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L’Acqua viva

Dovete accettare senza indugio il Dono di Dio e lasciarlo agire su di voi, perché è l’Acqua viva che defluisce costantemente dalla Fonte divina alla quale dovete ristorarvi e fortificarvi, perché avrete davvero bisogno di questa Forza nel tempo in arrivo. Dio Stesso nel Suo Amore vi ha aperto la Fonte, perché Egli sà della vostra miseria e sà ciò che vi manca. Non dovete davvero languire finché il Suo Amore di Padre è rivolto a voi come figli Suoi. Ed Egli vi provvede con il Cibo corporeo e spirituale se soltanto afferrate quest’ultimo ed aprite il vostro cuore se Egli vi offre il Suo Dono. L’Acqua viva è fondata nella Sua Paterna Provvidenza, la Sua Parola, e dato che ora viene offerta agli uomini nell’Amore, deve anche accendere l’amore nell’uomo e farlo divampare in una chiara fiamma, deve risvegliare alla vita, cioè stimolare alla costante attività, deve portare come l’Acqua più chiara refrigerio e fortificazione a colui che vuole attingere dalla Fonte Primordiale della Sapienza e dell’Amore. Questa Fonte non si esaurirà mai, perché l’Amore e la Sapienza di Dio sono inesauribili. Ma il cuore di colui che non desidera il ristoro e la fortificazione, non trova la Fonte, gli rimane nascosta e perde insospettate Forze. All’uomo viene comunque sempre di nuovo data la conoscenza che l’Amore divino tiene pronto per lui questo Dono di Grazia, viene sempre di nuovo guidato vicino alla Fonte, dalla quale fluisce l’Acqua viva. Ma non viene mai costretto all’accettazione di ciò che gli viene offerto come il divino Dono di Grazia. La sua volontà è totalmente libera se e come valorizza la Corrente di Forza e solo attraverso dei prossimi gli può essere indicato di rendersi degno dell’Amore e Misericordia divini, affinché possa essere provveduto in modo abbondante durante la sua vita terrena. E dato che la volontà dell’uomo stesso deve diventare attiva, giungono così pochi uomini nel possesso del Dono più delizioso, rimangono poveri dove potrebbero diventare incommensurabilmente ricchi, rimangono inermi, dove sta loro a disposizione una insospettata Forza e rimangono ignari, dove giungerebbe loro la più profonda Sapienza se la desiderassero. La mancanza di volontà determina il loro sviluppo spirituale, quindi il loro grado di maturità, perché è d’ostacolo che l’uomo diventi sapiente, perché solo dalla Fonte, dalla quale defluisce l’Acqua viva, può essere attinta la più profonda Sapienza. Ma il sapere è necessario per giungere in Alto. Il sapere può bensì essere conquistato attraverso l’agire d’amore, ma se l’uomo non riceve la Forza da Dio, se non la coglie dalla Sua divina Fonte di Grazia, non è in grado di agire nell’amore. La Forza però gli giunge se è volenteroso, quindi non oppone più nessuna resistenza a Dio. Ma è resistenza, quando viene lasciato inosservato il Suo Dono di Grazia oppure viene rifiutato apertamente, è resistenza quando l’uomo non si apre, quando chiude il suo cuore quando gli viene portata vicina la Parola divina che gli trasmette la Forza in alta misura. L’uomo non può essere guidato con la costrizione nel sapere, quindi non gli può nemmeno giungere la Grazia se non la desidera oppure vi oppone resistenza. E l’uomo percorrerà senza Forza la sua via terrena e la sua anima languirà, perché le viene negato il ristoro alla Fonte della Verità, perché non le vengono somministrati il giusto Cibo e la giusta Bevanda, che è la colpa della volontà dell’uomo. Non esiste nessuna sostituzione per l’apporto di Grazia attraverso la Parola divina; non esiste nessuna Fonte dalla quale defluisce la stessa Acqua che lo risveglia alla vita. E così non esiste nemmeno nessuna via che conduce in Alto, se questa non passa dalla Fonte dell’Acqua viva. E lo stanco viandante terreno deve badare alla Fonte, deve fare sosta e fortificarsi per il suo viaggio, deve raccogliere nuova Forza di cui ha bisogno e guidarla alla sua anima, perché sulla Terra non è importante il corpo, ma solo l’anima e se le viene sottratta la Forza, la sua via terrena è molto più difficile e conduce quasi sempre nell’errore. Ma alla Fonte dell’Amore divino attinge nuova Forza. Riceve la Sapienza da Dio Stesso, giunge alla conoscenza ed il suo stato diventa luminoso, in modo che ora riconosce chiaramente la sua via terrena, vede la meta davanti agli occhi e la può seguire lieta di speranza. E chi attinge dalla Fonte della Vita ha assicurata la sua risalita animica, perché E’ Dio Stesso il Quale lo attira e lo conduce sulla retta via incontro all’eterna Patria. E perciò la divina Fonte di Grazia non si esaurirà mai, le defluirà sempre ed eternamente il delizioso Dono di Grazia che è assolutamente necessario per giungere alla Vita eterna.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Lebendige Wasser....

Ohne zu zögern, sollt ihr die Gabe Gottes annehmen und auf euch wirken lassen, denn sie ist das lebendige Wasser, das unentwegt dem göttlichen Quell entströmt, an dem ihr euch laben und kräftigen sollt. Denn ihr werdet diese Kraft wahrlich benötigen in der kommenden Zeit. Gott Selbst hat in Seiner Liebe euch den Quell geöffnet, denn Er weiß um eure Not, und Er weiß es, was euch mangelt. Und ihr brauchet wahrlich nicht zu darben, solange Seine Vaterliebe euch, als Seinen Kindern, zugewandt ist. Und Er versorgt euch mit leiblicher und geistiger Speise, so ihr nur die letztere begehrt und eure Herzen öffnet, so Er euch Seine Gabe darbietet. In Seiner väterlichen Fürsorge ist Seine Gnadengabe, Sein Wort, das lebendige Wasser, begründet, und da es nun in Liebe den Menschen dargereicht wird, muß es auch die Liebe im Menschen entzünden und sie zur hellen Flamme auflodern lassen, es muß zum Leben erwecken, d.h. zu ständiger Tätigkeit anregen, es muß gleich dem klarsten Wasser Erquickung und Stärkung bringen dem, der aus dem Urquell der Weisheit und Liebe schöpfen will.... Es wird dieser Quell auch niemals versiegen, denn Gottes Liebe und Weisheit ist unerschöpflich. Doch wessen Herz nicht nach der Labung und Stärkung verlangt, der findet den Quell nicht, ihm bleibt er verborgen, und ungeahnter Kräfte geht er verlustig. Es wird zwar dem Menschen immer wieder Kenntnis davon gegeben, daß die göttliche Liebe für ihn diese Gnadengabe bereithält, er wird immer wieder in die Nähe der Quelle geführt, der lebendiges Wasser entströmt. Doch niemals wird er gezwungen zur Annahme dessen, was ihm als göttliche Gnadengabe geboten wird. Es ist sein völlig freier Wille, ob und wie er den Kraftstrom verwertet, und er kann nur durch Mitmenschen darauf hingewiesen werden, sich der göttlichen Liebe und Barmherzigkeit würdig zu machen, auf daß er überreich bedacht werden kann während seines Erdenlebens. Und weil der Wille des Menschen selbst tätig werden muß, gelangen so wenige Menschen in den Besitz der köstlichsten Gaben, sie bleiben arm, wo sie unermeßlich reich werden könnten, sie bleiben kraftlos, wo ungeahnte Kraft ihnen zur Verfügung steht, und sie bleiben unwissend, wo tiefste Weisheit ihnen zugehen würde, so sie diese begehrten. Der mangelnde Wille bestimmt ihre geistige Entwicklung, also ihren Reifegrad, weil er hinderlich ist, daß der Mensch wissend wird, denn nur aus dem Quell, dem lebendiges Wasser entströmt, kann tiefste Weisheit geschöpft werden. Das Wissen aber ist nötig, um zur Höhe zu gelangen. Es kann das Wissen zwar durch Liebeswirken gewonnen werden, doch so der Mensch nicht die Kraft aus Gott entgegennimmt, so er sich diese nicht aus Seinem göttlichen Gnadenquell holt, ist er nicht fähig zum Liebeswirken. Die Kraft aber geht ihm zu, so er willig ist, also Gott keinen Widerstand mehr entgegensetzt. Widerstand aber ist es, wenn Seine Gnadengabe unbeachtet gelassen wird oder sie offen abgelehnt wird, Widerstand ist es, wenn der Mensch sich nicht öffnet, wenn er sein Herz verschließt, so ihm das göttliche Wort nahegebracht wird, das ihm Kraft in hohem Maße vermittelt. Gezwungenerweise kann der Mensch nicht in das Wissen geleitet werden, also kann ihm auch die Gnade nicht zugehen, so er sie nicht verlangt oder ihr Abwehr entgegensetzt. Und es wird der Mensch kraftlos den Erdenweg zurücklegen, und seine Seele wird darben, weil ihr die Labung am Quell der Wahrheit versagt wird, weil ihr die rechte Speise und der rechte Trank nicht verabreicht wird, was des Menschen Wille verschuldet. Es gibt keinen Ersatz für die Gnadenzufuhr durch das göttliche Wort; es gibt keinen Born, dem gleiches Wasser entströmt, das ihn zum Leben erweckt.... Und also gibt es auch keinen Weg, der zur Höhe führt, so dieser nicht am Quell des lebendigen Wassers vorübergeht.... Und es soll der müde Erdenwanderer des Quells achten, er soll Rast machen und sich stärken für seine Weiterreise, er soll neue Kraft sammeln und seiner Seele zuführen, wessen sie bedarf.... Denn nicht der Körper ist wichtig auf Erden, sondern nur die Seele, und so ihr die Kraft entzogen wird, ist ihr Erdenweg weit schwerer und geht zumeist in die Irre. Am Quell der göttlichen Liebe aber schöpfet sie neue Kraft. Sie nimmt die Weisheit von Gott Selbst entgegen, sie gelangt zur Erkenntnis, und ihr Zustand wird lichtvoll, so daß sie nun ihren Erdenweg klar erkennt, daß sie das Ziel vor Augen sieht und hoffnungsfroh verfolgen kann. Und wer aus dem Born des Lebens schöpfet, dessen seelischer Aufstieg ist gesichert, denn Gott Selbst ist es, Der ihn ziehet und führet auf rechten Wegen der ewigen Heimat entgegen.... Und darum wird der göttliche Gnadenquell nie versiegen, immer und ewig wird ihm die köstliche Gnadengabe entströmen, die unumgänglich notwendig ist, um das ewige Leben zu erlangen....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde