Der Seele Leben ist ihr gewährleistet, sowie sie Kraft und Licht empfängt auf Erden oder im geistigen Reich. Denn beides benötigt sie zur Tätigkeit, und Tätigkeit ist Leben. Der Seele Tätigkeit ist eine geistige, sie schaltet sich ein in die gesamte Tätigkeit alles Geistigen, in den Prozeß zur Erlösung des unfreien Geistigen, wozu auch Schaffen und Gestalten neuer Schöpfungen gehört, das dem in höchster Kraft- und Lichtfülle stehenden Geistigen obliegt. Denn der Grad des Kraft- und Lichtempfanges bestimmt auch die Tätigkeit der Seele, und darum wird sie, so sie einmal im Erkennen steht, stets streben nach höchster Reife, um in einer Weise tätig sein zu können, die völlig dem Willen Gottes entspricht und sie selbst überaus beglückt. Der Reifegrad einer Seele kann nur erhöht werden durch unausgesetztes Liebeswirken.... Also bedingt das ewige Leben, das unvergängliche Leben der Seele ihre Liebetätigkeit, die ihr dann erst Licht und Kraft einträgt. Ein Leben, also ein Tätigsein ohne Liebe, gibt es nicht, wenngleich der Mensch auf Erden sich lebend wähnt, selbst wenn er bar jeder Liebe ist. Es ist nur sein leibliches Leben, das er jedoch verliert mit dem Moment des Abscheidens von der Erde, denn die Seele ist auf Erden schon tot und kraftlos und geht in diesem Zustand ein in das geistige Reich, weil sie nicht gänzlich vergehen kann, also im Bewußtsein ihrer Existenz ihren kraftlosen Zustand ertragen muß.... Sie ist tot so lange, bis sie sich zum Liebeswirken entschließt und dazu um Kraft ringet. Dann erst erwacht sie langsam zum Leben, so sie Kraft zugeführt erhält durch liebendes Gebet der Menschen auf Erden oder Hilfeleistung von Lichtwesen.... von Seelen, die also leben, d.h. in Liebe tätig sind, um die Seelen aus der Finsternis zu erlösen. Ohne Licht- und Kraftzufuhr vermag die Seele nichts, Licht- und Kraftzufuhr ist aber erst Folge des liebenden Verlangens, selbst hilfreich tätig zu sein. Alles, was aus Gott hervorgegangen ist, ist unvergänglich, jedoch mehr oder weniger tätig. Der Zustand der Untätigkeit, der völligen Kraftlosigkeit, ist Zustand des Todes, der für das Geistige, das ursprünglich schaffend und gestaltend tätig war, eine unaussprechliche Qual bedeutet. Und es kann diese Qual nicht anders beendet werden, als daß der Seele Licht und Kraft zugeführt wird, so daß sie zum Leben erwacht. Also muß sie selbst in sich die Liebe erwecken, sie muß durch Kraftzufuhr, die ihr die Barmherzigkeit Gottes oder die Barmherzigkeit des Menschen möglich macht, den Willen aufbringen, sich liebend zu betätigen, ansonsten sie nie und nimmer Empfänger von Licht und Kraft werden kann und in den Zustand völliger Erstarrung verfällt, aus dem sie sich in Ewigkeiten nicht mehr erlösen kann, bis sie zwangsweise wieder durch die Schöpfung geführt wird und eine langsame Wandlung des Willens Folge des Ganges durch die Schöpfung ist. Es ist dann die sogenannte tote Materie ihr Aufenthalt, deren Leben erst dann wieder erkennbar ist, wenn der Widerstand des Geistigen nachläßt und die Verformung um dieses gelockert werden kann. Dann beginnt wieder das irdische Leben, eine wenn auch minimale Tätigkeit, die sich verstärkt, je mehr das Geistige seinen Widerstand aufgibt. Es ist das irdische Leben nur die Vorschule für das geistige Leben, denn die Lebenskraft, die Gott dem in der Aufwärtsentwicklung befindlichen Geistigen gewährt, ist nur ein Mittel zur Erringung der geistigen Kraft, die dann der Seele im geistigen Reich das Leben sichert. Die Lebenskraft ist ein Mittel, auf Erden in Liebe wirken zu können, auf daß die Seele Licht und Kraft empfängt auf Erden und mit dieser eingehen kann in das geistige Reich, wo sie nun unausgesetzt tätig sein kann und also lebet in Seligkeit....
