Die weltliche Einstellung trägt die größte Gefahr für die Seele in sich, denn es wird diese vom geistigen Streben zurückgehalten, es wird von ihr Berücksichtigung des Körpers gefordert.... also der Wille, das Denken und Fühlen des Menschen ist nur darauf gerichtet, dem Körper alle Annehmlichkeiten zu schaffen. Und folglich wird die Seele gehindert, dem Geist in ihr zu Willen zu sein, das Geistige wird daher unbeachtet gelassen, und die Seele bleibt entweder in ihrer Höherentwicklung stehen, oder sie gestaltet sich rückschrittlich, wenn das körperliche Verlangen überwiegt und sich der Mensch immer mehr der Welt zuwendet. Denn das geistige Reich wird niemals zu vereinbaren sein mit dem irdischen Reich.... Es wird niemals weltliche Erfüllung der Seele zum Heil gereichen, es kann niemals der Mensch oben und unten zugleich wandeln, immer wird er das eine auf Kosten des anderen tun müssen. Und dies bedenken die Menschen nicht.... Ihr ganzes Streben gilt dem Wohlbehagen des Körpers, und die Seele muß darben, sowie das Verlangen des Körpers erfüllt wird. In welchem Irrtum aber wandeln die Menschen, wenn sie glauben, die Pflichten Gott gegenüber zu erfüllen, wenn sie äußeren Zeremonien nachkommen.... Was Gott von den Menschen fordert, ist lebendiger Glaube an Sich und Sein Wort, der aber auch das Handeln nach dem Wort Gottes zur Folge haben muß. Dieses Wort lehrt die Vergänglichkeit alles Irdischen, und es gibt Kenntnis vom Sinn und Zweck des Erdenlebens und von dem Zustand der Seele nach dem leiblichen Tode.... Dem Wort Gottes gemäß muß nun das Erdenleben gelebt werden, um den Zustand der Seele nach dem Tode zu einem lichtvollen zu gestalten. Und also muß alles, was irdisch, d.h. vergänglich, ist, unbeachtet bleiben und nur die unvergängliche Seele bedacht werden, solange der Mensch auf Erden weilt. Die Seele kann sich aber nicht fortschrittlich entwickeln, solange sie durch körperliches Verlangen gehindert ist, sich mit dem Geist in sich zu einen. Und letzteres kann nur geschehen durch Wirken in Liebe.... Es muß der Nächste mehr bedacht werden als der eigene Körper, es muß der Mensch sein eigenes "Ich" zurückstellen und aufgehen im Liebeswirken an seinen Mitmenschen.... Wer jedoch nur an sich denkt, der ist noch so erdgebunden, daß es ihm schwerfällt, sich von der Erde zu lösen.... Die Ichliebe ist das größte Hindernis zur Höhe, denn die Ichliebe ist das Gegenteil der Nächstenliebe, und nur die Nächstenliebe ist wahrhaft erlösend, nur die Nächstenliebe bedeutet für die Seele geistigen Fortschritt, und nur die Nächstenliebe formt den Menschen nach dem Willen Gottes. Jede Handlung aber, die der Nächstenliebe entbehrt, ist eine rein formelle Handlung, etwas Äußerliches, das keinen inneren Wert hat und nicht im geringsten zur Umgestaltung der Seele beiträgt. Nur die Liebe erlöst, und so sich der Mensch nicht in der Liebe übet, geht seine Seele für die Ewigkeit verloren....
Amen
ÜbersetzerLa predisposizione mondana porta in sé il più grande pericolo per l’anima, perché questa viene trattenuta dal tendere spirituale, da lei viene preteso la considerazione del corpo, quindi la volontà, il pensare ed il sentire dell’uomo è soltanto orientato a creare al corpo tutti i piaceri. E di conseguenza l’anima viene ostacolata nella funzione di assecondare la volontà dello spirito in lei, perciò lo spirituale rimane inosservato e l’anima rimane ferma nel suo sviluppo verso l’Alto, oppure si forma in retrocessione, quando la richiesta corporea prende il sopravvento e l’uomo si rivolge sempre di più al mondo. Perché il Regno spirituale non sarà mai conciliabile con il regno terreno. L’adempimento mondano non sarà per il bene dell’anima, l’uomo non può camminare contemporaneamente in alto ed in basso, dovrà sempre fare una cosa a spese dell’altra ed a questo gli uomini non ci pensano. Tutto il loro tendere è per il benessere del corpo e l’anima deve languire, quando il desiderio del corpo viene esaudito. In quale errore però camminano gli uomini, quando credono di esaudire i loro doveri verso Dio, quando eseguono delle cerimonie esteriori. Quello che Dio chiede agli uomini, è la fede viva in Sé e la Sua Parola, che però deve avere per conseguenza anche l’agire secondo la Parola di Dio. Questa Parola insegna la caducità di tutto il terreno e fornisce la conoscenza del senso e dello scopo della vita terrena e dello stato dell’anima dopo la morte corporea. Perciò ora si deve vivere la vita terrena secondo la Parola di Dio, per formare lo stato dell’anima luminoso dopo la morte quindi, tutto ciò che è terreno, cioè caduco, deve rimanere inosservato e si deve pensare soltanto all’anima imperitura, finché l’uomo rimane sulla Terra. Ma l’anima non può svilupparsi con progresso, cioè unirsi con lo spirito in lei finché è ostacolata da desideri corporei. E l’unione può avvenire soltanto tramite l’agire nell’amore. Si deve pensare di più al prossimo che al proprio corpo, l’uomo deve mettere in fondo il suo proprio “io” e sorgere nell’agire d’amore ai suoi prossimi. Chi però pensa soltanto a sé stesso, è ancora così legato alla Terra che gli è difficile staccarsi dalla Terra. L’amore dell’io è il più grande impedimento verso l’Alto, perché l’amore dell’io è il contrario dell’amore per il prossimo, e soltanto l’amore per il prossimo è salvifico, soltanto l’amore per il prossimo significa progresso spirituale per l’anima, e soltanto l’amore per il prossimo forma l’uomo secondo la Volontà di Dio. Ma ogni azione che è priva dell’amore per il prossimo, è un’azione puramente formale, qualcosa di esteriore che non ha nessun valore interiore e non contribuisce in nessun modo alla trasformazione dell’anima. Soltanto l’amore salva e se l’uomo non si esercita nell’amore, la sua anima va perduta per l’Eternità.
Amen
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