0470 La morte nel Signore - Il lutto - Le povere anime - La preghiera

17 giugno 1938: Libro 10

Una morte beata è di addormentarsi nel Signore e di risvegliarsi nell’aldilà nella pienezza di Luce. Quello che vi è destinato nella vita, si lascerà sopportare con più leggerezza, se l’accettate in vista dell’Eternità, perché allora vivete per così dire soltanto per questa, sappiate anche, che è posta una fine ad ogni sofferenza in breve tempo, quando la paragonate all’Eternità, ma che potete gustare i frutti di questa sofferenza attraverso l’Eternità. E così vi dev’essere sempre una consolazione, che potete avere una fine beata e poi l’ingresso nel Regno celeste ancora più beato. Così voi seppellite i vostri morti e li piangete, ma questo giorno dovrebbe essere per voi un giorno di gioia interiore, se pensate che l’anima ha scambiata questa vita terrena con una Vita molto più bella, che l’uomo ha sfilato da sé ogni sofferenza ed ora sgravato e libero da ogni sofferenza entra in una nuova Vita, che irradia tutto il terreno di bellezza e felicità. Perché allora volete fare lutto? Cercate di conquistarvi una tale sorte nell’aldilà già sulla Terra, cercate di staccarvi da tutto ciò che vi incatena al mondo, e potrete decedere con leggerezza da questa Terra. Ma chi ama troppo la Terra, a costui il decedere da questa gli sarà molto difficile, non vuole separarsi dai beni di questo mondo, il suo cuore è troppo attaccato al terreno. E quest’uomo non trova nemmeno di là un luogo preparato per lui, dove poter continuare il ben vivere della Terra. Ha mancato di lavorare per questo nella vita terrena, ed ora deve servire per lungo tempo, prima che sia degno della felicità beata nell’aldilà. Là l’uomo ha poi il diritto di fare cordoglio per una tale anima, ma non che sia deceduta dalla Terra, ma soltanto che ora l’anima deve tormentarsi in modo indicibile, per aver parte di ciò che doveva conquistarsi sulla Terra. Pregate per queste anime, date loro la vostra Forza attraverso la preghiera, di cui hanno così urgentemente bisogno. Chi ama davvero una tale anima, sarà in grado di salvarla attraverso questo amore, perché l’amore sarà inarrestabilmente attivo per tali povere anime, che non hanno riconosciuto bene la loro vita ed ora devono languire, finché non siano liberate dalla loro colpa. Dato che la Provvidenza del Signore è per voi in continuazione, allora fate giungere anche la vostra provvidenza a coloro che vi sono grate di cuore per ogni prestazione d’aiuto, ricordate che anche loro erano delle anime erranti, che, condotte sulla retta via, lottano e combattono, per giungere finalmente nel Regno della Luce. Ma voi che camminate ancora sulla Terra, sfruttate questo tempo in modo saggio e desiderate solamente sempre il Signore, affinché non abbiate a gustare la morte, ma che vivrete nell’Eternità.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Questa Comunicazione viene menzionata nei seguenti fascicoli tematici:
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82 Le Beatitudini epub   PDF   Accendere  
120 Gesù ti consola! epub   PDF   Accendere  
151 “Morte, dov’è il tuo dardo?” epub   PDF   Accendere  

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