5659 Il grande spazio di tempo fra l’inizio e la fine di un’Epoca

24 aprile 1953: Libro 62

Sulla Terra si ripetono a grandi distanze i procedimenti, che accompagnano la fine di un periodo di sviluppo e l’inizio di uno nuovo, in modo che alla fine nessun uomo può dimostrare l’inizio di quegli spazi di tempo e così anche per una distruzione ed una tal fine non possono essere fornite delle dimostrazioni. E questa è la Volontà di Dio, affinché gli uomini non debbano credere quando non vogliono credere. La fine di un periodo antecedente è ben conosciuto agli uomini, ma soltanto come sapere trasferito, che può anche essere messo in dubbio. All’inizio comunque gli uomini sanno ancora del procedimento della fine, e questo sapere viene anche conservato dai posteri per molte generazioni, ma più ci si avvicina di nuovo alla fine di un tale periodo di sviluppo, più un tale sapere impallidirà, viene bensì ancora menzionato, ma non verrà più valutato come dato di fatto stabile ed alla fine rimarrà soltanto ancora come leggenda, che non è dimostrata storicamente. I credenti però considerano tutte le indicazioni a questo come Verità, ma non per questo sono credenti, ma la fede porta a loro anche una forza di conoscenza superiore, e per questo per loro è anche comprensibile una fine della Terra. E così anche oggi gli uomini non possono essere spaventati con l’indicazione al diluvio universale, perché non lo credono quasi più. Questo evento (il diluvio) è così indietro e lontano nel tempo che è diventato totalmente insignificante per gli uomini che vivono nel tempo della fine sulla Terra. Ma che anche questo ha terminato un tratto di Redenzione, la maggior parte degli uomini non lo sanno e non lo comprendono e lo ritengono del tutto impossibile, che lo stesso procedimento si debba ripetere. E tutto questo deve essere così per via della libertà della volontà degli uomini. Ma sarebbe sbagliata ogni costrizione che tenta di portare un cambiamento, dove si tratta dello sviluppo verso l’Alto, che deve aver luogo nella totale libertà della volontà; gli uomini possono credere ciò che viene loro annunciato, ma possono anche distogliere le loro orecchie e rifiutare tutto intellettualmente, non devono essere costretti mediante una qualche dimostrazione, di pensare ed agire contro la loro volontà. Una fase di sviluppo dura un tempo infinitamente lungo, dal punto di vista degli uomini, ed anche questa è la Volontà del Creatore divino, affinché la loro predisposizione d’animo non rimanga influenzata nel tempo della fine, affinché credano in una fine, ma possono anche dubitarne, affinché possano anche deporre l’ultima decisione della fede totalmente liberi, per o contro Dio. Non mancano le indicazioni da Parte di Dio su una vicina fine, ed agli uomini viene anche data la motivazione per la fine, ma la volontà rimane sempre libera, ed anche le Profezie divine non obbligano a nulla, perché in genere sono date così che possono essere accettate, ma anche rifiutate, quando non c’è la volontà di vivere ed agire secondo la Volontà divina. Questa volontà soltanto fornisce la chiarezza, e questa volontà non si rifiuterà di accettare gli annunci mediante veggenti e profeti. E così anche l’uomo che porta in sé una tale volontà, crederà e sarà convinto del periodo antecedente e la sua fine e del fatto che anche ora sta arrivando di nuovo la fine, perché tutto avviene come Dio lo ha fatto annunciare nella Parola e nella Scrittura.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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86 Epoche di Salvezza, Tempo e Spazio, Eternità epub   PDF   Accendere  

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