Amen
ÜbersetzerAll’anima è garantita la sua vita, appena riceve la Forza e la Luce sulla Terra oppure nel Regno spirituale, perché ha bisogno di ambedue per l’attività, e l’attività è vita. L’attività dell’anima è spirituale, si inserisce nell’intera attività di tutto lo spirituale, nel processo di redenzione dello spirituale non libero, di cui fa parte anche il creare e formare nuove Creazioni, che spetta allo spirituale che si trova nella più alta pienezza di Forza e Luce; perché il grado della ricezione di Forza e Luce determina anche l’attività dell’anima, e perciò, quando si trova una volta nella conoscenza, tenderà sempre alla maturità più elevata, per poter essere attiva in un modo, che corrisponde totalmente alla volontà di Dio e rende lei stessa oltremodo felice. Il grado di maturità di un’anima può essere aumentato soltanto tramite un costante agire nell’amore. Quindi l’eterna Vita, la Vita imperitura vita dell’anima, richiede la sua attività d’amore, che soltanto allora le procura Luce e Forza. Una vita, quindi un’attività senza amore, non esiste, benché l’uomo sulla Terra si crede vivente persino quando è privo d’amore. E’ soltanto una vita corporea, che però perde nel momento del decesso dalla Terra, perché l’anima è già morta e senza forza sulla Terra ed in questo stato entra nel Regno spirituale, perché non può del tutto svanire, quindi deve sopportare il suo stato senza forza nella consapevolezza della sua esistenza. Lei è morta finché non si decide all’agire nell’amore e per questo lotta per avere la Forza. Soltanto allora si risveglia lentamente alla Vita, quando riceve la Forza mediante l’amorevole preghiera di uomini sulla Terra o la prestazione d’aiuto da parte di esseri di Luce, di anime, che quindi vivono, cioè sono attivi nell’amore, per salvare le anime dall’oscurità. Senza apporto di Luce e Forza l’anima non può fare nulla, ma l’apporto di Luce e Forza è soltanto la conseguenza dell’amorevole desiderio, di essere lei stessa attiva nell’aiuto. Tutto ciò che è proceduto da Dio, è imperituro, ma più o meno attivo. Lo stato dell’inattività, della totale assenza di Forza, è uno stato di morte, che per lo spirituale, che originariamente era attivo creando e formando, significa un inesprimibile tormento. Questo tormento non può cessare prima che all’anima venga apportata Luce e Forza, affinché si risvegli alla Vita. Quindi lei stessa deve risvegliare in sé l’amore, attraverso l’apporto di Forza, che glielo rende possibile la Misericordia di Dio oppure la misericordia degli uomini, deve avere la volontà di attivarsi nell’amore, altrimenti non potrà mai diventare ricevente di Luce e Forza e cade nello stato di totale irrigidimento, dal quale non può più liberarsi per delle Eternità, finché viene di nuovo obbligatoriamente guidata attraverso la Creazione ed un lento cambiamento della volontà è appunto la conseguenza del lento passaggio attraverso la Creazione. Perciò la cosiddetta materia morta è il suo soggiorno, la cui vita è di nuovo riconoscibile soltanto quando cessa la resistenza dello spirituale e la forma intorno a questo possa essere allentato. Poi comincia di nuovo la vita terrena, una attività anche se minima, che si rafforza, più lo spirituale rinuncia alla sua resistenza.-. La vita terrena è soltanto una pre-scuola per la vita spirituale, perché la forza di vita, che Dio concede allo spirituale che si trova nello sviluppo verso l’Alto, è soltanto un mezzo per conquistare la Forza spirituale, che assicura poi all’anima la Vita nel Regno spirituale. La forza vitale è un mezzo di poter agire sulla Terra nell’amore, affinché l’anima riceva la Luce e la Forza sulla Terra e che possa entrare con queste nel Regno spirituale dove ora può essere attiva continuamente e così vive nella Beatitudine.
Amen
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