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Il desiderio per la Verità garantisce la pura Verità ed il giusto pensare

Chi cerca con tutta la forza di liberarsi da opinioni errate, cioè è pronto a rinunciare, nel desiderio per la Verità al suo patrimonio mentale avuto finora se non corrisponde alla pura Verità, riconoscerà anche chiaramente che cosa è l’errore e che cosa la Verità. Allora l’uomo non deve più temere di capitare nuovamente nel pensare errato, non deve nemmeno dubitare di ciò che gli viene offerto come Verità, perché il suo desiderio per la pura Verità lo rende capace sia di riceverla come anche di riconoscerla come Verità. L’uomo che desidera la Verità, tende anche contemporaneamente verso Dio ed adempie anche la condizione che Dio ha posto per ricevere la Verità, vive nell’amore. Il desiderio per la pura Verità non sorge dal suo pensare d’intelletto, ma è nato nel cuore come conseguenza della sua attività d’amore. Un uomo che vive alla giornata, senza amore, non avrà mai il desiderio per la pura Verità, al contrario, la teme come evita in genere ogni occasione che gliela potrebbe trasmettere. Il pensiero di ricevere su tutto un chiarimento, gli è anzi spiacevole, per cui preferisce l’ignoranza piuttosto che lo stato della conoscenza. Portare ad un tale uomo l’illuminazione dello spirito è possibile solamente se lui stesso vi aspira. Invece l’uomo volenteroso che tende verso Dio ed alla Verità, sarà penetrato nel tempo più breve nella Verità ed anche convinto fermamente di stare nella Verità. E questo è il segno di riconoscimento di coloro che stanno nella Verità, che non si scervellano e non dubitano più, ma sono della ferma fede di essere sulla traccia giusta, che non si lasciano irretire se vengono loro offerti altri insegnamenti che non corrispondono al loro proprio pensare. Dio Stesso guida i loro pensieri e perciò costoro si possono muovere solo nella Verità, dato che Egli Stesso E’ la Verità. Chi desidera la Verità, tende quindi anche verso Dio ed ogni volontà per Lui viene ricompensata con il Suo Amore e questo non lascia davvero camminare nell’errore l’uomo che tende verso di Lui. Dio vuole che gli uomini stiano nella Verità, Egli vuole che diventino sapienti, quindi Egli Stesso li istruisce se Gli si affidano, quindi chiedono a Lui l’illuminazione e loro stessi si dichiarano ignari davanti a Dio. Il sapere accolto da uomini non offre loro nessuna sicurezza per la pura Verità e perciò prendono la via diretta verso Dio, il Quale E’ la Verità Stessa. E Dio non lascerà andare in rovina la loro fede, illuminerà il loro spirito, insegnerà loro pensare in modo giusto e darà loro il Dono della conoscenza, in modo che accettino con piena convinzione come Verità ciò che viene loro trasmesso mentalmente attraverso la Grazia e l’Amore di Dio oppure attraverso la Parola interiore. Dio esige solo il desiderio per la Verità e questo desiderio per la pura Verità procura all’uomo anche il pienissimo sapere che lo rende felice, perché lo riconosce come pura Verità.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Wahrheitsverlangen garantiert reine Wahrheit und rechtes Denken....

Wer sich mit aller Gewalt frei zu machen sucht von irrigen Anschauungen, d.h., im Verlangen nach der Wahrheit sein bisheriges Gedankengut hinzugeben bereit ist, so es der reinen Wahrheit widerspricht, der wird auch klar erkennen, was Irrtum und was Wahrheit ist. Es braucht der Mensch dann nicht mehr zu fürchten, von neuem in irriges Denken zu geraten, er braucht auch nicht zu zweifeln daran, was ihm als Wahrheit dargeboten wird, denn sein Verlangen nach der reinen Wahrheit macht ihn sowohl fähig, diese zu empfangen als auch sie als Wahrheit zu erkennen. Der Wahrheit-verlangende Mensch strebt auch gleichzeitig Gott an, und er erfüllt auch die Bedingung, die Gott für das Empfangen der Wahrheit gestellt hat.... er lebt in der Liebe.... Das Verlangen nach der reinen Wahrheit entspringt nicht seinem Verstandesdenken, sondern es ist im Herzen geboren eben als Folge seiner Liebetätigkeit. Niemals wird ein Mensch, der ohne Liebe dahinlebt, Verlangen tragen nach der reinen Wahrheit, im Gegenteil, er scheut diese, wie er überhaupt jede Gelegenheit meidet, die ihm solche vermitteln könnte. Ihm ist der Gedanke, über alles Aufklärung zu erhalten, eher unbehaglich, weshalb er die Unwissenheit dem Zustand des Erkennens vorzieht. Einem solchen Menschen Helligkeit des Geistes zu bringen ist nur möglich, so er selbst diese anstrebt. Dagegen ist der willige, Gott und die Wahrheit anstrebende Mensch in kürzester Zeit in die Wahrheit eingedrungen und auch fest überzeugt, in der Wahrheit zu stehen. Und das ist das Kennzeichen derer, die in der Wahrheit stehen, daß sie nicht mehr grübeln und zweifeln, sondern festen Glaubens sind, in der rechten Fährte zu sein.... Daß sie nicht sich beirren lassen, so ihnen andere Lehren geboten werden, die ihrem eigenen Denken widersprechen. Gott Selbst lenkt ihre Gedanken, und daher können diese sich nur in der Wahrheit bewegen, da Er Selbst die Wahrheit ist. Wer die Wahrheit verlangt, der strebt also auch Gott zu, und jeder Wille zu Ihm wird mit Seiner Liebe vergolten, und Seine Liebe lässet wahrlich nicht den Ihm zustrebenden Menschen im Irrtum wandeln.... Gott will, daß die Menschen in der Wahrheit stehen, Er will, daß sie wissend werden, also unterweiset Er sie selbst, so sie sich Ihm anvertrauen, also Ihn um Erleuchtung bitten und sich selbst als unwissend bekennen vor Gott. Das von Menschen übernommene Wissen bietet ihnen keine Sicherheit für die reine Wahrheit, und darum gehen sie den direkten Weg zu Gott, der die Wahrheit Selbst ist.... Und ihren Glauben wird Gott nicht zuschanden werden lassen, Er wird ihren Geist erleuchten, Er wird sie richtig denken lehren und ihnen die Gaben des Erkennens geben, so daß sie voller Überzeugung das als Wahrheit annehmen, was ihnen durch Gottes Gnade und Liebe vermittelt wird gedanklich oder durch das innere Wort. Nur das Wahrheitsverlangen fordert Gott, und dieses Verlangen nach der reinen Wahrheit trägt dem Menschen auch vollstes Wissen ein, das ihn beglückt, weil er es als reine Wahrheit erkennt....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde