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Il Rimpatrio secondo la Legge - Il percorso terreno

Il cammino attraverso la vita terrena allo scopo dello sviluppo verso l’Alto dello spirituale è l’unica sua possibilità, di entrare di nuovo nello stato primordiale, al quale una volta ha rinunciato liberamente. Perciò questo cammino dev’essere percorso da ogni essere, perché un rimpatrio improvviso a Dio non è possibile, ma tutto deve di nuovo arrivare a Dio per poter adempiere la destinazione primordiale, di agire con Lui come esseri simili a Dio nella Forza e nella Luce. La volontà dell’essere lo ha una volta derubato della sua Forza e della sua Luce, ed è uscito dall’Ordine divino, che era fondato sulla perfezione dell’essere. Questo Ordine divino deve di nuovo essere riconosciuto dall’essere, e perciò si deve di nuovo inserire nell’Ordine dapprima nello stato della volontà legata e poi nello stato della volontà libera, per riottenere la perfezione perduta e di utilizzare nella Volontà divina la Forza che ora è di nuovo a sua disposizione. Il cammino attraverso la vita terrena è quindi un Rimpatrio nell’Ordine, che nella volontà legata procede anche, ma può fallire nello stato della libera volontà, che l’essere pecchi poi di nuovo coscientemente contro l’Ordine divino, quindi ricade nuovamente, mentre deve procedere verso l’Alto.

La vita terrena come uomo è perciò oltremodo significativa, perché nella stessa si decide se la perfezione di una volta viene di nuovo raggiunta, oppure se l’essere perde di nuovo il grado di maturità raggiunto nello stato legato. L’essere stesso decide come uomo sulla sua sorte nell’Eternità, oppure rimanda di nuovo per delle Eternità lo stato della perfezione, la divinizzazione della sua anima, e perciò rimarrà ancora infelice per delle Eternità, perché senza la perfezione non esiste nessuna Beatitudine. La vita terrena è quindi l’ultima occasione per un tempo infinitamente lungo, perché benché Dio non rinunci a quest’anima e le è anche destinata alla fine la felicità beata, l’essere deve rimanere per delle Eternità nello stato di tormento, nell’assenza di Luce e Forza, perché Dio non può agire contro la Legge dell’eterno Ordine e perciò nemmeno guidare la Luce e la Forza all’essere, che non inserisce sé stesso nel Suo divino Ordine. Se voi uomini osservate ora da questo lato la vostra vita terrena, allora vi rendete anche conto della grande responsabilità che portate per la vostra anima, per lo spirituale che deve tendere alla perfezione. Avete a disposizione tutte le possibilità, potete raggiungere la meta sulla Terra, ma non senza la vostra volontà, perché era stata questa che si è allontanata da Dio, e perciò deve di nuovo tendere verso Dio, per ristabilire di nuovo l’Ordine, che l’essere una volta ha rovesciato, che ha avuto comprensibilmente un effetto sui lui stesso come stato infelice, che non è per nulla voluto da Dio e perciò dev’essere sospeso.

E la conseguenza è che a voi uomini manca ogni conoscenza su questo, perché la conoscenza è Luce, ed a questa avete rinunciato liberamente. Ma potete di nuovo arrivare alla Luce se vi aspirate. Già il desiderio di ricevere la conoscenza sul senso e lo scopo della vostra vita terrena, ve la procura anche. Ma allora dovete anche fare tutto ciò che riconoscete come voluto da Dio, ciò che corrisponde al Suo Ordine eterno. Allora aspirate coscientemente alla perfezione, percorrete con successo il vostro cammino terreno e vi inserite nella libera volontà nell’Ordine divino e vi avvicinate allo stato primordiale. Tendete liberamente verso Dio e ritornate quindi a Colui, dal Quale siete una volta proceduti. Ritornate nella Casa del Padre, dove siete attesi e verrete ricevuti pieni d’Amore, per non lasciare mai più nell’Eternità Colui, il Quale vi ama e vi vuole preparare delle Beatitudini senza fine.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Gesetzmäßige Rückführung.... Erdengang....

Der Gang durch das Erdenleben zum Zwecke der Aufwärtsentwicklung des Geistigen ist die einzige Möglichkeit für dieses, wieder in den Urzustand einzutreten, den es einstmals freiwillig aufgab. Darum muß dieser Gang von jedem Wesen zurückgelegt werden, weil ein plötzliches Zurückführen zu Gott nicht möglich ist, alles aber wieder zu Gott gelangen muß, um die Urbestimmung erfüllen zu können, als Gott-gleiches Wesen mit Ihm zu wirken in Kraft und Licht. Der Wille des Wesens beraubte es einst seiner Kraft und seines Lichtes, und es trat aus der göttlichen Ordnung heraus, die auf der Vollkommenheit des Wesens gegründet war. Diese göttliche Ordnung muß wieder von dem Wesen anerkannt werden, und darum muß es sich erst im gebundenen und zuletzt im freien Willen wieder in die Ordnung einfügen, um die verlorene Vollkommenheit wiederzuerlangen und in göttlichem Willen die Kraft zu nützen, die ihm nun wieder zur Verfügung steht. Der Gang durch das Erdenleben also ist eine Rückführung zur Ordnung, die im gebundenen Willen auch vonstatten geht, doch im Zustand des freien Willens scheitern kann.... daß das Wesen dann wieder bewußt sich wider die göttliche Ordnung vergeht, also zurückfällt, wo es aufwärtssteigen soll.

Es ist also das Erdenleben als Mensch überaus bedeutsam, denn in diesem entscheidet es sich, ob die einstige Vollkommenheit wieder erreicht wird oder ob das Wesen den im gebundenen Zustand erreichten Reifegrad wieder verliert.... Das Wesen selbst entscheidet als Mensch über sein Los in der Ewigkeit, bzw. es schiebt den Zustand der Vollkommenheit, das Vergöttlichen seiner Seele wieder Ewigkeiten hinaus und wird darum auch Ewigkeiten noch unselig sein, weil es keine Seligkeit gibt ohne Vollkommenheit. Das Erdenleben also ist die letzte Gelegenheit auf endlos lange Zeit, denn wenngleich Gott auch diese Seele nicht aufgibt und auch ihr letzten Endes Glückseligkeit beschieden ist.... es muß das Wesen Ewigkeiten in einem Zustand der Qual, der Licht- und Kraftlosigkeit verbringen, weil Gott nicht wider das Gesetz der ewigen Ordnung handeln kann und darum auch nicht Licht und Kraft dem Wesen zuführen, das sich selbst nicht in Seine göttliche Ordnung einfügt.... Betrachtet ihr Menschen nun von dieser Seite euer Erdenleben, dann wird euch auch die große Verantwortung bewußt, die ihr traget für eure Seele, für das der Vollkommenheit zustreben-sollende Geistige.... Euch stehen alle Möglichkeiten zur Verfügung, ihr könnet das Ziel auf Erden erreichen.... doch nicht ohne euren eigenen Willen, denn dieser war es, der sich von Gott entfernte, und er muß daher auch wieder zu Gott hinstreben, um die Ordnung wiederherzustellen, die das Wesen einstmals umgestoßen hat, was sich verständlicherweise auch an ihm selbst auswirkte als unglückseliger Zustand, der keineswegs Gott-gewollt ist und daher aufgehoben werden muß.

Daß euch Menschen darüber jede Erkenntnis fehlt, ist die Folge davon, denn Erkenntnis ist Licht, und dieses gabet ihr freiwillig hin. Doch ihr könnet wieder zum Licht gelangen, wenn ihr es anstrebt. Schon das Verlangen, Kenntnis zu erhalten vom Sinn und Zweck eures Erdenlebens, führt euch auch die Kenntnis zu. Doch dann sollet ihr auch alles tun, was ihr erkennet als Gott-gewollt, was Seiner ewigen Ordnung entspricht. Dann strebet ihr bewußt die Vollkommenheit an, dann wird euer Erdengang erfolgreich zurückgelegt, dann fügt ihr euch im freien Willen ein in die göttliche Ordnung, und ihr nähert euch dem Urzustand.... Ihr strebt freiwillig Gott an und kehret also zu Dem zurück, von Dem ihr einst euren Ausgang genommen habt.... Ihr kehret zurück ins Vaterhaus, wo ihr voller Liebe erwartet und empfangen werdet, um nun in Ewigkeit nicht mehr von Dem zu gehen, Der euch liebt und euch Seligkeiten bereiten will ohne Ende....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde