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Il vuoto interiore di colui che percorre la via errata

Quanto raramente viene riconosciuta l’importanza di Istruzioni divine! E’ come se gli uomini considerassero ogni Agire ultraterreno come stoltezza, e considerano una seria riflessione su ciò una debolezza umana oppure mancanza di carattere. Per loro è accettabile il Divino, al contrario però non temono di approvare nuovi ordinamenti umani e di sostenerli. In altro modo non si possono avvicinare. Tutti i tentativi di muoverli alla riflessione falliscono e per le loro anime il tempo è perduto in modo irrecuperabile. Quello che vive sulla Terra, deve percorrere il cammino dello sviluppo verso l’Alto, e percorre anche la via finché la Volontà divina domina l’essere. Ma quando la propria volontà è attiva nell’incorporazione come uomo, è a rischio il percorso dello sviluppo verso l’Alto, perché l’essere si ribella. Vuole caparbiamente percorrere la sua via e rifiuta ogni Indicazione, ogni Consiglio di Dio. Ma senza questo consiglio cammina nella direzione sbagliata, e perciò l’unica possibilità è di illuminare questa via sbagliata in modo che riconosca il destino di coloro che rimangono per via, che indeboliscono e si accasciano senza forza, perché la via era infinita e non faceva vedere nessuna meta. Questi sono degli uomini che camminano bensì nel godimento della vita, che però riconoscono la loro inutilità e non possono trovare nessuna vera soddisfazione della loro vita, che ora terminano amareggiati la via della loro vita, che non hanno più nessun motivo di vita. Non credono che la vita debba continuare dopo la morte, quindi non vedono nessuna meta e vivono il resto della loro esistenza terrena nella totale letargia dello spirito. Possono bensì ancora svolgere terrenamente il loro lavoro, ma questo avviene soltanto in modo puramente meccanico, senza che ne trovano un senso e scopo. Hanno rinunciato ad ogni lotta, perché non sanno per che cosa devono combattere, e tali uomini devono servire come esempio ammonitore per coloro che non si sono ancora decisi definitivamente per il rifiuto della fede, che quindi si trovano ancora davanti alla decisione di condurre la vita con o senza Dio. A costoro dev’essere tenuto davanti la sconsolazione di una tale vita, che non ha portato nulla all’uomo che scoraggiamento ed un totale vuoto, perché hanno vissuto la vita senza Dio e perciò erano privi di qualsiasi Sua Irradiazione di Forza e perciò la loro via non poteva mai guidarli in Alto.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Innerliche Leere dessen, der den falschen Weg geht....

Wie selten wird die Wichtigkeit göttlicher Unterweisungen erkannt. Es ist, als ob die Menschen jegliches überirdische Wirken als Narretei betrachten, und ernsthaftes Darüber-Nachdenken halten sie für menschliche Schwäche oder Charakterlosigkeit. Das Göttliche ist ihnen unannehmbar, umgekehrt aber scheuen sie sich nicht, menschliche Neuordnungen gutzuheißen und sie zu unterstützen. Und es ist ihnen in anderer Weise nicht beizukommen. Alle Versuche, sie zum Nachdenken zu bewegen, schlagen fehl, und es ist die Zeit unwiederbringlich verloren für ihre Seelen. Was lebt auf der Erde, soll den Gang der Höherentwicklung gehen, und es legt auch den Weg zurück, solange der göttliche Wille das Wesen beherrscht. So aber der eigene Wille tätig ist in der Verkörperung als Mensch, ist der Entwicklungsgang zur Höhe gefährdet, denn es lehnt sich das Wesen auf. Es will eigenmächtig seinen Gang gehen und lehnt jeden Hinweis, jeden Ratschlag Gottes ab. Ohne diesen aber wandelt es in falscher Richtung, und die einzige Möglichkeit ist daher, diesen falschen Weg so zu erleuchten, daß sie das Schicksal jener erkennen, die am Weg liegenbleiben, die ermattet und kraftlos niedersinken, weil der Weg endlos war und kein Ziel erblicken ließ. Es sind dies die Menschen, die wohl im Lebensgenuß dahingehen, die aber doch ihren Unwert erkennen und keine rechte Befriedigung ihres Lebens finden können.... die nun lustlos und verbittert ihren Lebensweg zu Ende gehen, jedoch keinen Lebensinhalt mehr haben. Sie glauben nicht daran, daß das Leben nach dem Tode eine Fortsetzung haben soll, sie ersehen sich also kein Ziel und leben den Rest ihres Erdendaseins in völliger Lethargie des Geistes dahin. Sie können wohl irdisch noch ihrer Arbeit nachkommen, doch es geschieht dies nur rein mechanisch, ohne daß sie einen Sinn und Zweck dabei finden. Sie haben jeglichen Kampf aufgegeben, weil sie nicht wissen, wofür sie kämpfen sollen, und es sollen solche Menschen denen als warnendes Beispiel dienen, die sich noch nicht endgültig zum Ablehnen des Glaubens entschlossen haben, die also noch vor der Entscheidung stehen, das Leben mit oder ohne Gott zu führen. Denen soll das Trostlose eines solchen Lebens vorgehalten werden, das dem Menschen nichts gebracht hat als Entmutigung und eine völlige Leere, weil sie das Leben ohne Gott lebten und daher bar waren jeglicher Kraftausstrahlung von Ihm und ihr Weg sie daher nie zur Höhe führen konnte....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde