Considerate la Terra soltanto come scuola dello spirito, come stazione di maturazione per la vostra anima, che deve ancora passare attraverso una scuola prima che possa entrare nel Regno spirituale. Non potete essere formati per costrizione in modo che siate idonei per il Regno spirituale; voi stessi dovete eseguire questa trasformazione e per questa vi è stata data la vita terrena, voi la valutate in un’altra direzione, cercate di procurarvi soltanto dei vantaggi per il corpo e non pensate all’anima, considerate la Terra come scopo a sé stesso, mentre è soltanto il mezzo allo scopo, il mezzo di portare lo spirituale all’ultima maturazione.
Il vero compito è di sostenere la prova di volontà che dovete compiere nella vita terrena, che però dev’essere sostenuta in tutta la libertà, per cui riceverete il chiarimento sul senso e lo scopo della vita terrena solamente, quando voi stessi vi occupate con questa questione. Ma Dio vi ha dato l’intelletto che può farvi porre questa domanda in ogni momento, del perché ed a quale scopo vi trovate sulla Terra. Intorno a voi ci sono stimolazioni a sufficienza, che vi possono indurre a questa domanda, ma questa deve sorgere in modo totalmente libero da voi stessi. Persino degli uomini mondani si dovrebbero occupare con questa domanda, persino loro dovrebbero a volte riflettere sulla causa e lo scopo dell’esistenza terrena, per quanto si prendano il tempo per tali pensieri. Non dovrebbero davvero vedere lo scopo della loro vita nella soddisfazione dei loro desideri corporei e brame e se lo fanno comunque, allora il pensiero alla morte li spaventerà o inquieterà sempre, oppure respingono tutti i pensieri sulla loro opinione, di non esistere più dopo la morte. Solo un uomo che riflette poco, può essere di quest’opinione, perché durante la vita terrena troverebbe abbastanza dimostrazioni, che lo dovrebbero far pensare diversamente, se soltanto si volesse occupare seriamente con il problema della continuazione della vita dopo la morte.
All’uomo è stato dato l’intelletto, se però non lo usa, vive alla giornata come un animale, perché il giusto utilizzo dell’intelletto lo fa pensare ed agire diversamente, lo fa vivere consapevolmente; ma l’uomo mondano che considera la vita terrena come scopo a sé stesso, non ha fatto ancora il giusto uso del suo intelletto, lo ha lasciato diventare attivo solamente in una direzione, non ha ancora riflettuto sul mondo spirituale, che è ben da presumere al di fuori dal mondo materiale, altrimenti l’uomo dovrebbe aver un illimitato diritto di determinazione sull’intera Creazione, quindi anche sui procedimenti secondo la natura e sul proprio destino.
Finché l’uomo stesso è dipendente da una Potenza superiore, da una Volontà superiore, che gli viene dimostrato attraverso il decorso della sua vita terrena, fino ad allora deve riconoscere un mondo o una regione, dove regna questa Potenza superiore e dato che sa, che è esposto senza resistenza a questa Potenza, che questa Stessa determina il corso della sua vita, deve porsi anche la domanda, perché ed a quale scopo la sua vita terrena si svolge così com’è il caso e se adempie questo scopo, che non può mai e poi mai essere soltanto un ben vivere terreno, ma è più probabile uno sviluppo spirituale. L’uomo può arrivare a questo risultato mentale, appena ha soltanto la volontà di ricevere in genere un chiarimento, se la vita terrena sia uno scopo a sé stesso oppure soltanto un mezzo allo scopo. Il Dono dell’intelletto può e dev’essere valutato, perché una volta verrà chiamato a rispondere per la sua volontà, che si oppone a tutto ciò che Dio gli dona per il raggiungimento della sua meta sulla Terra.
Amen
TraduttoreBetrachtet die Erde nur als Schule des Geistes, als Ausreifungsstation für eure Seele, die noch durch eine Schule gehen muß, bevor sie in das geistige Reich eintritt. Ihr könnet nicht zwangsläufig so geformt werden, daß ihr für das geistige Reich tauglich seid; ihr müsset diese Umformung selbst vollbringen.... Und dafür ist euch das Erdenleben gegeben worden.... Doch ihr Menschen erkennet nicht den Zweck und das Ziel des Erdenlebens.... ihr wertet es nach einer anderen Richtung aus, ihr suchet nur die Vorteile für den Körper herauszuholen und gedenket eurer Seele nicht.... ihr betrachtet die Erde als Selbstzweck, während sie doch nur das Mittel ist zum Zweck.... das Mittel, dem Geistigen die letzte Reife zu bringen.
Die Willensprobe abzulegen ist die eigentliche Aufgabe, die ihr im Erdenleben erfüllen sollet, die aber in aller Freiheit abgelegt werden muß, weshalb ihr erst dann über Sinn und Zweck des Erdenlebens Aufklärung erhalten werdet, wenn ihr selbst euch ernstlich mit dieser Frage beschäftigt. Gott gab euch aber den Verstand, der euch zu jeder Zeit diese Frage stellen lassen kann, warum und zu welchem Zweck ihr euch auf Erden befindet.... Anregungen gibt es um euch genug, die euch zu dieser Frage veranlassen können, doch völlig frei aus euch heraus muß diese Frage kommen, um nun auch recht beantwortet werden zu können. Selbst den Weltmenschen sollte diese (19.8.1953) Frage beschäftigen, selbst er sollte zuweilen nachdenken über den Anlaß und den Zweck des Erdendaseins, sofern er sich für solche Gedanken Zeit nimmt.... In der Befriedigung seiner körperlichen Wünsche und Begierden sollte er wahrlich nicht den Zweck seines Lebens sehen, und tut er es dennoch, dann wird ihn auch immer der Gedanke an den Tod schrecken oder beunruhigen.... oder er weiset alle Gedanken daran zurück mit seiner Ansicht, nach dem Tode nicht mehr zu sein. Nur ein Mensch, der wenig nachdenkt, kann dieser Ansicht sein, denn er würde genug Beweise während des Erdenlebens finden, die ihn anders denken lernen müßten, wenn er sich nur ernstlich mit dem Problem des Fortlebens nach dem Tode befassen möchte. Dem Menschen ist der Verstand gegeben worden.... so er diesen aber nicht nützet, lebet er dahin wie ein Tier, denn ein rechtes Nützen des Verstandes lässet ihn anders denken und handeln.... es lässet ihn bewußt leben; der Weltmensch aber, der das Erdenleben als Selbstzweck betrachtet, hat von seinem Verstand noch nicht den rechten Gebrauch gemacht, er hat ihn nur nach einer Richtung hin tätig werden lassen, er hat noch nicht nachgedacht über eine geistige Welt, die wohl auch anzunehmen ist außerhalb der materiellen Welt.... ansonsten der Mensch unbeschränktes Bestimmungsrecht haben müßte über die gesamte Schöpfung, also auch über die naturmäßigen Vorgänge und über das eigene Schicksal.... Solange der Mensch selbst abhängig ist von einer höheren Macht, von einem höheren Willen, der ihm durch den Ablauf seines Erdenlebens bewiesen wird, so lange also muß er eine Welt oder ein Bereich anerkennen, wo diese höhere Macht waltet, und da er weiß, daß er dieser Macht widerstandslos ausgeliefert ist, daß diese Macht seinen Lebenslauf bestimmt, muß er sich auch die Frage vorlegen, warum und zu welchem Zweck sich sein Erdenleben so abwickelt, wie es der Fall ist.... und ob er wohl diesen Zweck erfüllt, der nimmermehr nur irdisches Wohlleben sein kann, sondern eine geistige Entwicklung wahrscheinlicher ist.... Der Mensch kann zu diesem Verstandesergebnis kommen, sowie er nur den Willen hat, überhaupt eine Aufklärung zu erhalten, ob das Erdenleben Selbstzweck ist oder nur das Mittel zum Zweck.... Die Gabe des Verstandes soll und muß er auswerten, denn er wird dereinst zur Verantwortung gezogen für seinen Willen, der sich allem widersetzt, was Gott ihm schenkt zur Erreichung seines Zieles auf Erden....
Amen
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