Grazie alla forza della tua volontà ti arriva una misura di Grazia che può metterti nello stato di pace interiore, perché l’invocazione del Signore nella miseria non rieccheggia invano. La debolezza spirituale e l’insoddisfazione interiore è una conseguenza dell’assenza d’amore, e così soltanto l’amore accresciuto stabilirà il vecchio rapporto verso il Padre celeste, e la volontà di arrivare a Lui stimolerà anche sempre l’attività d’amore e tutta la miseria animica sarà eliminata. Perciò dedicati ora piena d’attenzione alla nostra influenza e comincia: Chi eleva sé stesso, verrà abbassato e chi tende a brillare davanti al mondo, una volta si ricorderà della sua vita terrena nell’amaro abbandono. E’ immensamente importante di percorrere la via della vita terrena in modestia e conoscenza della propria debolezza, perché soltanto questo può condurlo in Alto. Proprio il combattere contro l’auto elevazione serve per la Vita nell’Eternità, perché quest’arroganza era il motivo della caduta da Dio e perciò è il più grande pericolo per l’anima anche nella vita terrena. Se l’uomo stima troppo alto il proprio io, allora manca la prima condizione di base del suo sviluppo verso l’Alto e dapprima devono agire sul figlio d’uomo moltissimi avvenimenti di genere sofferto per farlo riconoscere quanto poco egli stesso è in grado di fare e quanto sia nulla lui stesso senza l’Aiuto di Dio. Ogni arroganza scomparirà in vista della morte, ma allora l’uomo non può più sfruttare fino in fondo la sua conoscenza, allora è trascorso il suo tempo di Grazia senza avergli procurato il successo per l’anima. L’uomo si dovrebbe sempre tenere davanti agli occhi a che cosa gli serva tutto lo splendore e la ricchezza, tutti gli onori del mondo e la reputazione mondana, se dovesse lasciare all’improvviso la valle terrena. Solo riconoscendo le proprie debolezze l’uomo cresce oltre a sé stesso, perché soltanto allora approfitterà della Grazia del Signore, cosa che l’uomo può fare da sé, ma nell’auto elevazione crede di fare tutto con la propria forza, e la sua presunzione sale sempre più in alto, ma l’anima giunge sempre di più nell’oscurità. Gli ultimi saranno i primi, cosi parla il Signore, e chi confida sempre in queste Parole si ricorderà ben della Terra. Ogni Dono è un Regalo di Dio. Ciò che l’uomo è e ciò che possiede, lo deve unicamente al suo Creatore e quindi non può assolutamente pretendere per sé il minimo merito, perciò non può attribuire per nulla l’onore a sé stesso ed ogni presunzione è un segno di cecità spirituale e ad essi non arriverà la Luce prima che non abbiano riconosciuto l’inutilità di tesori terreni e non si sforzano di raccogliere una ricchezza imperitura. Solo la rinuncia a tutti i desideri mondani, prendere distanza da onore e fama ed immergersi nei Miracoli della Creazione di Dio dischiuderà all’uomo l’occhio interiore, ed allora riconosce la Grandezza di Dio e la propria indegnità. Chiederà e riceverà e così ritornerà in eterno al Padre, dal Quale si è allontanato nell’auto elevazione.
Amen
TraduttoreQuien se ensalza a sí mismo, será humillado; y quien anhela destacar ante el mundo, un día se acordará de su vida terrenal con amargo desamparo. Es de suma importancia que la criatura ande su camino en la Tierra humildemente y que sea consciente de su propia debilidad, porque sólo así podrá progresar espiritualmente. Sobre todo es de gran importancia para la Vida eterna la lucha contra la propia soberbia, porque precisamente la soberbia fue el motivo de la apostasía de Dios, de la caída del Ángel de la Luz; es por lo tanto el mayor peligro que corre el alma en su camino por la Tierra. Cuando el hombre sobrestima la importancia de su propio yo, entonces carece de la condición fundamental requerida para su desarrollo espiritual, y habrá de padecer muchas situaciones penosas hasta darse cuenta de lo poco que puede hacer por sí mismo, sin la ayuda de Dios. Todas sus pretensiones acabarán frente a la muerte, pero entonces ya no le quedará tiempo para beneficiarse de sus nuevos conocimientos, pues se le acabó su plazo de Gracia en la Tierra sin haberlo aprovechado para el bien de su alma. Que el hombre tenga presente constantemente de qué le servirían esplendor y riquezas, honores mundanos y prestigio, si hubiera de dejar repentinamente la Tierra atrás. Al reconocer su propia debilidad, el hombre se superará a sí mismo, porque sólo entonces podrá disfrutar de la Gracia de Dios.
Lo que el hombre tiene y lo que es, todo se lo debe a su Creador. ¿Acaso puede corresponderle entonces el menor mérito? Sólo contemplando los milagros de la Creación divina, abandonando todas las tentaciones del mundo y apartándose de honores y prestigio, se le abrirá la visión interior y reconocerá la Magnificencia de Dios y su propia insignificancia. La criatura pedirá y recibirá, y así volverá para siempre al Padre, de quien en su tiempo apostató a causa de su soberbia ante Él.
Amén.
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