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L’amore per il prossimo – La miseria terrena e spirituale

Esercitare il più puro, disinteressato amore per il prossimo è indicibilmente prezioso per lo sviluppo dell’anima. Quest’attività le procura già sulla Terra un alto grado di maturità e l’anima riconosce al decesso la via benedetta che ha percorsa. L’uomo deve sempre essere volonteroso di servire e di dare, deve sempre preporre al proprio bene il bene dei prossimi, la spinta più interiore deve spronarlo a tutte le opere, che sono rivolti a questo bene del prossimo. Deve pensare al suo corpo ed alla sua anima, essergli d’aiuto nella miseria terrena e cercare soprattutto di eliminare la sua miseria spirituale. Esercitare l’amore nella vita terrena è il compito più nobile dell’uomo e l’autentica successione di Gesù, perché include tutto ciò che Dio pretende da lui. L’uomo che si attiva amorevolmente, diventerà mansueto e paziente, sarà anche pacifico e misericordioso, perché se ama i suoi prossimi, possiede tutte le virtù, perché l’amore è divino e quindi nobilita anche l’essere dell’uomo. Se ora l’uomo pensa allo stato bisognoso dell’anima di un uomo smarrito, avrà compassione e farà diventare mobile il suo aiuto, egli darà ciò che all’altro manca e lo introdurrà nella Verità, perché la sua forza di conoscenza gli fa trovare sempre la cosa giusta per guidare con successo la miseria di una tale anima ignara. Prendersi cura della salvezza dell’anima del prossimo è la più grande opera di misericordia, perché gli risparmia indicibile sofferenza, che attende un’anima imperfetta nell’aldilà. Deve sempre regnare la pazienza e l’amore, perché questo lavoro è faticoso e richiede perciò il massimo amore e pazienza, se deve creare un successo. La via verso l’Alto passa soltanto attraverso l’amore; questo non può mai e poi mai essere escluso, perché Dio E’ l’Amore. Cercare Dio senza stare nell’amore, sarà senza successo, perché l’Eterno Amore Si fa appunto trovare solamente attraverso fattivo amore per il prossimo. Ma proprio l’amore viene così poco considerato e lo stato delle anime degli uomini è perciò così basso, che la più grande miseria è inevitabile per queste anime. Se questa miseria nell’aldilà deve rimanere risparmiata all’anima, allora l’uomo deve esserne visitato ancora sulla Terra, affinché l’amore in lui si sviluppi, affinché uno cerchi di rendere sopportabile all’altro la sorte terrena e con ciò venga diminuita la miseria dell’anima, perché questa ha bisogno di altri mezzi per il suo benessere che il corpo. All’anima fanno bene solamente le opere dell’amore, l’aiuterà a salire in Alto tutto ciò a cui rinuncia il corpo a favore del prossimo. Perciò gli uomini devono sempre badare a sopprimere il loro amor proprio e tutto ciò che a loro stessi sembra desiderabile, farlo giungere al prossimo. Se dunque l’uomo tende alla maturità della sua anima, allora non deve nemmeno mancare ad aiutare il prossimo alla maturità dell’anima, mentre gli dà volontariamente e gioiosamente del suo sapere sulla Verità, mentre lo istruisce di Dio, del Suo infinito Amore e Misericordia e del vero compito terreno dell’uomo. Se gli sarà riuscito di salvare un’anima dall’oscurità, si è davvero attivato disinteressatamente nell’amore per il prossimo e questo gli procura una ricompensa meravigliosa, perché la miseria spirituale fra l’umanità è molto maggiore che l’afflizione corporea. Perciò esercitatevi nell’amore, affinché operiate in modo salvifico sulla Terra.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Nächstenliebe.... Irdische und geistige Not....

Die reinste, uneigennützigste Nächstenliebe zu üben ist unsagbar wertvoll für die Entwicklung der Seele. Es bringt ihr diese Betätigung auf Erden schon einen hohen Reifegrad ein, und es erkennt die Seele beim Ableben den segensvollen Weg, den sie zurückgelegt hat. Der Mensch soll immer dienst- und gebewillig sein.... er soll immer das Wohl der Mitmenschen seinem eigenen Wohl voransetzen, es soll ihn innerster Trieb zu allen Werken veranlassen, die diesem Wohl des Mitmenschen gelten. Er soll des Leibes und der Seele dessen gedenken, ihm in irdischer Not behilflich sein und seine geistige Not vor allem zu beheben suchen. Die Liebe zu üben im Erdenleben ist die vornehmste Aufgabe des Menschen und die echte Nachfolge Jesu. Denn sie schließt alles ein, was Gott von ihm verlangt.... Es wird der Mensch, der liebend sich betätigt, sanftmütig und geduldig werden, er wird auch friedliebend sein und barmherzig, denn so er seine Mitmenschen liebt, sind ihm alle diese Tugenden eigen, denn es ist die Liebe göttlich und also auch das Wesen des Menschen veredelnd. So nun der Mensch den dürftigen Seelenzustand eines irrenden Menschen bedenkt, wird es ihn erbarmen und seine tätige Hilfe rege werden lassen.... er wird geben, was dem anderen mangelt, und ihn einführen in die Wahrheit, denn seine Erkenntniskraft läßt ihn stets das Rechte finden, um der Not einer solchen unwissenden Seele erfolgreich zu steuern. Des Seelenheiles des Mitmenschen sich anzunehmen ist das größte Werk der Barmherzigkeit, denn es erspart diesem das unsägliche Leid, das eine unvollkommene Seele im Jenseits erwartet. Und immer muß Geduld und Liebe walten, denn es ist diese Arbeit eine mühsame, und sie erfordert daher die größte Liebe und Geduld, soll ein Erfolg gezeitigt werden. Der Weg zur Höhe geht nur über die Liebe; es kann die Liebe nimmermehr ausgeschaltet werden, denn Gott ist die Liebe.... Gott zu suchen, ohne in der Liebe zu stehen, wird ohne Erfolg sein, denn es läßt Sich die Ewige Liebe eben nur finden durch tätige Nächstenliebe.... Doch gerade der Liebe wird so wenig geachtet, und der Seelenzustand der Menschen ist daher so niedrig, daß größte Not dieser Seelen unausbleiblich ist. Und soll diese Not im Jenseits der Seele erspart bleiben, so muß der Mensch noch auf Erden heimgesucht werden, auf daß die Liebe in ihm zur Entfaltung komme, auf daß einer dem anderen das Erdenlos erträglich zu machen suche und dadurch die seelische Not verringert wird. Denn die Seele bedarf anderer Mittel als der Körper zu ihrem Wohlbefinden. Der Seele kommen nur die Werke der Liebe zugute, ihr wird alles das zur Höhe verhelfen, was sich der Körper versagt zugunsten des Mitmenschen. Und es sollen daher die Menschen stets darauf bedacht sein, ihre Eigenliebe zu unterdrücken und alles, was ihnen selbst begehrlich erscheint, dem Mitmenschen zugehen zu lassen. Und so also der Mensch die Reife seiner Seele anstrebt, so soll er auch nicht versäumen, dem Mitmenschen zur Reife der Seele zu verhelfen, indem er ihm willig und freudig abgibt von seinem Wissen um die Wahrheit.... indem er ihn unterweiset von Gott, Seiner unendlichen Liebe und Barmherzigkeit und von der eigentlichen Erdenaufgabe des Menschen. Und so es ihm gelungen ist, eine Seele zu retten aus der Finsternis, hat er sich wahrhaft uneigennützig betätigt in der Nächstenliebe, und es trägt ihm dies herrlichsten Lohn ein, denn die geistige Not unter der Menschheit ist weit größer als die leiblichen Drangsale. Und darum übet euch in der Liebe, auf daß ihr erlösend wirket auf Erden....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde