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La via giusta e la via sbagliata

La via verso Dio è per molti uomini difficile da passare, perché a loro sembra più affascinante un’altra via, cioè la via che vorrebbero percorrere, a loro sembra che conduca alla giusta meta. Ma sono senza conoscenza, quale meta è posta loro come uomo. Quindi tendono a qualcosa che non si avvicina minimamente al compito che è posto loro per la vita terrena. La loro forza, il loro pensare e tendere è rivolto a risolvere problemi, che sono totalmente inutili per la salvezza dell’anima dell’uomo. Si adoperano con fervore per una violenta trasformazione di leggi esistenti, danno ad un uomo tutto il diritto, mentre ad un altro lo negano totalmente, e questo lo chiamano un servire la nazione. L’ultima resistenza che si oppone a tali nuovi ordinamenti, deve essere spezzata con forza, apparentemente per la benedizione del popolo. A colui che pensa in modo giusto viene tolto il diritto della libera espressione d’opinione, e viene riconosciuto solamente colui che si sforza di pensare nella stessa direzione di coloro, ai quali spetta la guida delle masse. Questo orientamento quindi è determinante e vengono quindi spinti innumerevoli uomini su una via, che però non può essere chiamata la via verso Dio, perché questa via mostra molte pietre dello scandalo, non è la via che conduce bensì attraverso spine e cespugli, ma che conduce inevitabilmente in Alto. E’ una via, che apparentemente conduce diritto in avanti, ma si allontana sempre di più dalla retta via, dalla giusta conoscenza di Dio, perché chi vuole riconoscere bene Dio, deve riconoscere tutte le Sue creature. Non può concedere ad una creatura più diritto alla vita che ad un'altra. Chi vuole riconoscere bene Dio, deve considerare nella Creazione tutto come la Sua Opera e quindi non per ultimo anche gli uomini, che sono pure il Suo Prodotto ed hanno anche una destinazione. Deve rispettare la Sapienza di Dio, che non ha certamente messo nel mondo delle creature senza Piano. Quindi non spetta all’uomo decidere il valore del singolo, cioè di presentare davanti a tutto il mondo un certo ceto di uomini come valorosi, l’altro come minore e di emettere le loro disposizioni secondo questa predisposizione, che va totalmente contro la Volontà di Dio. L’errore di calcolo consiste nel fatto, che Dio Stesso può interferire in ogni disposizione umana, quando Egli lo vuole; e lo farà, quando le disposizioni degli uomini assumono tali forme, che esista il gran pericolo, di perdere totalmente la via per Dio, quando viene percorsa la via sbagliata da tutti coloro che si credono intelligenti e saggi, e che vengono derisi coloro, che scelgono la via stretta verso Dio nella giusta conoscenza. Allora Dio Stesso Si manifesterà, e la Sua Voce sarà udibile anche a coloro che camminano sulla via sbagliata, affinché ora si possano decidere di abbandonarla ed intraprendere la via giusta, che conduce in Alto – a Dio.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Der rechte und der falsche Weg....

Der Weg zu Gott ist für viele Menschen schwer passierbar, weil ein anderer Weg ihnen reizvoller erscheint, d.h., der Weg, den sie gehen möchten, scheint ihnen, zum rechten Ziel zu führen. Sie sind aber ohne Kenntnis, welches Ziel ihnen als Mensch gestellt ist. Und also streben sie etwas an, was nicht im entferntesten der Aufgabe nahekommt, die ihnen für das Erdenleben gesetzt ist. Ihre Kraft, ihr Denken und Streben gilt dem Lösen von Problemen, die für das Seelenheil des Menschen höchst unwichtig sind. Sie setzen sich mit allem Eifer für eine gewaltsame Umformung bestehender Gesetze ein, sie sprechen dem einen Menschen alles Recht zu, während sie es dem anderen gänzlich absprechen, und nennen das ein Dienen der Nation. Der letzte Widerstand, der sich solchen Neuordnungen entgegensetzt, soll gewaltsam gebrochen werden, angeblich zum Segen eines Volkes. Dem rechtlich Denkenden wird das Recht der freien Meinungsäußerung genommen, und anerkannt wird nur, wer in gleicher Richtung zu denken sich bemüht wie jene, denen die Führung der Masse obliegt. Diese Richtung also ist maßgebend, und also werden unzählige Menschen auf einen Weg gedrängt, der aber nicht der Weg zu Gott genannt werden kann. Denn dieser Weg weiset viele Steine des Anstoßes auf, es ist nicht der Weg, der wohl über Dornen und Gestrüpp, jedoch unweigerlich zur Höhe führt. Es ist ein Weg, der wohl scheinbar geradeaus führt, doch immer weiter sich von dem rechten Ziel, von der rechten Gotterkenntnis entfernt. Denn wer Gott recht erkennen will, der muß alle Seine Geschöpfe anerkennen.... Er kann nicht dem einen Geschöpf mehr Lebensberechtigung zugestehen als dem anderen. Wer Gott recht erkennen will, der muß alles in der Schöpfung als Sein Werk betrachten und also nicht zuletzt auch die Menschen, die gleichfalls Sein Produkt sind und auch eine Bestimmung haben.... Er muß Gottes Weisheit achten, die wahrlich nicht planlos Geschöpfe in die Welt setzt. Also steht es den Menschen nicht zu, den Wert des einzelnen zu bestimmen, d.h., eine gewisse Menschenschicht als wertvoll, die andere als minderwertig hinzustellen vor aller Welt und dieser Einstellung gemäß nun ihre Verfügungen zu treffen, die gänzlich dem Willen Gottes zuwiderlaufen. Der Rechenfehler besteht darin, daß Gott Selbst in jede menschliche Bestimmung eingreifen kann, wenn Er es will; und Er wird es auch tun, so die Maßnahmen der Menschen solche Formen annehmen, daß große Gefahr besteht, den rechten Weg zu Gott gänzlich zu übersehen, wenn der falsche Weg beschritten wird von allen, die sich klug und weise dünken.... und jene verlacht werden, die den schmalen Weg zu Gott wählen in rechter Erkenntnis.... Dann wird Sich Gott Selbst äußern, und Seine Stimme wird vernehmbar sein auch denen, die den falschen Weg wandeln, auf daß sie sich nun entscheiden können, diesen zu verlassen und den rechten Weg zu betreten, der nach oben führt.... zu Gott....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde