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Sobreestimar los bienes materiales....

Buscáis extraer todo de la vida, lo que os ofrece; os esforzáis por alcanzar los bienes de este mundo con todos los sentidos, acumuláis posesiones y acumuláis celosamente tesoros terrenales.... Ni siquiera consideráis lo inútil que es todo lo que deseáis.... No consideráis qué es realmente la materia ni cuál es vuestra relación con ella. Los bienes materiales sin duda deberían serviros, podéis subordinarlos a vosotros, pero no debéis dejaros dominar por ellos....

Y hacéis esto cuando vuestros pensamientos y deseos se dirigen únicamente a la adquisición de bienes materiales. Entonces ya os habéis convertido en esclavos de la materia, o incluso de aquel cuyo dominio es el mundo material. Pues toda materia es materia espiritual que una vez se apartó de Dios, se endureció por su resistencia a Él, y ahora, por la voluntad de Dios, se ve obligada a una función subordinada para volver a emerger de este estado endurecido.

Pero el ser humano era una vez lo mismo que después de un tiempo infinitamente largo, ha vuelto a ascender mediante el servicio involuntario, de modo que se le permitió desprenderse de sus envolturas materiales y recuperar cierto grado de libertad, para ahora también liberarse de su última envoltura material mediante una relación correcta de Dios y también frente a la materia, que ya la ha superado. Debe ayudar a la materia a servir, pero él mismo no debe dejarse dominar por ella. Sin embargo, el comportamiento de los seres humanos demuestra lo último....

La adicción por la materia se ha vuelto excesiva; los seres humanos viven únicamente centrados en adquirir lo que el mundo ofrece, y la alegría de poseer es una devoción abierta hacia aquel, del cual desprenderse es su tarea terrenal. Pues quien desea el mundo con sus bienes no anhela el reino que no es de este mundo. Pues quien desea al mundo recuerda poco o nada de su Dios y Creador; no tiene la relación correcta con Él, no es el “niño” que busca a su “Padre”. Aún tiene mucha comunión con aquel que es el señor del mundo material y se esfuerza a regresar a él, de cuyo poder Dios ya lo había ayudado tanto a través del viaje a través de la creación que le es fácil separarse por completo de él en la Tierra.

Pero el ser humano nunca podrá alcanzar esta liberación a menos que primero se libere del deseo de esos bienes materiales. Solo cuando empieza a despreciarlos, cuando ya no los valore más allá de función según el orden divino, solo cuando los bienes espirituales le resultan deseables, podrá recibir estos últimos y así completar la transición de este mundo al reino espiritual, y solo entonces podrá alcanzar la liberación completa, incluso del señor de este mundo. Y cada uno podría hacer esto si tan solo consideraría la inutilidad de los bienes materiales, si tan solo reflexionaría una vez acerca del valor de lo más deseable de este mundo en la hora de su muerte, que él mismo no puede determinar, pero que puede sobrevenirle en cualquier momento.

El ser humano vive y piensa solo en la vida, no en la muerte, que es igual de cierta.... y a regañadientes se sacude cualquier pensamiento sobre ella.... Y, sin embargo, sabe que no puede llevarse nada a la otra vida, nada de lo que ha adquirido en la vida terrenal.... sin embargo, se deja dominar por la idea de hacerse la vida terrenal lo más hermosa posible, y es constantemente influenciado de esta manera por el adversario de Dios, de modo que la codicia por los bienes materiales crece cada vez más, porque todos intentan superarse unos a otros y nadie piensa en lo pobres que realmente son y en qué necesidad pasarán al reino espiritual cuando llegue su hora.

Nadie puede adquirir bienes terrenales y espirituales a la vez. Solo los que se han hecho dueños de los bienes de este mundo, quienes se han esforzado únicamente por acumular bienes espirituales que perduren por toda la eternidad, serán ricamente bendecidos al final de su vida terrenal....

amén

Traductor
Traducido por: Hans-Dieter Heise

La sopravalutazione dei beni materiali

Voi cercate di conquistare dalla vita tutto ciò che vi offre; tendete con tutti i sensi ai beni di questo mondo, aumentate il possesso e raccogliete con fervore dei tesori terreni. Non riflettete nemmeno sul fatto, quanto sia inutile tutto ciò che desiderate. Non pensate al fatto che cosa è in genere la materia ed in quale rapporto state già verso di lei. I beni materiali vi devono bensì servire, potete renderveli servibili, ma non dovete farvi dominare da essi. E voi lo fate, quando il vostro pensare e tendere è rivolto esclusivamente alla conquista di beni materiali. Allora siete già diventati schiavi della materia oppure anche schiavi di colui il cui regno è il mondo materiale. Ogni materia è dello spirituale una volta decaduto da Dio, che si è indurito mediante la sua resistenza contro Dio ed ora viene costretto dalla Volontà di Dio ad una funzione di servizio, per uscire di nuovo dallo stato indurito.

L’uomo però era una volta la stessa cosa, che ha lavorato per salire verso l’Alto dopo un tempo infinitamente lungo attraverso il servire involontario, che poteva sfilare l’involucro materiale e che ora ha riottenuto di nuovo la libertà in un certo grado, per diventare ora anche libero dall’ultimo involucro materiale mediante un giusto rapporto verso Dio ed anche verso la materia, che ha così superato. Deve aiutare la materia a servire, ma non farsene dominare. Il comportamento degli uomini però dimostra quest’ultimo.

La brama per la materia è oltremodo grande, gli uomini vivono soltanto ancora nell’orientamento di questa meta, di conquistarsi dunque ciò che gli offre il mondo, e la gioia nel possesso è un aperto rivolgersi a ciò da cui era loro compito terreno di distaccarsi; perché chi desidera il mondo con i suoi beni, non ha nessun desiderio per il Regno che non è di questo mondo. Perché chi desidera il mondo, pensa poco oppure per niente al suo Dio e Creatore, non è nel giusto rapporto con Lui, non è il “figlio”, che cerca suo “Padre”. Ha ancora molto in comune con colui che è padrone del mondo materiale e tende di ritornare a lui, dal cui potere Dio lo ha già aiutato così tanto a liberarsi tramite il percorso attraverso la Creazione, che è facile per lui di staccarsene totalmente sulla Terra.

Ma l’uomo non può mai svolgere questo distacco, se dapprima non si libera dalle brame di quei beni terreni. Solo quando impara a disdegnarli, quando non misura loro più valore di quanto gli serve secondo l’Ordine divino, solo quando gli sono desiderabili i beni spirituali, può riceverli e così svolgere il cambiamento da questo mondo al Regno spirituale, e solo allora gli riesce il totale distacco anche dal signore di questo mondo. Ed ognuno lo potrebbe fare, se soltanto si volesse tenere davanti agli occhi l’inutilità dei beni terreni, se riflettesse una volta sul fatto quale valore ha la cosa più desiderabile di questo mondo nell’ora della sua morte, che lui stesso non può determinare, che però può essergli destinato in ogni giorno. L’uomo vive e perciò pensa anche soltanto alla vita, ma non alla morte, che gli è precisamente così assicurata e ne scuote via ogni pensiero. E comunque sa, che non può portare nulla nel Regno dell’aldilà di ciò che si è conquistato materialmente nella vita terrena.

Ma si lascia dominare dal pensiero di rendersi la vita terrena il più bella possibile, ed in questo senso viene sempre di nuovo influenzato dall’avversario di Dio in modo, che la brama per beni materiali diventa sempre maggiore, perché uno cerca di superare l’altro e nessuno pensa quanto povero sia in realtà ed in quale miseria passa poi nel Regno spirituale, quando sarà venuta la sua ora. Ma nessun uomo può conquistarsi insieme dei beni terreni e spirituali. Alla fine della sua vita terrena sarà benedetto riccamente soltanto colui, che è diventato padrone sui beni di questo mondo, che ha teso solamente a raccogliersi dei tesori spirituali che hanno sussistenza in tutta l’Eternità.

Amen

Traductor
Traducido por: Ingrid Wunderlich