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Gesù Cristo ha riconosciuto la grandezza della colpa degli uomini

Voi uomini non potete misurare la grandezza della vostra colpa verso Dio e perciò anche l’Opera di Redenzione di Cristo non può esservi chiarita in tutto il suo Significato, finché non siete penetrati nel sapere spirituale. Perciò è anche così grande la volontà di rifiuto, perché il pensiero della Redenzione non è conciliabile con il sentimento di libertà, che è fortemente sviluppato nell’uomo. Quindi non conosce lo stato legato della sua volontà, finché gli manca il sapere di questo, di conseguenza anche il sapere su Colui, il Quale lo libera dal suo stato legato, perché sulla Terra non percepisce lo stato legato come tormento, dato che ha appunto la libera volontà. Lui non sa che da questo stato legato non potrebbe liberarsi per dei tempi eterni, se Gesù Cristo attraverso la Sua morte sulla Croce non avesse compiuto per lui l’Opera di Redenzione. Egli non conosce il potere del maligno, che ha una grande influenza sulla sua volontà finché dimora sulla Terra e che, malgrado la sua volontà sia libera, cade sotto quest’influenza, perché egli stesso è troppo debole per poter prestare resistenza. Non conosce l’effetto sulle terribili conseguenze di un fallimento di questa libera volontà. Egli non sa che l’avversario lo mette di nuovo in catene per delle Eternità e che deve languire con insopportabile tormento nell’aldilà, se lui stesso dovesse espiare l’ingiustizia di un tempo contro Dio, perché non conosce la grandezza della sua colpa. Gesù Cristo però la riconosceva come Uomo, cioè l’Uomo Gesù attraverso il Suo cammino di Vita nell’Amore era penetrato nel sapere più profondo sullo stato ur di tutto l’essenziale, sul suo ultragrande errore ed il suo effetto, che Egli riconosceva la debole volontà dell’uomo e la sua assenza di resistenza verso il nemico della sua anima. Egli voleva aiutare gli uomini ad avere una forte volontà che resista alle tentazioni del nemico e che potesse utilizzare il tempo del suo cammino terreno per la definitiva liberazione da lui e dal suo potere, cioè dalla sua influenza. Per riscattare per gli uomini questa forza di volontà rafforzata, Egli ha dato la sua Vita sulla Croce. Il Prezzo di Riscatto era il Suo Sangue, che doveva portare la Redenzione agli uomini dalla più grande miseria, che Egli vedeva bensì nella Sua Perfezione e perciò la voleva allontanare da ogni singolo uomo. Il Suo ultragrande Amore voleva diminuire la sofferenza delle anime non redenti nell’aldilà, perché sapeva che nessun uomo si poteva liberare con la propria forza sulla Terra dalla terribile colpa che l’essere aveva caricato su di sè attraverso la sua caduta da Dio. Il riconoscere questa colpa spingeva la Sua Volontà all’estrema Attività ed Egli compiva un’Opera, che mai nessun uomo prima era pronto a compiere, perché esigeva il più profondo amore, e che nemmeno nessun uomo prima era capace di eseguire, perché questa Opera di Redenzione richiedeva una immane Forza di Volontà, che l’Uomo Gesù ha portato al più sublime Sviluppo attraverso il Suo Agire nell’Amore e del Suo cammino di Vita. Tutta l’umanità doveva partecipare a questa Opera di Redenzione. Egli non morì solamente per una generazione, ma per tutti gli uomini, che devono passare attraverso la vita terrena come esseri non redenti, per diventare liberi definitivamente. Ma la volontarietà di lasciarsi redimere deve precedere, per poter anche partecipare alle Benedizioni dell’Opera di Redenzione. L’uomo deve riconoscere l’Opera di Redenzione come anche il divino Redentore Gesù Cristo, se vuole far parte di coloro dai quali veniva tolta la terribile colpa verso Dio attraverso Gesù Cristo, il Quale ha dato Sé Stesso come Espiazione, per diminuire la colpa di peccato di tutti gli esseri e di portar loro la Redenzione.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Größe der Schuld der Menschen erkannte Jesus Christus....

