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Sündenvergebung....

Die offenkundige Willensrichtung zu Mir beweiset Mir auch die Wandlung im Herzen eines Menschen, sie beweiset Mir, daß der Mensch zu Mir verlangt, daß er die bisherige Bahn verlassen hat, daß er seinen Widerstand völlig aufgegeben und Mich als Herr und Vater anerkennt. Damit ist nun eigentlich das Ziel erreicht, der Mensch hat sich getrennt von Meinem Gegner, dem er seit Ewigkeiten gefolgt war, und er ist in Mein Lager herübergewechselt, er hat die beiden Sphären vertauscht, er sucht das Licht und fliehet die Finsternis. Eine Willenswandlung im Herzen eines Menschen aber erkenne Ich stets, und es setzt nun auch der Kraftvermittlungsprozeß ein, auf daß der Mir zugewandte Wille Stärkung erfahre und der Mensch nun unentwegt sein Ziel verfolgt, mit Mir vereint zu sein.... Eine Willenswandlung zieht unfehlbar auch eine Wesenswandlung nach sich, der Mensch gleicht sich in seinem Wesen Meinem Urwesen an, das er anstrebt.

Und so ist der Wille zu Mir unweigerlich verbunden mit der Abkehr und dem Abscheu vor der Sünde, vom Unrecht, von der Lieblosigkeit, ansonsten der Wille noch nicht Mir zugewandt ist. Es kann der Mensch nicht sündigen, der aus ganzem Herzen Mich anstrebt, wie umgekehrt ein Sünder noch kein Verlangen hat danach, mit Mir sich zu vereinen.... Es kann aber ein Sünder durch Ermahnungen und Hinweis auf seinen schlimmen Zustand aufmerksam gemacht und zum Nachdenken gebracht werden, er kann dann seinen Zustand als sündhaft erkennen und seiner ledig werden wollen. Ihn drückt dann die Sündenschuld als solche, und von dieser Last sucht er frei zu werden. Wird ihm nun der Erlöser Jesus Christus als Tilger seiner Schuld vorgestellt, so trägt er Ihm wohl die Schuld vor und bittet Ihn um Seines Blutes willen um Vergebung.... Dann hat ihn die Schuld zu Jesus Christus getrieben, nicht die Liebe zu Mir.... Ein jeder Sünder findet Vergebung durch Jesus Christus, durch seinen Glauben an das Erlösungswerk und Nützen Seines am Kreuz erworbenen Gnadenschatzes.... Doch nicht allein die Sünde soll zu Ihm hintreiben, sondern auch die Liebe.... Es soll der Mensch zuerst an Mich und dann an sich selbst denken, dann findet er bei Mir die höchste Gegenliebe, dann wird er seiner Sünden ledig werden wollen nicht um seiner Last wegen, sondern weil sie ein Hindernis ist in der Vereinigung mit Mir und weil ihm Meine Liebe höher steht als die Tilgung seiner Schuld.

Schuldbeladen seid ihr alle, ansonsten ihr nicht auf Erden wandeltet, denn eure menschliche Hülle allein schon ist schuldig gewordenes Geistiges; die Seele kann wohl schon vollendeter sein, sie ist aber doch von unten her, d.h. zusammengesetzt aus: durch alle irdischen Schöpfungen hindurchgegangenem Geistigen, das seine letzte Willensprobe ablegen soll auf Erden. Demnach muß sie sich im Erdenleben frei machen von ihrer einstigen Schuld eben durch die Wandlung ihres Wesens, durch bewußtes Streben nach Mir. Und da nur das gewertet wird, was sie im freien Willen tut, ist also der Mir zugewandte Wille auch das Eingeständnis der einstigen Schuld.... Denn die Seele gibt ihren Widerstand auf gegen Mich, also sie erkennt Mich an als Schöpfer und Vater von Ewigkeit.... Niemand kann sie zu diesem Willensentscheid zwingen, weil nur das gewertet wird, was dem innersten Herzen entsteigt. Beugt sich die Seele in tiefster Demut vor Mir, dann ist auch schon die Liebe im Herzen entzündet, dann erkennt sie ihren zuvorigen Widerstand als Sünde.... Sie gibt sich Mir in Demut hin und hat also auch ihre Sünde bekannt im Herzen vor ihrem Vater, Den die Seele liebt. Darum verlangt sie nach Ihm und tut alles im Gehorsam und in Liebe zu Mir, was Ich verlange.... Ich, Der Ich in das Herz sehe, weiß genau um den Grad der Liebe und um die Richtung des Willens eines Menschen, und entsprechend geht Meine Liebe und Meine Gnade ihm zu, denn Ich lasse nicht mehr, was einmal willensmäßig zu Mir gefunden und sich zu Mir bekannt hat. Es ist das Gefallene zur Höhe gestiegen, es will nicht mehr in der Sünde verharren, im Widerstand von Mir, der Folge der Lieblosigkeit gewesen ist. Es wird auch alles verabscheuen, was nur als leisester Widerstand gegen Mich erscheinen könnte. Es kann wohl noch fallen, doch dann nur aus Schwäche, und einem solchen Fall wird auch sofort die Reue folgen, die schmerzlich und peinigend ist für den Menschen, der Mir schon gehört, und Meine Liebe ist stets bereit, zu vergeben, wo Ich die Liebe zu Mir erkenne.... Denn die Seele spricht sich selbst das Urteil hart und gerecht, und ihre Bitte um Vergebung ist ein Schmerzensruf zur Höhe, den Ich wahrlich nicht ungehört verhallen lasse....

Amen

Übersetzer
Dies ist eine Originalkundgabe von Bertha Dudde

Il Perdono dei peccati

L’evidente orientamento della volontà verso di Me, Mi dimostra anche il cambiamento nel cuore di un uomo, Mi dimostra che l’uomo Mi desidera, che ha abbandonato la via percorsa finora, che ha rinunciato del tutto alla sua resistenza e Mi riconosce come Signore e Padre. Con ciò ora è veramente raggiunta la meta, l’uomo si è separato dal Mio avversario il quale aveva seguito sin da delle Eternità, ed ora è venuto nel Mio Campo, ha scambiato le due Sfere, cerca la Luce e fugge l’oscurità. Ma Io riconosco sempre un cambiamento di volontà nel cuore di un uomo ed ora inizia anche il processo della trasmissione di Forza, affinché la volontà rivolta a Me sperimenti la fortificazione e l’uomo persegue ora continuamente la sua meta, di essere unito con Me. Un cambiamento di volontà ha inevitabilmente per conseguenza un cambiamento dell’essere, l’uomo si adegua nel suo essere al Mio Essere Ur, a Cui tende.

E così la volontà inevitabilmente unita con Me, è collegata con il distacco e l’aborrire del peccato, dell’ingiustizia, del disamore, altrimenti la volontà non è ancora rivolta a Me. L’uomo che tende di tutto cuore a Me, non può peccare, come viceversa un peccatore non ha ancora nessun desiderio di unirsi con Me. Ma ad un peccatore può essere fatto notare il suo grave stato tramite Ammonimenti ed indicazione ed essere portato alla riflessione, allora può riconoscere il suo stato come peccaminoso e volersene liberare. Allora lo preme la colpa di peccato come tale, e cerca di diventare libero da questo peso. Se ora gli viene presentato il Redentore Gesù Cristo come Estintore della sua colpa, allora Gli presenta la colpa e Lo prega per il Perdono per via del Suo Sangue. Allora lo ha spinto la colpa a Gesù Cristo, non l’amore per Me. Ogni peccatore trova il Perdono tramite Gesù Cristo, mediante la sua fede nell’Opera di Redenzione e l’utilizzo del Suo Tesoro di Grazia conquistato sulla Croce. Ma non il peccato soltanto lo deve spingere a Lui, ma anche l’amore. L’uomo deve dapprima pensare a Me e poi a sé stesso, allora trova anche da Me il più alto Amore corrisposto, allora vorrà diventare libero dai suoi peccati non per via del loro peso, ma perché sono un ostacolo nell’unificazione con Me e perché gli vale più alto il Mio Amore che l’estinzione della sua colpa.

Voi tutti siete carichi di colpa, altrimenti non camminereste sulla Terra, perché il vostro involucro soltanto è già dello spirituale diventato empio; l’anima può ben già essere più perfetta, ma è comunque dal basso, cioè, assemblata da: dello spirituale passato attraverso tutte le Creazioni terrene, che deve deporre la sua ultima prova di volontà sulla Terra. Di conseguenza si deve liberare nella vita terrena dalla sua colpa di una volta appunto attraverso il cambiamento del suo essere, attraverso il cosciente tendere verso di Me. E dato che viene valutato solamente ciò che fa nella libera volontà, la volontà rivolta a Me è quindi anche l’ammissione della colpa di una volta. Perché l’anima rinuncia alla sua resistenza contro di Me, quindi Mi riconosce come Creatore e Padre dall’Eternità. Nessuno la può costringere a questa decisione della volontà, perché viene valutato solo ciò che sorge dal cuore più intimo. Se l’anima si piega nella profondissima umiltà dinanzi a Me, allora in lei è anche già acceso l’amore nel cuore, allora riconosce la sua precedente resistenza come peccato. Si dà a Me nell’umiltà ed ha quindi anche ammesso il suo peccato nel cuore davanti al Padre suo, il Quale l’anima ama. Perciò Lo desidera e fa nell’obbedienza e nell’amore per Me tutto ciò che Io esigo. Io, Che guardo nei cuori, sò precisamente del grado dell’amore e dell’orientamento della volontà di un uomo, e rispettivamente gli giunge il Mio Amore e la Mia Grazia, perché non lascio più ciò che Mi ha trovato nella volontà e si è dichiarato per Me. Lo spirituale caduto è salito in Alto, non vuole può rimanere nel peccato, nella resistenza contro di Me, che è stato la conseguenza del disamore. Aborrirà anche tutto ciò che potrebbe apparire come minima resistenza contro di Me. Può bensì ancora cadere, ma allora solo per debolezza e ad una tale caduta seguirà anche subito il pentimento, che è doloroso e penalizzante per l’uomo che Mi appartiene già, ed il Mio Amore è subito pronto a perdonare, dove riconosco l’amore per Me. Perché l’anima stessa si emette il giudizio duro e giusto, e la sua richiesta di Perdono è una chiamata di dolore verso l’Alto, che non lascio davvero echeggiare inudita.

Amen

Übersetzer
Übersetzt durch: Ingrid Wunderlich