6138 Il processo di sviluppo dello spirituale

17 dicembre 1954: Libro 66

E’ un lungo processo difficile che deve portarvi la maturità, che deve di nuovo mettere lo spirituale nello stato nel quale si trovava in principio. E’ un percorso di sviluppo che è indicibilmente faticoso e tormentoso, ma che non può essere escluso, perché la distanza da Dio era troppo grande ed ora dall’abisso verso l’Alto sono da salire molti gradini, che possono essere percorsi solo attraverso un Procedimento secondo l’Ordine divino, attraverso il servire. L’Amore di Dio ha creato questa possibilità al caduto, di servire secondo la Volontà di Dio. L’essere si attiva nella Legge dell’obbligo, è costretto all’attività secondo la legge della natura, mentre lo spirituale è legato nelle diverse Creazioni, che hanno sempre una destinazione di conservare e di edificare. Ogni Opera di Creazione ha il suo scopo, la sua destinazione, una servirà sempre all’altra. Ed affinché lo scopo delle Creazioni venga adempiuto, lo spirituale legatovi è costretto ad una attività servente secondo la legge della natura. Attraverso questo servire, anche se involontario, lo spirituale percorre la via dello sviluppo verso l’Alto, inizialmente sotto grandi tormenti, perché lo stato legato è insopportabile per lo spirituale creato una volta nella libertà. Inizialmente la resistenza è ancora così grande, che sosta apparentemente nell’inattività, nella dura materia, che sembra totalmente morta ed immobile. Ma la resistenza cede dapprima impercettibilmente, poi sempre di più, in modo che anche la forma della Creazione che racchiude lo spirituale possa essere allentata in modo, che anche il soggiorno in ogni forma richiede una durata di tempo sempre più breve. L’attività è sempre più visibile in modo, che è riconoscibile una vita nelle forme che celano ora lo spirituale. E così questo spirituale è passato attraverso le differenti Creazioni, ha percorso la via attraverso il mondo minerale, vegetale ed animale, ha servito, anche se nella volontà legata, ed attraverso il servire si è portato in uno stato dove la resistenza contro Dio è già così diminuita, che ora può riottenere la libera volontà, che può entrare nell’ultima forma creativa e si può incorporare come uomo, per dimostrare ora che è disposto a rinunciare alla resistenza contro Dio. E questa dimostrazione viene fornita, quando l’uomo serve ora nella libera volontà, quando accende in sé l’amore che ora lo induce al servire. E’ un processo oltremodo lungo e difficile, che lo spirituale stesso si può anche giocare, se nell’ultimo stadio, come uomo, fa diventare inutile tutti i tormenti e fatiche antecedenti, quando risprofonda gradino per gradino nella libera volontà, se abusa nuovamente della sua libera volontà. Ma questa ricaduta è qualcosa di così terribile, come l’uomo non si può immaginare. Ma non gli può nemmeno essere data la reminiscenza al tempo oltremodo tormentoso della sua risalita dall’abisso, perché questa pregiudicherebbe la libera volontà, che è determinante però per lo stadio come uomo. Agli uomini può sempre soltanto essere di nuovo presentato la responsabilità della loro vita terrena, ma sono liberi di crederlo, decide però anche la sorte dello spirituale, dell’anima. O, se gli uomini credessero solamente, quale responsabilità hanno nella vita terrena, se credessero, che loro stessi devono portare le conseguenze, quando falliscono nell’ultimo stadio del loro sviluppo! Ma a loro può solo essere indicato il Comandamento dell’amore. Se l’adempiono, allora riconoscono anche da sé stessi l’importanza della loro vita terrena e poi adempiono anche l’ultimo compito sulla Terra, di servire liberamente. Ed allora la via infinitamente lunga di prima non è stata vana, sono ritornati a Colui dal Quale hanno avuto una volta la loro Origine.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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