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La miseria ed i tormenti di anime immature nell’aldilà

L’anima che entra totalmente immatura nel Regno spirituale, deve sopportare immensi tormenti, ma per voi uomini terreni non è immaginabile il genere di questi tormenti, benché possiate pensarvi la peggior sorte sulla Terra come paragone. Perché i tormenti sono più del genere spirituale, dovute all’ambiente dell’anima che è secondo il suo stato di maturità, profondissima oscurità o Luce crepuscolare, ma che fa sempre scaturire tormenti per l’essere che desidera essere colmo di Luce e Forza, perché questo era il suo stato primordiale. In tali anime è comunque anche fortemente sviluppato il senso per il bene terreno ed è pure la causa per grandi tormenti, ma lo stato dell’oscurità è per loro insopportabile e significa la miseria più estrema. E la loro volontà indebolita impedisce loro di tendere verso la Luce, quando nel loro ambiente buio cade una scintillina per stimolare le anime a seguire il raggio di Luce per trovare la sua Fonte. Se l’anima ha superato prima questa debolezza di volontà, attraverso l’apporto di Forza di una amorevole intercessione da parte degli uomini, allora la sua sorte è già notevolmente migliore, perché il sapere di momenti di Luce le dà la speranza di poter cambiare il suo stato ed ora bada ad ogni minimo crepuscolo, ogni chiarore nel suo ambiente attraverso tali raggi di Luce. E se lei stessa entra nel loro bagliore, sente un miglioramento della sua situazione, perché la Luce la tocca in modo benefico e le dà la Forza. Ma viene toccata da un raggio di Luce solamente se ne ha il desiderio e questo può durare tempi eterni, prima che lei stessa attraverso il desiderio per un cambiamento, per la Luce, non si libera dalla sua sconsolata situazione. Perché la volontà dell’anima è determinante e perciò quasi sempre indebolita o totalmente distolta da Dio, che i raggi di Luce non trovano nessun accesso. Dato che l’essere primordialmente era colmo di Luce e Forza, si sentirà bene anche soltanto in uno stato di Luce e Forza e dovrà sentire ogni mancanza come tormento, ma il genere dei tormenti è inimmaginabile per gli uomini, ma devono pensare colmi di misericordia a quelle anime che senza l’aiuto attraverso l’amore umano sono abbandonate e devono sostare per delle Eternità in uno stato sconsolato, prima che ne vengano liberate. Gli uomini si devono immaginare la sorte terrena più triste e sapere che non raggiunge ancora i tormenti di un’anima immatura nell’aldilà e perciò donarle il loro amore, l’intima preghiera per queste anime che perdano la debolezza della loro volontà, che ora loro stesse abbiano la Forza di desiderare la Luce, che anche in loro diventi vivo l’amore, che vorrebbero attivarsi ed agire nell’amore. Appena la volontà dell’anima ha presa questa direzione, è terminato il suo stato tormentoso ed attraverso l’apporto di Luce e Forza viene messa nella situazione di lavorare al suo sviluppo verso l’Alto e di recuperare nell’aldilà ciò che ha mancato di fare sulla Terra, di agire nell’amore. Perché solo attraverso l’amore può redimersi e solo attraverso l’agire nell’amore riceve di nuovo Luce e Forza, quindi può formare il suo ambiente luminoso, che per lei significa Beatitudine. Aiutare queste anime nella loro miseria è un’opera cristiana dell’amore per il prossimo di inaudito significato, perchè sono totalmente inermi e dipendono solo dall’aiuto di uomini attraverso l’amorevole intercessione. E perciò si soffermano sovente vicino a tali uomini che stavano loro vicine sulla Terra, per chiedere a loro la Forza, per l’aiuto nella loro tormentosa situazione. Loro stesse non sanno in quale modo sono da aiutare, perché nella loro non-conoscenza e della loro oscurità spirituale non conoscono nemmeno la Benedizione di una amorevole preghiera. Ma si promettono inconsapevolmente l’aiuto tramite gli uomini e dovete portarlo loro voi che siete di spirito risvegliato e sapete dei tormenti di un’anima deceduta imperfetta, anche se non li potete misurare nella loro profondità. Se aiutate loro attraverso l’intimo ricordo e la preghiera, con ciò portate loro la Forza, cercate di indicare alle anime la Benedizione dell’agire d’amore e presentate loro in pensieri che si possono liberare solo attraverso l’amore, rendetele sensibili per la sofferenza di altre anime e cercate così a stimolarle all’amorevole aiuto, trasmettendo loro sempre la Forza tramite la vostra preghiera di dare la giusta direzione alla loro volontà, ed eserciterete un’opera misericordiosa dell’amore per il prossimo che le anime vi ringrazieranno eternamente, se una volta sono sfuggite dall’oscurità più profonda e tendono con fervore verso l’Alto.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Not und Qualen unreifer Seelen im Jenseits....

Unnennbare Qualen muß die Seele ausstehen, die völlig unreif eingeht in das geistige Reich, doch vorstellbar ist die Art dieser Qualen nicht für euch Erdenmenschen, wenngleich ihr euch das ärgste Los auf Erden als Vergleich denkt. Denn die Qualen sind mehr geistiger Art, bedingt von der Umgebung der Seele, die je nach ihrem Reifezustand tiefste Dunkelheit oder Dämmerlicht ist, aber stets Qualen auslöst für das Wesen, das licht- und kraftvoll zu sein begehrt, weil dies sein Urzustand war. Der Sinn nach irdischem Gut ist zwar bei solchen Seelen auch stark ausgeprägt und ebenfalls Ursache großer Qualen, doch der Zustand der Finsternis ist für sie unerträglich und bedeutet für sie äußerste Not. Und ihr geschwächter Wille hindert sie daran, dem Licht zuzustreben, wenn es wie ein Fünkchen in ihre lichtlose Umgebung fällt, um die Seelen anzuregen, dem Lichtstrahl nachzugehen, um den Quell des Lichtes zu finden. Hat die Seele erst diese Willensschwäche überwunden.... durch Kraftzufuhr einer liebenden Fürbitte von seiten der Menschen.... dann ist ihr Los schon wesentlich besser, denn das Wissen um lichte Momente gibt ihr die Hoffnung, ihren Zustand verändern zu können, und sie achtet nun jeder geringsten Dämmerung, jeder Erhellung ihrer Umgebung durch solche Lichtstrahlen. Und sowie sie selbst in ihren Schein tritt, fühlt sie eine Besserung ihrer Lage, denn das Licht berührt sie wohltätig und gibt ihr Kraft. Sie wird aber erst von einem Lichtstrahl berührt, so sie danach Verlangen trägt, und es kann dies ewige Zeiten dauern, ehe sie sich selbst durch Verlangen nach Veränderung, nach Licht, aus ihrer trostlosen Lage befreit. Denn der Wille der Seele ist ausschlaggebend und daher zumeist so geschwächt oder völlig Gott abgewandt, daß die Lichtstrahlen keinen Zugang finden zu ihr. Da das Wesen uranfänglich licht- und kraftvoll war, wird es sich auch nur in einem Zustand von Licht und Kraft wohl fühlen und jeden Mangel als Qual empfinden müssen, die Art der Qualen aber ist unvorstellbar für die Menschen, doch voller Erbarmen sollen sie jener Seelen gedenken, die ohne Hilfe durch menschliche Liebe verlassen sind und Ewigkeiten in einem trostlosen Zustand verharren müssen, ehe sie davon erlöst werden. Die Menschen sollen sich das traurigste Erdenlos vorstellen und wissen, daß es noch nicht die Qualen einer unreifen Seele im Jenseits erreicht, und ihr darum ihre Liebe schenken.... inniges Gebet für diese Seelen, daß sie ihre Willensschwäche verlieren, daß sie selbst die Kraft nun aufbringen, nach Licht zu verlangen, daß auch in ihnen die Liebe rege wird, daß sie sich betätigen möchten und in Liebe wirken.... Sowie der Wille der Seele diese Richtung angenommen hat, ist ihr qualvoller Zustand beendet, und durch Zufuhr von Licht und Kraft wird sie in die Lage versetzt, an ihrer Aufwärtsentwicklung zu arbeiten und nachzuholen im Jenseits, was sie auf Erden versäumte.... in Liebe zu wirken.... Denn nur durch die Liebe kann sie sich erlösen und nur durch Liebeswirken wieder Licht und Kraft empfangen, also ihre Umgebung zu einer lichtvollen gestalten, was Seligkeit für sie bedeutet. Diesen Seelen zu helfen in ihrer Not ist ein Werk christlicher Nächstenliebe von unerhörter Bedeutung, denn sie sind völlig hilflos und nur auf die Hilfe der Menschen durch liebende Fürbitte angewiesen. Und darum halten sie sich oft in der Nähe solcher Menschen auf, die ihnen nahestanden auf Erden, um sie um Kraft zu bitten, um Hilfe aus ihrer qualvollen Lage. Sie selbst wissen nicht, in welcher Weise ihnen zu helfen ist, weil sie in ihrer Unwissenheit und ihrer geistigen Dunkelheit auch nicht um den Segen eines liebenden Gebetes wissen. Doch unbewußt versprechen sie sich Hilfe durch Menschen, und diese sollt ihr ihnen bringen, die ihr erweckten Geistes seid und wisset um die Qualen einer unvollkommen abgeschiedenen Seele, wenn ihr sie auch nicht in ihrer Tiefe ermessen könnt. Helfet ihnen durch inniges Gedenken und Gebet, führet ihnen dadurch Kraft zu, suchet die Seelen auf den Segen des Liebewirkens hinzuweisen, und stellet ihnen in Gedanken vor, daß sie sich nur erlösen können durch die Liebe.... machet sie empfindlich für das Leid anderer Seelen, und suchet sie also zu liebender Hilfe anzuregen, ihnen immer durch euer Gebet die Kraft vermittelnd, ihrem Willen die rechte Richtung zu geben.... und ihr werdet ein barmherziges Werk der Nächstenliebe ausüben, das euch die Seelen ewig danken werden, so sie einmal der größten Finsternis entflohen sind und eifrig zur Höhe streben....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde