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Il pentimento nell’aldilà – La salita

Vi pentirete una volta amaramente per il tempo perduto nella vita terrena, quando riconoscerete nell’aldilà, che cosa vi siete giocati nella vita terrena. E tempo perduto nella vita terrena è ogni giorno, che è stato vissuto solamente in modo mondano, nel quale non avete dato spazio a nessun pensiero spirituale, che quindi non corrispondeva al verso scopo, su cu è fondata la vostra incorporazione come uomo. Finché soggiornate sulla Terra, voi non prendete sul serio questa conoscenza, persino quando la possedete. Ma nel Regno dell’aldilà peserà su di voi come una pesante pietra, che non potete spostare. Vi verranno sempre di nuovo in mente questi giorni, e vi pentirete amaramente di ogni azione inutile, come vi pentirete anche di ogni occasione non utilizzata, quando potevate agire per il bene della vostra anima. E siete ancora da chiamare graziati, quando vi viene questa conoscenza nel Regno spirituale, se non fate parte di coloro, che sono sprofondati totalmente nell’oscurità e non sentono nemmeno nessun pentimento, perché semplicemente non riconoscono, di che cosa si sono incolpate loro stesse, che dovranno combattere ancora per molto tempo, per giungere nello stato, dove vedono un piccolo barlume, e solo allora si rendono conto, quanto inutile è stata la loro vita terrena. Perché appena c’è questo barlume di Luce. L’amaro pentimento può indurre l’anima ad entrare in sé e cambiare nel suo pensare e volere. Ed ora le può essere apportato tanta Forza, che ora può anche essere attiva aiutando delle anime sofferenti, ed allora le è anche sicura una salita, anche se sotto condizioni molti più difficili, di come è possibile nella vita terrena. Il pentimento deve quindi precedere ad una salita, perché solo l’anima che comincia a riconoscere, cerca di cambiare il suo stato, ed ogni conoscenza le mostra anche la via di vita terrena inutile, e amaro pentimento sarà sempre la conseguenza, ma significa anche la svolta nel suo stato infelice. Perciò è anche per l’uomo della massima importanza, se giunge ancora sulla Terra ad una conoscenza anche se debole, quando comincia a riconoscere lo scopo della vita terrena e lavora ancora su sé stesso, prima che deceda da questo mondo. Perché poter passare con una conoscenza per quanto minima significa sempre un barlume di Luce per quest’anima, non viene trasferita nell’estrema oscurità dopo la sua morte, riuscirà ad avere la cognizione nella luce crepuscolare, e le cadranno come scaglie dagli occhi, e poi farà anche di tutto per procurarsi la Luce. Riconoscerà anche, che nel Regno spirituale l’attende molto lavoro, se soltanto è volonterosa di prestarlo, ed il piccolo barlume di Luce le indica anche la giusta via, che vuole percorrere bensì nel sentimento di pentimento, di non aver sfruttato giustamente la vita terrena, ma anche con la costante speranza in un aiuto, che le viene certamente anche concesso, appena ha riconosciuto Gesù Cristo e Lo prega per l’Aiuto. Allora non è perduta senza speranza, può salire in Alto, solo non può mai raggiungere il grado, che le fa guadagnare l’illimitata beatitudine al Cuore del Padre, la figliolanza di Dio, che è la sorte di coloro che cercano di adempiere sulla Terra il compito, che venne loro posto, che già sulla Terra cercano il collegamento e lo trovano con il loro Padre dall’Eternità.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Reue im Jenseits.... Aufstieg....

Verlorene Erdenlebenszeit werdet ihr dereinst bitter bereuen, wenn ihr im Jenseits erkennen werdet, was ihr euch verscherzet im Erdenleben. Und verlorene Erdenlebenszeit ist jeder Tag, der nur weltlich ausgelebt wurde, an dem ihr keinem geistigen Gedanken in euch Raum gegeben habt.... der also nicht dem eigentlichen Zweck entsprach, der eure Verkörperung als Mensch begründet. Solange ihr auf Erden weilt, nehmet ihr diese Kenntnis nicht ernst, selbst wenn ihr sie besitzet. Doch im jenseitigen Reich wird es auf euch lasten wie ein schwerer Stein, den ihr nicht abzuwälzen vermögt. Immer wieder werden euch diese Tage in Erinnerung kommen, und ihr werdet jede unnütze Tat bereuen, wie ihr aber auch jede ungenützte Gelegenheit bitter bereuen werdet, da ihr wirken konntet zum Heil eurer Seele. Und ihr seid noch begnadet zu nennen, wenn euch diese Erkenntnis kommt im geistigen Reich, wenn ihr nicht zu jenen gehört, die völlig in Finsternis versunken sind und auch keine Reue empfinden, weil sie einfach nicht erkennen, was sie selbst verschuldet haben.... die noch lange Zeit werden ringen müssen, um jemals in den Zustand zu gelangen, wo sie einen kleinen Lichtschimmer sehen und ihnen dann erst zum Bewußtsein kommt, wie vergeblich ihr Erdenleben gewesen ist.... Denn sowie einmal dieser Lichtschimmer vorhanden ist, kann die bittere Reue die Seele veranlassen, in sich zu gehen und sich zu wandeln in ihrem Denken und Wollen.... Und es kann ihr nun so viel Kraft zugeführt werden, daß sie nun auch hilfreich tätig sein kann an notleidenden Seelen, und dann ist ihr auch ein Aufstieg gewiß, wenn auch unter weit schwierigeren Bedingungen, als es im Erdenleben möglich gewesen ist. Die Reue muß also einem Aufstieg erst vorangehen, denn erst die Seele, die zu erkennen beginnt, sucht ihren Zustand zu wandeln, und jegliches Erkennen zeigt ihr auch den vergeblichen Erdenlebensweg, und bittere Reue wird immer die Folge sein, aber auch die Wende in ihrem unglückseligen Zustand bedeuten. Darum ist es aber auch für den Menschen von größter Bedeutung, wenn er noch auf Erden zu einer wenn auch nur schwachen Kenntnis gelangt, wenn er den Erdenlebenszweck zu erkennen beginnt und noch an sich selbst arbeitet, bevor er abscheidet von dieser Welt. Denn mit einer noch so geringen Erkenntnis hinübergehen zu können bedeutet immer einen Lichtschimmer für diese Seele.... sie wird nicht in äußerste Finsternis versetzt nach ihrem Tode, sie wird im Dämmerlicht sich auszukennen vermögen, und es wird ihr wie Schuppen von den Augen fallen, und sie wird dann auch alles tun, um sich Licht zu verschaffen. Sie wird auch erkennen, daß ihrer im geistigen Reich viel Arbeit wartet, wenn sie nur willig ist, diese zu leisten, und der kleine Lichtschimmer gibt ihr auch den rechten Weg an, den sie nun geht wohl im Reuegefühl, das Erdenleben nicht recht genutzt zu haben, doch auch mit der ständigen Hoffnung auf Hilfe, die ihr sicher auch gewährt wird, sowie sie Jesus Christus erkannt hat und Ihn um Hilfe angeht. Dann ist sie nicht hoffnungslos verloren, sie kann zur Höhe steigen, nur kann sie niemals den Grad erreichen, der ihr unbegrenzte Seligkeit einträgt am Herzen des Vaters.... die Gotteskindschaft, die das Los derer ist, die auf Erden die Aufgabe zu erfüllen suchen, die ihnen gestellt wurde.... die auf Erden schon den Zusammenschluß suchten und fanden mit ihrem Vater von Ewigkeit....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde