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Lo sviluppo verso l’Alto nell’aldilà – L’agire d’amore

Con l’ultima incorporazione come uomo l’anima conclude il suo percorso di sviluppo sulla Terra ed entra in una nuova fase dello sviluppo, che ora procede soltanto in modo spirituale, e cioè di nuovo secondo la volontà dell’anima. Quindi nell’aldilà è determinante la volontà dell’anima proprio come sulla Terra, in quale rapporto sta verso l’amore, perché anche nel Regno spirituale l’amore è l’unica via al progresso. L’amore però può nuovamente soltanto essere esercitato su altre anime. Anche nell’aldilà delle anime bisognose d’aiuto devono incrociare la via di un’anima, alle quali lei può rivolgere la sua prontezza d’aiuto, altrimenti non potrebbe mai più maturare spiritualmente. La situazione di miseria delle anime nell’aldilà però consiste nel fatto che queste camminano nella totale ignoranza, nell’oscurità del loro spirito e rispetto alla loro non conoscenza è anche il loro ambiente, sconfortante, misero e che le tormenta molto e che ora si sentono infelici ed abbandonate. Ed ora gli esseri possono assisterle aiutando ad aumentare il loro grado di maturità e per diminuire la loro miseria, dando loro conoscenza del loro stato e della possibilità di un miglioramento della loro situazione. La miseria delle altre anime deve entrare nel cuore dell’anima, deve cercare di stimolarle al pensare, deve cercare di influenzare la volontà di costoro, affinché si sottopongano ad un compito e le deve mettere al corrente che soltanto la mancanza d’amore le fa soffrire e che possono giungere ad una vita più libera nell’aldilà attraverso l’attività nell’amore e che questa è anche l’unica via per raggiungere il grado di maturità non raggiunto sulla Terra. Se ora l’anima è volenterosa, allora lei stessa sente una felicità in ogni pur minima attività d’amore. Non aiuta le anime che soffrono come lei soltanto perché così migliora il suo proprio stato, ma lo fa soltanto dalla spinta interiore di aiutarle, e nello stesso rapporto lei stessa viene introdotta in un sapere più profondo, che ora impara anche a riconoscere attraverso il suo agire nell’amore. Ed ora sale costantemente verso l’Alto, perché sente una grande felicità in ogni attività d’amore, ed il suo stato da ciò diventa sempre più chiaro e più libero, si sviluppa verso l’Alto, perché la propria volontà si è decisa per l’attività d’amore e questa è l’unica via di giungere anche nell’aldilà ancora alla maturità.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Höherentwicklung im Jenseits.... Liebeswirken....

Mit der letzten Verkörperung als Mensch schließt die Seele ihren Entwicklungsgang auf Erden ab und tritt in eine neue Phase der Entwicklung ein, die nun nur geistig vor sich geht, und zwar wieder dem Willen der Seele gemäß. Es ist also im Jenseits genau wie auf Erden der Wille der Seele maßgebend, in welchem Verhältnis sie zur Liebe steht, denn die Liebe ist auch im geistigen Reich der einzige Weg zum Fortschritt. Die Liebe aber kann wieder nur an anderen Seelen geübt werden.... Es müssen hilfsbedürftige Seelen auch im Jenseits den Weg einer Seele kreuzen, denen diese ihre Hilfsbereitschaft zuwenden kann, ansonsten sie nimmermehr geistig reifen könnte. Die Notlage der Seelen im Jenseits aber besteht darin, daß diese in völliger Unkenntnis, in der Finsternis des Geistes, dahergehen und entsprechend ihrer Unkenntnis auch ihre Umgebung eine trostlose, dürftige und sie sehr quälende ist und sie sich nun unglücklich und verlassen fühlen. Und nun können die Wesen ihnen helfend beistehen, deren Reifegrad ein höherer ist, und ihnen ihre Not verringern, indem sie ihnen Kenntnis geben von ihrem Zustand und von der Möglichkeit einer Verbesserung ihrer Lage. Es muß der Seele die Not der anderen Seelen zu Herzen gehen, sie muß suchen, sie zum Denken anzuregen, sie muß den Willen derer zu beeinflussen suchen, daß sie sich einer Aufgabe unterziehen, und sie muß die Seele in Kenntnis setzen, daß nur der Mangel an Liebe sie leiden läßt und daß sie nur durch Liebetätigkeit zu einem freieren Leben im Jenseits kommen können und dies auch der einzige Weg ist, um den auf Erden nicht erreichten Reifegrad im Jenseits zu erlangen. Ist nun die Seele willig, dann empfindet sie auch selbst eine Beglückung in jeder kleinsten Liebetat. Sie hilft den mitleidenden Seelen nicht deshalb, weil sie ihren eigenen Zustand dadurch bessert, sondern sie tut es von innen heraus nur aus dem Drang, ihnen zu helfen, und im gleichen Verhältnis wird sie selbst eingeführt in ein tieferes Wissen, das sie nun auch erkennen lernt durch ihr Liebeswirken. Und nun steigt sie ständig aufwärts, denn sie empfindet eine große Beglückung in jeglicher Liebetätigkeit, und ihr Zustand wird dadurch immer heller und freier, sie entwickelt sich zur Höhe, weil der eigene Wille sich zur Liebetätigkeit entschlossen hat und dies der einzige Weg ist, auch im Jenseits noch zur Reife zu gelangen....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde