Ich messe nicht mit dem Maße wie ihr Menschen, denn Ich bin überaus liebevoll, geduldig und barmherzig.... Ich kann darum auch nicht ewig verdammen, was Mir widersetzlich geworden ist, wenngleich die Sünde der Auflehnung gegen Mich über alle Maßen schwer ist und weil Ich die ewige Liebe Selbst bin und Meinen Geschöpfen nur Seligkeit über Seligkeit bereiten möchte. Ein Auflehnen gegen die Liebe aber ist gleichzeitig ein sich Entäußern der Liebe (ein Ablehnen?) und darum auch ein Verlust von Licht und Kraft.... Das Wesen war im Moment der Sünde vollkommen und konnte daher auch die Größe der Sünde ermessen, doch als es gesündigt hatte, war es bar jeder Erkenntnis, und dieses schwache, blinde und darum leidende Wesenhafte erbarmte Mich, und Ich kann es daher nicht auf ewig verstoßen.... Ich liebe es, wenngleich es gefallen ist, wenngleich es sich gegen Mich versündigt hatte. Meine Gerechtigkeit zwar verlangt eine Sühne, einen Ausgleich für jegliche Sünde, und diese leistet das Wesenhafte in dem gebundenen Zustand, wo es unsagbare Leiden auf sich nehmen muß durch die Bannung, die für das einst freie Geistige eine Qual ist und gleichzeitig es Mir wieder zuführen soll, d.h. dem einstmaligen freien Zustand, wo es selig sein kann. Meine Liebe, Geduld und Barmherzigkeit aber ist grenzenlos und verhilft allem Geistigen zur Höhe durch Mittel, die, gemessen an der großen Schuld, Gnadengeschenke sind, weil sie dem an sich kraft- und erkenntnislosen Geistigen den Weg zur Höhe erleichtern und seine Aufwärtsentwicklung möglich machen.... Die große Sündenschuld wirkt sich in völliger Blindheit aus, und nur Meine übergroße Gnadenzuwendung macht das Wesen fähig, sich zu wandeln. Dennoch wird das Wesen nicht gezwungen zur Höhe, nur gestärkt; es kann ebensogut Meine Gnadengabe ablehnen, sowie es als Mensch auf Erden im freien Willen sich aufwärtsentwickeln soll. Wo ihr Menschen verurteilen würdet, lasse Ich noch immer Meine Liebe und Gnade walten, in übergroßer Geduld ertrage Ich die Fehler und Schwächen Meiner Kinder auf Erden, und immer wieder hebe Ich auf, die fallen, weil Mich der Zustand erbarmt, in dem sie sich befinden, und weil Ich sie erretten will aus der Tiefe, der sie immer wieder zustreben. Ich zwinge sie nicht, aber alle Mittel bringe Ich in Anwendung, die ein Zurückführen zu Mir begünstigen, und ob ein Mensch noch so sündig ist.... Meine Liebe sucht ihn zur Rückkehr zu bewegen und seinen Sinn zu wandeln.... denn Ich will ihn gewinnen für ewig.... Und Ich erreiche auch Mein Ziel, und ob Ewigkeiten darüber vergehen.... Denn Meine Weisheit findet immer wieder Mittel und Wege, auch den stärksten Widerstand zu verringern, bis das Wesen im freien Willen sich von Meiner Liebe erfassen lässet.... bis es Meine Liebe erwidert und zu Mir zurückkehrt auf ewig....
Amen
ÜbersetzerNon misuro con la misura come voi uomini, perché Io Sono oltremodo amorevole, paziente e misericordioso. Perciò non posso nemmeno eternamente condannare quello che Mi è diventato avverso, benché il peccato della ribellione contro di Me è grave oltre ogni misura e perché Io Sono l’eterno Amore Stesso e vorrei preparare alle Mie Creature solo Beatitudine su Beatitudine. Una ribellione contro l’Amore però è contemporaneamente un rifiuto dell’Amore e perciò anche una perdita di Luce e Forza. Nel momento del peccato l’essere era perfetto e perciò poteva anche misurare la grandezza del peccato, ma quando aveva peccato, era privo di qualsiasi conoscenza, e perciò ho avuto Compassione di questo essenziale debole, cieco e per questo sofferente, e perciò non lo posso respingere in eterno. Lo amo, benché sia caduto, benché abbia peccato contro di Me. La Mia Giustizia pretende ben una Espiazione, un pareggio per ogni peccato, e questa lo presta l’essenziale nello stato legato, dove deve prendere su di sé indicibili sofferenze attraverso la relegazione, che per lo spirituale una volta libero è un tormento e che lo deve contemporaneamente ricondurre a Me, cioè nello stato libero di una volta, dove può essere beato. Il Mio Amore, Pazienza e Misericordia però è sconfinato ed aiuta tutto lo spirituale a salire in Alto attraverso dei mezzi che, misurati alla grande colpa, sono dei Doni di Grazia, perché facilitano allo spirituale senza forza e conoscenza la via verso l’Alto e rendono possibile il suo sviluppo verso l’Alto. La grande colpa di peccato ha l’effetto di totale cecità, e soltanto il Mio ultragrande apporto di Grazie rende l’essere capace di cambiare. Malgrado ciò non viene costretto a salire in Alto, ma solo fortificato; esso può anche rifiutare il Mio Dono di Grazia, appena deve svilupparsi verso l’Alto come uomo sulla Terra nella libera volontà. Dove voi uomini condannereste, Io lascio sempre ancora regnare il Mio Amore e la Mia Grazia, in ultragrande Pazienza sopporto gli errori e debolezze dei Miei figli sulla Terra, e sempre di nuovo sollevo coloro che cadono, perché ho Compassione dello stato nel quale si trovano, e li voglio salvare dall’abisso, a cui tendono sempre di nuovo. Non li costringo, ma impiego tutti i mezzi che promuovono un ritorno a Me, per quanto un uomo possa peccare. Il Mio Amore cerca di muoverlo al ritorno e di cambiare il suo pensare, perché lo voglio conquistare per l’Eternità. Ed una volta raggiungerò la Mia Meta, anche se passeranno delle Eternità. Perché la Mia Sapienza trova sempre nuovi mezzi e vie, per diminuire anche la più forte resistenza, finché l’essere non si lasci afferrare nella libera volontà dal Mio Amore, finché non risponda al Mio Amore e ritorni a Me in eterno.
Amen
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