Die Größe eurer Schuld Gott gegenüber könnt ihr Menschen nicht ermessen, und daher ist euch auch das Erlösungswerk Christi nicht in seiner ganzen Bedeutung klarzumachen, bevor ihr nicht in geistiges Wissen eingedrungen seid. Und deshalb ist auch der Ablehnungswille oft so stark, weil der Erlösungsgedanke nicht vereinbar ist mit dem Freiheitsgefühl, das im Menschen stark entwickelt ist. Also er kennt die Gebundenheit seines Willens nicht an, solange ihm das Wissen darüber fehlt.... folglich auch nicht Den, Der ihn aus der Gebundenheit erlöste, weil er den gebundenen Zustand auf Erden nicht als Qual empfindet, da er doch freien Willen hat. Er weiß es nicht, daß er sich aus diesem gebundenen Zustand ewige Zeiten hindurch nicht befreien könnte, wenn Jesus Christus durch Seinen Tod am Kreuze nicht das Erlösungswerk für ihn vollbracht hätte. Er weiß nicht um die Macht des Bösen, der großen Einfluß hat auf seinen Willen, solange er auf Erden weilt, und daß er, trotzdem sein Wille frei ist, diesem Einfluß verfällt, weil er selbst zu schwach ist, um Widerstand entgegensetzen zu können. Und er weiß nicht um die Auswirkung, um die entsetzlichen Folgen eines Versagens dieses freien Willens.... Er weiß es nicht, daß der Widersacher ihn wieder in Ketten schlägt Ewigkeiten hindurch und daß er in unerträglicher Qual schmachten muß im Jenseits, wenn er das einstige Unrecht gegen Gott selbst abbüßen müßte, denn er weiß nicht um die Größe seiner Schuld.... Jesus Christus aber erkannte diese als Mensch, d.h., der Mensch Jesus war durch Seinen Lebenswandel in Liebe eingedrungen in das tiefste Wissen um den Urzustand alles Wesenhaften, um seine übergroße Verfehlung und dessen Auswirkung, daß Er erkannte den schwachen Willen des Menschen und dessen Widerstandslosigkeit dem Feind seiner Seele gegenüber. Und Er wollte den Menschen verhelfen zu einem starken Willen, der den Versuchungen des Feindes standhält und die Zeit seines Erdenwandels nützen kann zur endgültigen Freiwerdung von ihm und seiner Gewalt, d.h. seinem Einfluß. Und um diese verstärkte Willenskraft für die Menschen zu erkaufen, gab Er Sein Leben hin am Kreuz. Sein Blut war der Kaufpreis, der den Menschen Erlösung bringen sollte aus größter Not, die Er in Seiner Vollkommenheit wohl übersah und daher von jedem einzelnen Menschen abwenden wollte. Seine übergroße Liebe wollte das Leid der unerlösten Seelen im Jenseits verringern, denn Er wußte, daß kein Mensch aus eigener Kraft sich auf Erden frei machen konnte von der entsetzlichen Schuld, die das Wesen auf sich geladen hatte durch seinen Abfall von Gott. Das Erkennen dieser Schuld trieb Seinen Willen zu äußerster Betätigung an, und Er vollbrachte ein Werk, das nie ein Mensch zuvor auszuführen bereit war, weil dies tiefste Liebe erforderte, und das auch nie ein Mensch zuvor auszuführen fähig war, denn es setzte dieses Erlösungswerk eine ungeheure Willenskraft voraus, die der Mensch Jesus durch Sein Wirken in Liebe und Seinen Lebenswandel zur höchsten Entfaltung brachte. Und an diesem Erlösungswerk sollte die ganze Menschheit Anteil haben. Er starb nicht nur für eine Generation, sondern für alle Menschen, die als unerlöste Wesen den Gang durch das Erdenleben gehen müssen, um endgültig frei zu werden. Doch die Bereitwilligkeit, sich erlösen zu lassen, muß vorausgehen, um auch der Segnungen des Erlösungswerkes teilhaftig werden zu können. Es muß der Mensch das Erlösungswerk sowohl als auch den göttlichen Erlöser Jesus Christus anerkennen, will er zu denen gehören, von denen die entsetzliche Schuld gegen Gott genommen wurde durch Jesus Christus, Der Sich Selbst als Sühne hingab, um die Sündenschuld aller Wesen zu verringern und ihnen Erlösung zu bringen....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde