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Il rapporto verso Dio – Amore o riverenza, rispetto, adorazione

Ogni uomo ha da Me il diritto di decidere di sé stesso, quale rapporto vuole stabilire con Me. Mi può considerare come Padre, come Fratello e Amico, come però può vedere in Me anche solo il suo Dio, l’Essere più sublimemente perfetto, al Quale si vuole sottomettere ed i Cui Comandamenti vuole osservare, perché Mi riconosce come il Potere più sublime. Quest’ultimo rapporto però non accompagnerà mai nell’uomo il profondo Amore per Me ma solo riverenza ed ammirazione, rispetto ed adorazione. Ma Io voglio l’amore, voglio saper stabilito un intimo rapporto con Me, perché soltanto l’amore è beatitudine. Quanto è povero un uomo che manca d’amore, e quanto è da chiamare ricco colui che lo possiede. Ho ben Gioia nell’umiltà di colui, che Mi si sottomette come al Potere più sublime, che Mi riconosce e vuole conquistare il Mio Compiacimento, gli verrò anche incontro e lo ricompenserò con il Mio Amore, ma la Mia Meta è sempre solamente quella di cambiare la sua predisposizione verso di Me nel giusto rapporto, nel rapporto di un figlio verso il padre, d’una sposa verso lo sposo, nel rapporto che ha per fondamento l’amore, perché posso rispondere a questo, posso esternare ciò che è il Mio Essere dall’Eternità, posso lasciar irradiare il Mio Amore, quindi rendere felice con la Mia Sostanza dall’Egternità che come Forza affluisce all’oggetto del Mio Amore. Posso afferrare le Mie creature ed attirarle a Me. Posso renderle beate in eterno. Ma ogni uomo ha la libera volontà, corteggio il suo amore, la sua fiducia e gli vengo incontro come Padre offrendogli la Mia Provvidenza, Mi prendo cura di lui nella miseria ed oppressione e gli rivolgo costantemente la Mia Grazia. Ma dove il Mio Amore non trova la stessa corrispondenza, dove un cuore non si spinge incontro a Me nell’ardente desiderio dell’unificazione con Me, dove il figlio non chiama suo Padre e Gli si avvicina nella fiducia infantile, attendendo fiducioso il Suo Aiuto in ogni miseria spirituale e terrena, là non Mi posso nemmeno rivelare nel Mio Amore di Padre, benché come Dio, come la Forza che tutto crea e mantiene, Sarò sempre riconoscibile e non lascio andare a mani vuote le Mie creature che tendono verso di Me. Ciononostante non cede a corteggiare il loro amore, a spingerle nel giusto rapporto verso di Me, sempre rispettando la libera volontà, ma mettendo l’uomo in situazioni, in cui può rifugiarsi come figlio nel Padre e quindi può stabilire un rapporto confidenziale e conquistarMi totalmente per sé. Solo allora procederà rapidamente, perché ora la Mia Forza d’Amore può agire su di lui senza ostacolo e questo significa lo sviluppo verso l’Alto dell’anima, che è meta e scopo della sua vita terrena.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Verhältnis zu Gott - Liebe oder Ehrfurcht, Achtung, Verehrung....

Es hat ein jeder Mensch von Mir aus das Recht, über sich selbst zu bestimmen, welches Verhältnis er zu Mir einnehmen will. Er kann Mich als Vater, als Bruder oder Freund betrachten, wie er aber auch in Mir nur seinen Gott sehen kann, das höchste vollkommenste Wesen, Dem er sich untertan machen will und Dessen Gebote er erfüllen will, weil er Mich als höchste Macht anerkennt. Dieses letztere Verhältnis aber wird nie im Menschen die tiefe Liebe zu Mir zur Begleitung haben, sondern nur Ehrfurcht und Bewunderung, Achtung und Verehrung. Ich aber will Liebe, Ich will ein inniges Verhältnis zu Mir hergestellt wissen, denn Liebe allein ist Seligkeit. Wie arm ist ein Mensch, der die Liebe entbehrt, und wie reich der zu nennen, der sie besitzet.... Ich habe wohl Freude an der Demut dessen, der sich Mir als höchste Macht unterstellt, der Mich anerkennt und Mein Wohlgefallen erringen will, Ich werde ihm auch entgegenkommen und ihn mit Meiner Liebe bedenken, doch immer nur ist Mein Ziel, seine Einstellung zu Mir zu wandeln in das rechte Verhältnis.... in das Verhältnis eines Kindes zum Vater, einer Braut zum Bräutigam, in das Verhältnis, das die Liebe zum Fundament hat. Denn diese kann Ich erwidern, Ich kann Mich entäußern dessen, was Mein Urwesen ist, Ich kann Meine Liebe ausstrahlen lassen, also mit Meiner Ursubstanz beglücken, die als Kraft dem Gegenstand Meiner Liebe zuströmt.... Ich kann Meine Geschöpfe erfassen und sie an Mich ziehen.... Ich kann sie selig machen auf ewig. Jeder Mensch aber hat freien Willen, Ich werbe um seine Liebe, um sein Vertrauen und komme ihm als Vater entgegen, indem Ich ihn mit Meiner Fürsorge bedenke, Mich seiner annehme in Not und Bedrängnis und ihm ständig Meine Gnade zuwende.... Doch wo Meine Liebe nicht die gleiche Erwiderung findet, wo nicht das Herz Mir entgegendrängt im heißen Verlangen nach Zusammenschluß mit Mir, wo nicht das Kind nach Seinem Vater rufet und sich Ihm in kindlichem Vertrauen nähert, zuversichtlich Seine Hilfe erwartend in jeder geistigen und irdischen Not, dort kann Ich Mich auch nicht in Meiner Vaterliebe offenbaren, wenngleich Ich als Gott, als alles schaffende und erhaltende Kraft immer erkennbar sein werde und Meine Geschöpfe nicht leer ausgehen lasse, die Mir zustreben. Dennoch lasse Ich nicht nach, um deren Liebe zu werben, sie in das rechte Verhältnis zu Mir hineinzudrängen, immer zwar den freien Willen achtend, doch den Menschen in Lagen bringend, wo er als Kind zum Vater flüchten kann und er also ein zutrauliches Verhältnis herstellen und Mich gänzlich gewinnen kann für sich. Dann erst wird er schnell vorwärtsschreiten, weil Meine Liebekraft nun ungehindert auf ihn einströmen kann und dies Aufwärtsentwicklung der Seele bedeutet, die Ziel und Zweck seines Erdenlebens ist....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde