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Walk through the works of creation - transformation from death to life....

The path through earthly life is only a phase in eternity and yet it cannot be eliminated, for it only gives the beingness the state of life, whereas otherwise it would eternally remain lifeless, that is, in a state in which the beingness would be unable to recognize, since it is without light, and could not be active because it is without strength. This is a state of death, a state of agony and banishment, but which the beingness feels because it is aware of its existence. For it is spiritual, emerged from the power of God. But the spiritual was originally destined to work in the happy awareness of its power, i.e. to be active for its own happiness.... to stand in the highest realization and to lead an eternal life in fullest freedom, which it has forfeited through its own fault, in bondage to the will of the adversary of God. If the beingness is now to be led to its actual destiny and brought close to its original state again, then it must cover the path through the works of creation, since without this a transformation from death to life is not possible. However, this earthly path has to be travelled unconsciously of success, the being has to take this path completely uninfluenced because its will is supposed to change of its own accord.... is indeed bound for the time being insofar as that the will of God prescribes its course of development to it, however the being also decides to serve itself, otherwise the possibility of higher development is not given to it.... The change of will is the actual purpose of the earthly course, which has to be carried out in full awareness in the last stage as a human being, i.e. the free will has to consciously turn to God. Only then does the being emerge from its former bound, lightless and agonizing state into the state of freedom and realization.... into the state of bliss and eternal life. Life or death.... Each state is created by the beingness itself, depending on whether it has changed its will or remained in it.... For even the endlessly long earthly path can be travelled in vain if the will of the beingness does not want to bow down to God but turns towards its adversary. Then the earthly course has not brought the being redemption. And the state of death is its fate in eternity. Even then the will of the being can still change this state but this is a far more difficult process of change, often of unimaginably long duration, because the state of death is also a state of completely weakened will, but this will can just as little be directed upwards as in earthly life. The beingness, which in earthly life was always and constantly able to strive upwards through a constant supply of life energy in every stage of development, is now completely powerless and does not use its will. It is at the mercy of the will of the evil power and does not defend itself against it because it also lacks the power of resistance to do so. Nevertheless, it is aware of its agonizing situation. It suffers without being able to create a remedy for itself, which it could certainly create through its will. But again these agonies are the last possibility to still change the will, for the being can no longer be influenced in any other way. It must feel the agonies as unbearable and the favour of a ray of light must be sent to it in a flash, which can then stimulate its will and change it. This is the last favour which God grants to the unredeemed being, that the beings of light are allowed to join it and try to influence it. Where this last favour is disregarded, there the being is irrevocably doomed to death, i.e., the beingness is so God-rejecting that God's love withdraws from it and it sinks into complete lifelessness, that it is again what it was before primeval times, a solidified mass.... the hardest matter.... which remains like this for eternities before it is again allowed to start the renewed process of change as an outer shell of the spiritual, which starts its course of development on earth....

Amen

Il percorso attraverso le Opere di Creazione - Il cambiamento dalla morte alla Vita

Il percorso attraverso la vita terrena è solo una fase nell’Eternità e malgrado ciò non da escludere, perché procura all’essenziale lo stato della Vita, mentre diversamente rimarrebbe eternamente senza vita, cioè in uno stato nel quale l’essenziale non potrebbe riconoscere, dato che è senza Luce e non potrebbe essere attivo, perché è senza Forza. Questo è uno stato di morte, uno stato di tormento e della dannazione, che l’essenziale però percepisce perché si rende conto della sua esistenza, perché è dello spirituale proceduto dalla Forza di Dio. Lo spirituale però originariamente era destinato ad agire nella felice consapevolezza della sua Forza, cioè essere attivo per la propria felicità, di stare nella sublime conoscenza e di condurre una eterna Vita nella pienissima libertà, cosa che attraverso la propria colpa si è giocato, succube dell’avversario di Dio. Se ora l’essenziale deve di nuovo essere guidato alla sua vera destinazione e portato di nuovo vicino al suo stato primordiale, allora deve percorrere il cammino attraverso le Opere di Creazione, dato che senza questo non è possibile un cambiamento dalla morte alla Vita. Questo cammino terreno però dev’essere percorso inconsapevole del successo, l’essere deve percorrere questa via totalmente non influenzato, perché la sua volontà deve cambiare per propria spinta, intanto comunque in quanto legato perché la Volontà di Dio gli prescrive il suo percorso di sviluppo, ma l’essere si decide anche da sé stesso al servire, altrimenti non gli viene data la possibilità di uno sviluppo verso l’Alto. Il vero scopo del percorso terreno è il cambiamento della volontà che dev’essere eseguito nell’ultimo stadio come uomo nella piena consapevolezza, cioè la libera volontà si deve rivolgere coscientemente a Dio. Solo allora l’essere esce dal suo stato di una volta, dallo stato senza Luce e tormento nello stato di libertà e conoscenza, nello stato di Beatitudine e dell’eterna Vita. Vita o morte, l’essere stesso si crea ogni stato, secondo se ha cambiato la sua volontà oppure se è rimasta come prima. Perché anche il percorso terreno infinitamente lungo può essere stato fatto inutilmente, se la volontà dell’essenziale non si vuole piegare a Dio, ma si rivolge al Suo avversario. Allora il percorso terreno non ha riportato all’essere nessuna liberazione. E la sua sorte è lo stato di morte nell’Eternità. Certo, anche allora la volontà dell’essere può ancora cambiare questo stato, ma questo è un processo di cambiamento molto più difficile, sovente di inimmaginabile lunga durata di tempo, perché lo stato di morte è anche uno stato di una volontà totalmente indebolita, ma questa volontà non può essere orientata verso l’Alto tanto meno quanto nella vita terrena. L’essenziale per il quale nella vita terrena un tendere verso l’Alto era sempre e continuamente possibile attraverso l’apporto della forza vitale in ogni stadio dello sviluppo, ora è totalmente senza Forza e non utilizza la sua volontà. E’ esposto alla volontà del potere maligno e non gli si oppone, perché per questo gli manca anche la Forza di resistenza. Malgrado ciò, si rende conto della sua tormentosa situazione. Soffre senza procurarsi l’Aiuto che però potrebbe procurarsi attraverso la sua volontà. D’altra parte però questi tormenti sono nuovamente l’ultima possibilità di cambiare ancora la volontà, perché in altro modo non si può più agire sull’essere. Deve percepire i tormenti come insopportabili e giungergli fulmineamente il beneficio di un raggio di Luce che può stimolare la sua volontà e cambiarla. Questa è l’ultima Grazia che Dio concede all’essenziale non redento, che gli esseri di Luce gli si possono avvicinare per cercare di agire su questo. Dove quest’ultima Grazia viene disattesa, là l’essere è caduto irrevocabilmente alla morte, cioè l’essenziale è così avverso contro Dio, che l’Amore di Dio Si ritira da lui e sprofonda nella totale assenza di vita, che diventa di nuovo ciò che era prima dei tempi primordiali, una massa irrigidita, la materia più dura, che rimane così per delle Eternità, prima che venga di nuovo ammesso al rinnovato processo di cambiamento come involucro esterno dello spirituale che inizia il suo percorso di sviluppo sulla Terra.

Amen