Die einzige Möglichkeit, das Tal der Erde gereift und vollkommen zu verlassen, ist für den Menschen das bewußte Sich-Versenken in geistige Probleme, denn nun erst wird der Geist im Menschen durch freien Willen tätig, und es vermindert sich nun die Entfernung vom göttlichen Urgeist im gleichen Maß, wie der Mensch dem Verlangen in sich nachkommt, das zum Vater des Alls gerichtet ist. Und so geht daraus hervor, daß die Trennung vom Erdenkind zum Vater nicht unüberwindlich ist und es nur im Willen des einzelnen liegt, diese Kluft zu überbrücken, und dies durch ebenjenen Flug in geistige Sphären, der einen vollen Erfolg zeitigen kann, so das Erdenkind sich bewußt dieser Arbeit hingibt. Wer die Erdenaufgabe nur darin erblickt, sich von der Erde zu entfernen im Geist, wer die wahre Heimat weit über der Erde zu finden glaubt und wer durch die Kraft dieses Glaubens Anschluß sucht an jene geistige Welt, der hat immer und immer wieder Gelegenheit, sein Wissen um geistige Dinge zu vermehren, und er wird eingeführt in alles ihm Wissensnötige und kann somit den Höhen-Flug unternehmen in vollster Sicherheit, zum endlichen Ziel zu gelangen. So läßt sich die irdische Welt nur immer mit weltlichen Augen betrachten, sie erfüllt weltliches Verlangen und wird auch in jeder Beziehung rein weltlich ausgenützt, während das geistige Auge schweifen kann in endlose Fernen und, was es dort erblickt, die Sehnsucht des Geistes stillt und darum immer wieder begehrt und erstrebt wird. Es bedenken die Menschen nicht, welche geistige Zuwendung ihnen zu Gebote steht, sie achten das gering, was an Wert alles Irdische übersteigt.... sie jagen Scheingütern nach und gehen achtlos am wirklichen Reichtum vorüber, und ihr Ende wird sein, daß sie erkennen müssen den Leerlauf ihres Lebens. Sie werden in dürftigstem Geisteszustand das Tal der Erde verlassen und im Jenseits bitter ringen müssen um das, was sie auf der Erde mit Leichtigkeit erwerben konnten und durch eigene Schuld zurückwiesen, wo es ihnen geboten wurde....
Amen
ÜbersetzerL’unica possibilità di abbandonare maturato e perfetto la valle della Terra, è per l’uomo il cosciente immergersi nel problema spirituale, perché solo ora lo spirito nell’uomo diventa attivo attraverso la libera volontà, ed ora diminuisce la distanza dallo Spirito divino Ur nella stessa misura, come l’uomo segue il desiderio in sé che è rivolto al Padre del Cosmo. E da ciò risulta, che la separazione del figlio terreno dal Padre non è insuperabile e dipende solo dalla volontà del singolo di pontificare questa voragine, e questo appunto attraverso il volo nelle sfere spirituali, che può procurare un pieno successo, se il figlio terreno si dedica coscientemente a questo lavoro. Chi vede nel compito terreno soltanto l’allontanarsi nello spirito dalla Terra, chi crede di trovare la vera Patria lontano, molto al di sopra della Terra e chi attraverso la forza di questa fede cerca il contatto con quel mondo spirituale, costui ha sempre e sempre di nuovo l’occasione di aumentare il suo sapere sulle cose spirituali, e chi viene guidato in tutto il sapere a lui necessario con ciò può intraprendere il volo verso l’Alto nella pienissima certezza di giungere alla meta. Così il mondo terreno si può osservare sempre soltanto con gli occhi mondani, esaudisce desideri mondani e viene anche sfruttato in modo puramente mondano, mentre l’occhio spirituale può volteggiare in infinite lontananze e, ciò che vede là, calma la nostalgia dello spirito e perciò viene sempre di nuovo desiderato. Gli uomini non pensano quale apporto spirituale è a loro disposizione, badano poco a ciò che supera nel valore tutto il terreno, inseguono beni apparenti e passano indifferenti oltre alla vera ricchezza, e la loro fine sarà che dovranno riconoscere la corsa a vuoto della loro vita. Abbandoneranno la valle della Terra nella condizione spirituale più misera e nell’aldilà dovranno amaramente lottare per ciò che potevano conquistarsi con facilità sulla Terra e che hanno respinto per propria colpa, dove veniva offerto loro.
Amen
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