Wen der Herr lieb hat, den führt er durch viel Trübsal und Leid hindurch, um ihn zu läutern, solange er noch auf Erden weilt. Und dies bedenket, so Er euch Leiden auferlegt, die euch untragbar erscheinen. Er hat in Seiner Weisheit wahrlich das Beste für euch erwählt, auch wenn ihr das auf Erden nicht begreifen könnt, doch eure Seele dankt es Ihm innig, wenn sie das Erdenleben beendet hat. Denn dann erkennt sie auch, um wievieles weiter sie gekommen ist durch den Leidensweg, der ihr auf Erden bestimmt war. Es ist nur eine kurze Zeit, die ihr auf Erden wandelt, endlos aber das Leben in der Ewigkeit. Und das Leben in Glückseligkeit ist wahrlich die Leiden wert, die der Mensch auf Erden durchleben mußte. Wer hingegen auf Erden verschont bleibt von Trübsal aller Art, der hat einen weit schwierigeren Weg zurückzulegen im Jenseits, denn es muß sich die Seele nun erst im Jenseits völlig entschlacken, und es erfordert dies eine viel längere Zeit und übergroße Mühe. Das Erdenleben ist reich an Gnaden, und ein jedes Leid, ein jeder Kummer ist im gewissen Sinne eine Gnade, denn sie verhilft der Seele zur Höhe. Es ist ein Mittel, dessen Sich Gott bedient, das viel erfolgreicher ist, als die göttlichen Lehren sind, so sie nicht beachtet werden. Das Leid muß beachtet werden und bringt die eigentliche Umänderung des Denkens zustande. Ein sorgloses Erdenleben aber läßt nur die Menschen immer oberflächlicher werden, weil die Freuden des Lebens alles geistige Wissen und geistige Verlangen übertönen und der Mensch sich immer mehr Gott entfremdet. Denn das ist gewißlich wahr, daß das Leid näherführt zu Gott, vorausgesetzt, daß der Mensch nicht so Gott-fern ist, daß er auch im Leid nicht an Gott denkt oder Ihn gänzlich ablehnt. Es ist zur Zeit die ganze Welt in Gott-fernem Zustand, und darum erkennt sie auch nicht das Leid an als göttliche Sendung oder Zulassung.... Und das veranlaßt Gott, nun noch fühlbarer einzugreifen und die Menschen aus ihrer seelischen Ruhe aufzurütteln. Er muß ihnen noch mehr Leid senden, Er muß dort nachhelfen, wo die Menschen in großer Gefahr sind, ihrer eigentlichen Bestimmung nicht mehr zu gedenken, sondern ihr Heil einzig und allein dort suchen, wo der Gegner Gottes tätig ist.... in den Freuden der Welt.... Und das will Gott von euch fernhalten, und darum müsset ihr Leid auf euch nehmen und in Geduld ertragen alles, was Gott euch zum Segen über euch kommen läßt....
Amen
ÜbersetzerChi il Signore ama, lo conduce attraverso molta afflizione e sofferenza per purificarlo finché dimora ancora sulla Terra. Pensate a questo quando vi carica delle sofferenze che vi sembrano insopportabili. Egli nella Sua Sapienza ha davvero scelto il meglio per voi anche se sulla Terra non lo potete comprendere, ma la vostra anima Lo ringrazia intimamente quando ha terminata la vita terrena. Perché allora riconosce anche quanto sia progredita attraverso la via di sofferenza che le era destinata sulla Terra. E’ soltanto un breve tempo che camminate sulla Terra, ma infinita è la Vita nell’Eternità. E la Vita nella Beatitudine vale davvero le sofferenze che l’uomo ha dovuto vivere fino in fondo sulla Terra. Chi invece sulla Terra rimane risparmiato dall’afflizione di ogni genere, ha da ripercorrere una via molto più difficile nell’aldilà, perché l’anima si deve liberare totalmente dalle scorie solo ora nell’aldilà e questo richiede molto più tempo ed una ultragrande fatica. La vita terrena è ricca in Grazie ed ogni sofferenza, ogni preoccupazione è in un certo senso una Grazia, perché aiuta l’anima a salire in Alto. E’ un mezzo di cui Si serve Dio che ha molto più successo di quanto lo sono gli Insegnamenti divini, se non vengono considerati. La sofferenza dev’essere considerata e procura la vera trasformazione del pensare. Una vita spensierata fa diventare gli uomini sempre più superficiali perché le gioie della vita coprono ogni sapere e desiderio spirituali e l’uomo si estranea sempre di più a Dio. Perché è certamente vero che la sofferenza porta più vicino a Dio, premesso che l’uomo non sia così lontano da Dio che nemmeno nella sofferenza pensa a Dio oppure Lo rifiuta totalmente. Attualmente tutto il mondo è nello stato lontano da Dio e perciò non riconosce nemmeno la sofferenza come Mandato divino oppure come Sua Concessione. E questo induce Dio ad intervenire ora ancora più sensibilmente e di scuotere gli uomini dalla loro calma animica. Egli deve mandare loro ancora più sofferenza, deve dare una spinta là dove gli uomini sono in grande pericolo di non pensare più alla loro vera destinazione, ma cercano la loro salvezza unicamente là dov’è attivo l’avversario di Dio, nelle gioie del mondo. E Dio ve le vuole tenere lontano e perciò dovete prendere su di voi la sofferenza e sopportare nella pazienza tutto ciò che Dio lascia venire su di voi per la vostra Benedizione.
Amen
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