4471 L’Assoluta Verità

28 ottobre 1948: Libro 52

A voi che avete la Grazia di essere istruiti direttamente dall’Alto, può ben essere dischiuso un sapere che corrisponde perfettamente alla Verità, e perciò potete rappresentare ciò che vi viene trasmesso anche sempre come Verità. Ma è comunque comprensibile che uomini che non vengono istruiti in questo modo, ne dubitano e considerano come Verità piuttosto ciò che è stato conquistato come risultato attraverso la fervente riflessione, attraverso una vivace attività d’intelletto. E dato che questi risultati sono quasi sempre di genere del tutto diverso e gli uomini non possono o non vogliono chiudersi né all’una o l’altra motivazione o esecuzione e non sono nemmeno in grado di riconoscere il giusto grazie al loro intelletto, è stata stabilita l’asserzione: La Verità è relativa. Ma in ciò gli uomini si sbagliano enormemente. E con quest’asserzione rigettano anche l’Autore della Verità, l’Essere Che esiste sin dall’Eternità in questa concreta Verità, Che non può mai cambiare, altrimenti diventerebbe non-vero verso Sé Stesso. La Verità è la Legge fondamentale. Come stanno le cose, dev’essere fondato sin dall’Eternità, perché la Verità è uguale all’eterno Ordine, la Legge che è eternamente irremovibile, perché è proceduta da Dio, dall’Essere più perfetto, Che non può mai contraddirSi. Nel tempo terreno all’uomo è lasciato comunque libero di deviare dalla Verità grazie alla sua libera volontà, ma questo avrà sempre un danno per l’uomo stesso, perché è illegittimo, perché non coincide con la Verità che viene guidata agli uomini da Dio Stesso. Esiste una Verità e questa E’ presso Dio. Tutto ciò che tende verso Dio cerca dapprima di penetrare in questa Verità che era la sua parte e lo è nello stato della perfezione, che però è offuscato o deformato e non viene riconosciuto nello stato dell’imperfezione. Perfezione e Verità non sono due concetti, ma una risulta dall’altra. Dove quindi valgono ancora due opinioni come Verità, è anche diverso il grado di maturità degli uomini, che determina la facoltà di giudizio e la chiara conoscenza del Divino, di cui fa parte la pura Verità. Il grado di maturità di un uomo richiede anche il cammino di vita rispetto alla Volontà divina, richiede un adeguarsi all’eterno Ordine, alla Legge dell’Amore, nella quale Si muove l’eterna Divinità Stessa. Allora l’uomo sta nella pienissima Verità e può anche riconoscere che può esistere pure solo una Verità, che questa può procedere solo da Dio come l’eterna Verità, e riconosce anche che la meta dell’uomo sulla Terra è di giungere nel possesso della Verità da Dio, e che perciò questa Verità dev’essere trovata, quindi non può nemmeno essere rinnegata, altrimenti sarebbe caduca ogni fede in Dio, in un Essere Che Era, E’ e Rimarrà perfetto in tutta l’Eternità.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Questa Comunicazione non viene menzionato in nessun fascicolo tematico.

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