3543 Stabilire il collegamento con il Regno spirituale

9 settembre 1945: Libro 45

Agli uomini non possono essere guidati dei Doni spirituali che non stabiliscono nessun collegamento spirituale con gli esseri di Luce del Regno spirituale oppure con uomini che sono diretti riceventi dei Doni spirituali. Perché non possono essere elargiti come cose materiali che sono visibili ed afferrabili dagli uomini, ma sono dei Beni che sono da considerare unicamente come patrimonio mentale e che perciò possono essere trasmessi solo attraverso trasmissioni mentali, quindi richiedono l’attività mentale di un uomo per poter giungerne in possesso. Appena ora l’uomo guida i suoi pensieri nel campo spirituale, si mette inconsapevolmente in collegamento con quelle Forze la cui attività consiste nel fatto di influenza il pensare. Ed allora costoro possono ricevere il Dono spirituale. Dato che questa è la precondizione, l’uomo stesso si conquista una ricchezza spirituale oppure rimane nella povertà spirituale. Ora il patrimonio spirituale può bensì essere guidato all’uomo in forma di Scritti oppure attraverso discorsi. Ma l’accettazione di questo richiede una assoluta propria riflessione, quindi di nuovo il collegamento con le Forze spirituali. Perché la Parola o la Scrittura rimangono morti e quindi senza impressione, se soltanto attraverso l’attività mentale non sono diventati proprietà spirituale dell’uomo. E così si spiega che la Parola guidata alla Terra da Dio trova così poca accettazione, perché gli uomini non hanno nessun desiderio per il patrimonio spirituale e perciò mancano di stabilire il collegamento con il mondo spirituale, perché ascoltano quasi sempre soltanto la Parola, senza riflettere sulla stessa e quindi echeggia totalmente senza impressione oltre alle loro orecchie. E perciò rimane anche senza effetto, è soltanto una Parola sonante che non diventa proprietà spirituale, non è nessuna Forza spirituale, finché viene sentita solo con l’orecchio e non con il cuore, perché l’intelletto dell’uomo non l’elabora. Quindi è un Dono spirituale che non viene riconosciuto come tale e perciò rimane senza effetto. Ma Dio rispetta la libera volontà dell’uomo e non lo costringe ad accettare il Suo Dono, cosa che sarebbe però il caso, se diventasse efficace anche su di lui, senza che egli stesso testimoniasse la sua volontà attraverso la riflessione di accettare il Dono spirituale. Dio gli lascia la libera volontà, lascia a lui stesso come vuole valutare il Dono di Grazia che gli procura una ricchezza spirituale solamente, se lui stesso stabilisce il collegamento con le Forze sapienti che lo istruiscono nella Verità. Solo allora riconosce anche il suo valore, benché non sia visibile e afferrabile in modo terreno, ed allora ha su di lui un effetto benefico; lo riconosce come Regalo divino che gli procura la maturità animica e cerca di diventarne degno attraverso un cammino di vita compiacente a Dio.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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