung, ein letztes Mittel vor dem Ende, das wohl sehr schmerzhaft ist, aber desto heilsamer sein kann, wenn der Mensch die Sprache Gottes verstehen will und sie sich zu Herzen gehen läßt. Die Zeit bis zum Ende ist nur noch kurz, kann aber noch sehr ausgewertet werden für die Seele, sowie der Mensch die irdischen Sorgen hintenanstellt und emsig sorget für die Seele, indem er nun ernstlich strebet nach geistigen Gütern, nach Gütern, die unvergänglich sind und für die Seele im geistigen Reich das Leben bedeuten, so sie von dieser Erde scheidet....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde