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La Fonte di Forza - L’Opera di Creazione, portatrice di Forza

Tutte le Creazioni devono essere considerate dei punti di raccolta di energie spirituali, ma nelle Opere di Creazione si manifestano quelle che dimostrano la Vita, dove quindi una costante attività dimostra questa energia. In queste Creazioni vengono quindi riconosciute delle Forze che agiscono in loro, ma l’origine della Forza viene considerata del tutto differente e non raramente totalmente indipendente dalle Opere di Creazione. Che Dio Stesso Sia la Fonte della Forza, dalla Quale procede tutta la Vita, viene quasi sempre negato finché l’uomo non possa semplicemente credere. Viene bensì riconosciuta una Forza, ma questa come procedente da sé stessa e viene rappresentata come fondata in sé stessa, perché il pensare d’intelletto conta soltanto sulle cose che sono dimostrabili, ma non quelle la cui esistenza non è dimostrata. Questo è uno stadio di ignoranza spirituale, benché l’uomo terrenamente risulti come sapiente. La Forza che giunge ad ogni essere vivente, è dapprima chiaramente riconoscibile, dato che senza questa l’essere stesso sarebbe senza vita. Ma questa Forza è però anche in ogni altra Opera di Creazione, altrimenti questa si dissolverebbe lentamente, proprio come l’involucro di un essere vivente dopo la sua morte. Ma finché esiste ed è visibile agli occhi degli uomini, è un portatore di Forza spirituale, che necessariamente ha avuto la sua origine da qualche parte. Dato che questa Forza è indistruttibile, può bensì affluire e defluire da un recipiente, ma non può mai svanire nel nulla. Il divenire e passare della Creazione testimonia ora evidentemente dell’afflusso e deflusso di questa Forza vitale, quindi la Forza deve avere da qualche parte la sua origine. E questa Origine è il Centro di Forza, E’ Dio Stesso, non importa quale concetto l’uomo si faccia di Dio. Se ogni Opera di Creazione stessa fosse il generatore della Forza che la vivifica, allora l’Opera di Creazione non potrebbe mai e poi mai svanire come tale, perché una Forza non cessa mai di essere. Quindi anche l’uomo come tale dovrebbe essere eternamente imperituro, se egli stesso, indipendentemente da un Donatore di Forza, fosse capace di vivere da sé. Perché dato che durante la sua vita è il portatore di una Forza, la Forza però è eternamente indistruttibile oppure indissolubile, già l’uomo come auto generatore di questa Forza sarebbe immortale. Ma se la Forza defluisce da lui, allora scorre indietro alla Fonte Ur, oppure con lei viene nutrito un altro vaso d’accoglienza, ma nuovamente dalla Fonte Ur. Altrimenti morte e nascita nell’esistenza umana dovrebbero alternarsi direttamente, oppure almeno il decesso dell’uomo condizionerebbe contemporaneamente la nascita di un nuovo essere. Si deve sempre riconoscere una Fonte di Forza dalla quale irradia la Forza in una certa legislazione e nutre i rispettivi vasi d’accoglienza. E come vaso d’accoglienza deve essere considerato tutto ciò che è visibile o percettibile nella Creazione. Ogni Opera di Creazione è portatrice di Forza, ogni Opera di Creazione trae la Forza dal Centro di Forza e soltanto con ciò diventa vivente, cioè può compiere un’attività che deve svolgere, un’attività che è lo scopo dell’esistenza e che richiede un costante apporto di Forza. Come si nomina ora la Fonte di Forza, come ce la s’immagina, non è importante, se soltanto viene riconosciuta e così viene riconosciuta la dipendenza di tutto il creato da questa Fonte di Forza. Allora l’uomo che è provveduto con il pensare d’intelletto, potrà anche afferrare i collegamenti, cosa che non può mai finché egli stesso si crede indipendente dalla Forza che lo mantiene. La Forza rimane sempre ed eternamente ciò che è, non muta, non si consuma e non perde nell’efficacia, esiste e non può svanire da sé. E dato che è visibile un costante morire e svanire nella Creazione, questo deve avere per causa il defluire di questa Forza, quindi questa Forza deve anche una volta essere affluita alla Creazione, ma la Fonte è da ricercarsi altrove che non nelle stesse cose create. La Fonte di Forza però esiste dall’Eternità e rimarrà in tutte le Eternità. La Fonte di Forza E’ Dio Stesso, un Essere, il Quale Si trova nella Perfezione più sublime, E’ pieno di Forza, Potenza, Amore e Sapienza e questa Forza fluisce su tutto ciò che è creato dal Suo Amore secondo un insuperabile Piano pieno di Sapienza.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Kraftquell.... Schöpfungswerk Träger der Kraft....

Als Sammelpunkte geistiger Energien müssen alle Schöpfungen angesehen werden, doch zum offensichtlichen Ausdruck kommen jene in den Schöpfungswerken, die Leben verraten, wo also eine ständige Tätigkeit diese Energien beweiset. An diesen Schöpfungen werden also Kräfte erkannt, die in ihnen wirken, jedoch der Ursprung der Kraft wird verschieden aufgefaßt.... und nicht selten völlig unabhängig von den Schöpfungswerken. Daß Gott Selbst der Kraftquell ist, von Dem alles Leben ausgeht, wird zumeist abgestritten.... sowie der Mensch nicht einfältig glauben kann. Es wird wohl eine Kraft anerkannt, diese jedoch als von sich selbst ausgehend und in sich selbst begründet hingestellt. Denn das Verstandesdenken rechnet nur mit Dingen, die nachweislich vorhanden sind, nicht aber mit solchen, deren Vorhandensein nicht bewiesen ist. Es ist dies ein Stadium geistiger Unkenntnis, wenngleich irdisch der Mensch als wissend gilt. Die Kraft, die jedem Lebewesen zugeht, ist vorerst deutlich erkennbar, da ohne diese das Wesen leblos wäre. Diese Kraft ist aber auch in jedem anderen Schöpfungswerk, ansonsten es, gleichwie die Umhüllung eines Lebewesens nach seinem Tode, sich langsam auflösen würde. Solange es aber besteht und den Augen der Menschen ersichtlich ist, ist es auch Träger geistiger Kraft, die notgedrungen irgendwo ihren Ausgang haben muß. Denn diese Kraft ist unzerstörbar.... sie kann wohl einem Gefäß zuströmen oder diesem entströmen, sie kann aber niemals sich in nichts verflüchten.... Das Werden und Vergehen der Schöpfung zeugt nun offensichtlich von Zuströmen und Entströmen dieser Lebenskraft.... also muß die Kraft irgendwo ihren Ausgang haben. Und dieser Ausgang ist das Kraftzentrum, es ist Gott Selbst.... ganz gleich, welchen Begriff sich der Mensch von Gott macht. Wäre jedes Schöpfungswerk selbst Erzeuger der Kraft, die es belebt, so könnte das Schöpfungswerk nie und nimmer vergehen als solches, weil eine Kraft nicht aufhört zu sein.... Also müßte auch der Mensch als solcher ewig unvergänglich sein, wenn er selbst, unabhängig von einem Kraftspender, aus sich heraus lebensfähig wäre. Denn da er während seines Lebens Träger einer Kraft ist, Kraft aber ewig unzerstörbar oder unlösbar ist, wäre er als Selbsterzeuger dieser Kraft schon als Mensch unsterblich.... Entströmt die Kraft ihm aber, dann strömt sie vom Urquell zurück, oder es wird mit ihr ein neues Aufnahmegefäß gespeist, jedoch wieder vom Urquell aus.... Ansonsten Tod und Geburt im menschlichen Dasein unmittelbar sich ablösen müßten, oder zumindest das Ableben des Menschen gleichzeitig die Geburt eines neuen Wesens bedingte. Immer muß ein Kraftquell anerkannt werden, von dem aus in einer gewissen Gesetzmäßigkeit die Kraft ausstrahlt und die jeweiligen Aufnahmegefäße speist. Und als Aufnahmegefäße muß alles betrachtet werden, was in der Schöpfung ersichtlich oder fühlbar ist. Ein jedes Schöpfungswerk ist Kraftträger, ein jedes Schöpfungswerk bezieht die Kraft aus dem Kraftzentrum und wird dadurch erst lebendig, d.h., es kann eine Tätigkeit verrichten, die ihm obliegt, eine Tätigkeit, die Daseinszweck ist und ständige Kraftzufuhr erfordert. Wie man nun den Kraftquell benennt, wie man ihn sich vorstellt, ist unwichtig, so er nur anerkannt wird und so die Abhängigkeit alles Geschaffenen von diesem Kraftquell erkannt wird. Dann wird der Mensch, der mit Verstandesdenken ausgestattet ist, auch die Zusammenhänge erfassen können, was er niemals kann, solange er selbst sich unabhängig wähnt von der ihn erhaltenden Kraft. Die Kraft bleibt immer und ewig, was sie ist, sie wandelt sich nicht, braucht sich nicht auf und verliert nicht an Wirksamkeit.... sie ist da und kann nicht von selbst vergehen.... Und da ständiger Tod und ständiges Vergehen in der Schöpfung ersichtlich ist, muß dies ein Entströmen dieser Kraft zur Ursache haben.... also muß diese Kraft auch einstmals der Schöpfung zugeströmt sein.... der Quell aber anderswo zu suchen sein als in den geschaffenen Dingen selbst.... Der Kraftquell aber ist von Ewigkeit und wird bleiben bis in alle Ewigkeit.... Der Kraftquell ist Gott Selbst, ein Wesen, Das in höchster Vollkommenheit steht, voller Kraft, Macht, Liebe und Weisheit ist und diese Kraft unentwegt ausströmt auf alles von Seiner Liebe Geschaffene nach einem unübertrefflich weisheitsvollen Plan....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde