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L’eterna circolazione

Rimane una eterna circolazione, dall’abisso verso l’Alto e viceversa, finché si svolge lo sviluppo verso l’Alto dello spirituale, ma con l’esclusione di ciò che ha concluso lo sviluppo sulla Terra come essere di Luce, quindi ha di nuovo raggiunto lo stato della perfezione, nel quale era primordialmente. Ma finché questo sviluppo non è concluso, può salire sia verso l’Alto ed anche sprofondare, ma sempre con la meta di raggiungere un essere che ha terminato la circolazione ed ora dimora costantemente in Alto. Allora esiste solo ancora un salire, un costante avvicinarsi a Dio, allora è esclusa una ricaduta nell’abisso, ma una discesa nella libera volontà possibilmente come aiutante per lo spirituale non redento, che apparentemente è una retrocessione, ma che non può mai condurre nell’abisso, quindi può essere solo un’opera di Redenzione, che può compiere soltanto un autentico figlio di Dio, quindi non è più da considerare come percorso di sviluppo di un essere imperfetto, ma come aiuto di un essere di Luce. Finché quindi esistono delle Creazioni terrene, tutto si trova nella circolazione del divenire e dello scomparire, del dissolversi e del risorgere nuovamente, e lo spirituale ancora immaturo giunge verso l’Alto passo dopo passo, allo stadio come uomo, dove può quindi salire fino all’ultima Altura oppure anche cadere abissalmente, per cominciare di nuovo la circolazione. Ma l’essere come uomo non deve obbligatoriamente cadere, ma come non salirà nemmeno per costrizione. Perciò può subentrare anche uno stadio dell’irrigidimento, quindi un sostare sempre sullo stesso gradino di sviluppo, cosa che può essere però soltanto nell’aldilà, quindi al di fuori dalle Creazioni terrene, ben cominciando con lo stadio come uomo, dove gli viene concessa la libertà, dato che non si trova più nello stato dell’obbligo, che da Dio significa sempre uno sviluppo verso l’Alto. L’uomo stesso determina se continuare la circolazione, se ne esce oppure se rimane per lungo tempo sullo stesso gradino, quindi rimanda la definitiva decisione sovente attraverso delle Eternità e poi non interrompe la circolazione, ma la continua con ogni probabilità, perché sprofonda, piuttosto che risalire. La breve vita terrena come uomo è sufficiente per concludere lo sviluppo verso l’Alto con un grado di Luce che permette soltanto una costante risalita. Ma se non viene utilizzata bene, che non viene raggiunto questo grado di Luce, allora lo spirituale deve continuare a muoversi nell’Ordine divino nella volontà legata, non importa se nelle Creazioni terrene oppure nel Regno dell’aldilà, non è libero e quindi continua la circolazione così a lungo, finché una volta non raggiunge la meta. Lo stato nella volontà legata assicura sempre uno sviluppo verso l’Alto, lo stato nella libera volontà però lo può mettere a rischio e quindi avere per conseguenza anche uno sviluppo retrogrado, ma anche per lo spirituale caduto più in basso arriva sempre il momento, dove si muove di nuovo verso l’Alto, finché non ha una volta terminata l’eterna circolazione.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Ewiger Kreislauf....

Es bleibt ein ewiger Kreislauf, von der Tiefe zur Höhe und umgekehrt, solange die Aufwärtsentwicklung des Geistigen vor sich geht, doch mit Ausscheidung dessen, was die Entwicklung auf Erden abgeschlossen hat als Lichtwesen, also den Vollkommenheitszustand wieder erreicht hat, in dem es uranfänglich war. Solange aber diese Entwicklung noch nicht abgeschlossen ist, kann es sowohl aufwärtssteigen und auch absinken, doch immer mit dem Ziel, ein Wesen zu werden, das den Kreislauf beendet hat und nun ständig in der Höhe weilt. Dann gibt es nur noch ein Steigen, ein Ständig-Gott-Näherkommen, dann ist ein Rückfall zur Tiefe ausgeschlossen, jedoch ein freiwilliges Herabsteigen möglich als Helfer für das unerlöste Geistige, das zwar scheinbar auch ein Rückgang ist, jedoch niemals zur Tiefe führen kann, also nur ein Erlösungswerk sein kann, das nur ein echtes Gotteskind zuwege bringt, also nicht mehr als Entwicklungsgang eines unvollkommenen Wesens anzusehen ist, sondern als Hilfe eines Lichtwesens. Solange also irdische Schöpfungen bestehen, befindet sich alles im Kreislauf des Werdens und Vergehens, des Auflösens und Neu-Entstehens, und das noch unreife Geistige gelangt Schritt für Schritt zur Höhe.... zum Stadium als Mensch, wo es also zur letzten Höhe steigen oder auch abgrundtief fallen kann, um den Kreislauf wieder zu beginnen. Doch keineswegs muß das Wesen als Mensch sinken.... wie es aber auch nicht zwangsweise steigen wird. Es kann daher auch ein Stadium der Erstarrung eintreten, also ein Verharren auf immer gleicher Entwicklungsstufe, was aber erst im Jenseits, also außerhalb irdischer Schöpfungen, sein kann, wohl beginnend mit dem Stadium als Mensch, wo ihm die Freiheit gewährt wird, da es sich nicht mehr im Mußzustand befindet, der stets eine Aufwärtsentwicklung von Gott aus bedeutet. Der Mensch selbst bestimmt es, ob er den Kreislauf fortsetzt, ob er aus ihm heraustritt oder lange Zeit auf gleicher Stufe verharrt, also die endgültige Entscheidung verzögert oft Ewigkeiten hindurch und er dann den Kreislauf nicht unterbricht, sondern ihn mit aller Wahrscheinlichkeit fortsetzt, weil er eher absinkt als steigt.... Das kurze Erdenleben als Mensch ist genügend, um die Aufwärtsentwicklung abzuschließen mit einem Lichtgrad, der nur ein ständiges Steigen zuläßt. Wird es aber nicht recht ausgenützt, so daß dieser Lichtgrad nicht erreicht wird, dann muß sich das Geistige weiter in göttlicher Ordnung bewegen im gebundenen Willen, ganz gleich, ob in irdischen Schöpfungen oder im jenseitigen Reich.... es ist nicht frei und setzt also den Kreislauf fort so lange, bis einmal das Ziel erreicht ist.... Der Zustand im gebundenen Willen sichert immer eine Aufwärtsentwicklung, der Zustand im freien Willen aber kann jene gefährden und also auch eine Rückwärtsentwicklung zur Folge haben, immer aber kommt auch für das zutiefst Gefallene der Zeitpunkt, wo es sich wieder aufwärtsbewegt, bis es einmal den ewigen Kreislauf beendet hat....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde