Auch das Gerechtigkeitsgefühl unterliegt einem Gesetz. Es ist wohl eine vielfache Steigerung möglich, dennoch ist auch eine Einschränkung geboten in Fällen, wo es sich um Gleichberechtigung handelt. Denn immer muß berücksichtigt werden, daß sowohl Geben wie Empfangen erstmalig dem Liebegesetz unterworfen sind. Das Geben wird von der Liebe bestimmt, und zwar muß die Liebe Triebkraft des Gebens sein, und so muß jede Gabe in dem Empfangenden Liebe erwecken. Denn die Liebe ist Ursubstanz alles dessen, was dem Menschen sichtbar ist, wie sie auch unentwegt allen Schöpfungswerken zuströmen muß, sollen sie bestehenbleiben. Und deshalb ist die Kraft der Liebe nötig, soll das Dargebotene Gegenliebe erwecken und so die Kraft in sich vermehrt werden. Das Geben beweiset die Liebe, das Empfangen aber kann auch ohne Liebe vonstatten gehen, wird aber dann entsprechend wirkungslos bleiben, es sei denn, der Empfangende nimmt aus eigenem Antrieb teil an geistigen Gaben, die von oben kommen und wieder nach oben führen. Irdische Gaben können sich nur irdisch auswirken, d.h., es muß der gebende Teil damit rechnen, (29.9.1947) daß seine Gabe wohl angenommen wird, jedoch nicht anders bewertet wird als eine Selbstverständlichkeit und daher auch wenig oder keine Gegenliebe erweckt, was als geistiger Mißerfolg anzusprechen wäre. Es ist dann der Wille des Gebers allein von Bedeutung, nicht aber die Tat an sich. Immer ist der Grad der Liebe maßgebend, der einen Menschen zum Geben drängt, und darum kann das Geben nicht verallgemeinert werden, da der Liebegrad nicht immer und allen Menschen gegenüber gleich ist; es muß vielmehr der Mensch strenge Selbstkritik üben, ansonsten er Handlungen als Liebetätigkeit ansieht, die lediglich Auswirkungen der Erziehung oder Angewohnheiten sind, die nicht die Liebe zum Mitmenschen zur Triebkraft haben. Es ist kein Zweifel, daß das Verhalten der Menschen in letzterer Form anerkennenswert ist und somit auch nicht unterbleiben soll; jedoch jede Tat, die von der Liebe getragen ist, hat Ewigkeitswert, weil ihre Auswirkung erhöhte Seelenreife ist. Taten der Liebe erhöhen den Geisteszustand der Menschheit auf Erden, Taten der Gerechtigkeit können wohl mit Liebe gepaart sein, sind jedoch zumeist von dem Gefühl offizieller Rücksichtnahme getrieben, sie können ausgeführt werden mechanisch, ohne daß das Herz daran beteiligt ist, und werden daher auch niemals als Liebetat dem Menschen in die Ewigkeit nachfolgen. Gerechtes Denken und gerechtes Handeln wird gefordert von den Menschen, denn das Gegenteil wirkt sich schädigend aus für den Nächsten und ist sonach eine Lieblosigkeit, es ist ein Verstoß gegen das Liebegebot. Folglich kann gerechtes Denken und gerechtes Handeln als Erfüllung des Liebegebotes gelten.... Unter Gerechtigkeit ist aber nicht immer Gleichberechtigung zu verstehen.... weil Anspruch auf absolute Gleichheit nicht immer und von allen Menschen erhoben werden kann.... Denn auch da gibt es Gesetze, die dem göttlichen Willen unterliegen. Der Mensch soll wohl darauf bedacht sein, sich selbst nach keiner Richtung hin zu überheben, also für sich selbst nicht mehr beanspruchen, als er geben will, er soll dem anderen zukommen lassen, was ihm selbst begehrenswert dünkt, jedoch muß dieser Wille frei bleibend sein, er darf nicht zwangsmäßig in eine Richtung gelenkt werden, was jedoch der Fall ist, wenn der Grund des Gebens eine anerzogene Form ist, der Genüge getan wird. (29.9.1947) Darum prüfet euch ernst, welches Gefühl euch treibt, so ihr euren Gebewillen zur Tat werden lasset. Lasset euch nicht genügen an einer korrekten Handlung, der jegliche Wärme fehlt, sondern folget dem Drängen eures Herzens, dann wird die Liebe euch bestimmen, und jegliches Denken, Wollen und Handeln wird gut sein. Gerecht aber handelt in Fällen der Not, wo nicht nur einer auf eure Hilfe angewiesen ist, sondern diese überall erforderlich ist. Dann versaget sie nicht dem einen, während ihr den anderen bedenket, sondern bemühet euch einer gerechten Verteilung und Beurteilung. Bereitet Freude, wo ihr könnt, und suchet keine ängstliche Begrenzung innezuhalten, denn dies erstickt die Liebe, es erwecket keine Gegenliebe, und wo die Liebe fehlt, ist kein geistiger Fortschritt, wenngleich ihr irdisch gewissermaßen Ordnung geschaffen habt, doch die göttliche Ordnung muß als erstes erfüllt werden, und nach göttlichem Gesetz ist die Liebe das Erste. Wo ihrer geachtet wird, werden alle anderen guten Eigenschaften folgen, worin auch die Gerechtigkeit eingeschlossen ist....
Amen
ÜbersetzerAnche il sentimento di giustizia è sottoposto ad una Legge. E’ possibile bensì un molteplice aumento, ciononostante è d’obbligo anche una limitazione in casi di parità dei diritti, perché deve sempre essere rispettato che sia il donare come il ricevere siano primariamente sottoposti alla legge dell’amore. Il dare viene determinato dall’amore e cioè l’amore dev’essere la forza di spinta del dare, e così ogni dono deve risvegliare amore nel ricevente, perché l’amore è la sostanza primordiale di tutto ciò che è visibile per l’uomo, come deve anche fluire ininterrottamente a tutte le Opere di Creazione, se queste devono continuare ad esistere. Per questo è necessaria la Forza dell’amore, se ciò che è offerto deve risvegliare l’amore corrisposto e così possa aumentare in sé la Forza. Il dare dimostra l’amore, il ricevere però può anche svolgersi senza amore, allora rimarrà senza effetto relativamente, a meno che il ricevente prenda parte per propria spinta nei doni spirituali che vengono dall’Alto e che conducono nuovamente in Alto.
I doni terreni possono aver solo l’effetto terreno, cioè la parte donante deve aspettarsi che il suo dono venga bensì accolto, ma che non venga valutato diversamente da una naturalezza e perciò risveglia poco o nessun amore, cosa che sarebbe da considerare un fallimento spirituale. Allora è di significato soltanto la volontà del donatore, ma non l’atto in sé. E’ sempre determinante il grado dell’amore, che spinge un uomo al dare e perciò il dare non può essere generalizzato, dato che il grado d’amore non è sempre uguale verso tutti gli uomini; l’uomo invece deve piuttosto esercitare una severa auto critica, altrimenti considera delle azioni come attività d’amore che sono invece semplicemente degli effetti dell’educazione o di abitudini, che non hanno l’amore come la forza di spinta verso il prossimo. Non c’è dubbio che il comportamento degli uomini nell’ultima formalità sia degno di riconoscimenti e perciò non deve essere omesso; ma ogni atto che è supportato dall’amore, ha valore per l’Eternità, perché il suo effetto è accresciuta maturità dell’anima.
Le azioni d’amore aumentano lo stato spirituale dell’umanità sulla Terra, azioni di giustizia possono bensì essere accoppiate con l’amore, ma sono quasi sempre spinte dal sentimento ufficiale del riguardo, possono essere eseguite meccanicamente, senza che vi partecipi il cuore e perciò non seguiranno mai l’uomo nell’Eternità come atto d’amore. Dagli uomini viene preteso il giusto pensare ed il giusto agire, perché il contrario ha l’effetto dannoso per il prossimo e perciò è un disamore, è un infrangere il Comandamento dell’amore. Di conseguenza il giusto pensare ed il giusto agire può essere considerato come l’adempimento del Comandamento dell’amore.
Con giustizia però non è sempre da intendere la parità di diritti, perché vantare il diritto all’assoluta parità non può sempre essere preteso e sempre da tutti gli uomini, perché anche lì ci sono delle leggi sottoposte alla Volontà divina. L’uomo deve ben badare di non elevarsi in nessuna direzione, quindi di non pretendere di più per sé di quello che vuole dare, deve far giungere all’altro ciò che a lui stesso sembra desiderabile, ma questa volontà deve rimanere libera, non dev’essere guidata per costrizione in una direzione, cosa che però è il caso, quando il motivo del dare è una formalità educativa a cui viene data soddisfazione.
Perciò dapprima esaminatevi quale sentimento vi spinge, quando volete portare all’esecuzione la vostra volontà di dare. Non accontentatevi di un’azione corretta che manca di qualsiasi calore, ma seguite la spinta del vostro cuore, allora vi determinerà l’amore ed ogni pensare, volere ed agire sarà buono. Ma agite giustamente in casi di miseria, quando non soltanto uno dipende dal vostro aiuto, ma questo è necessario ovunque. Allora non negatelo ad uno, mentre pensate all’altro, ma sforzatevi per una giusta distribuzione ed un giusto giudizio. Preparate gioia ovunque potete e non cercate di osservare nessuna timorosa limitazione, perché questa soffoca l’amore, non risveglia nessun amore corrisposto e dove manca l’amore, non vi è nessun progresso spirituale, benché abbiate compiuto in certo qual modo un ordine terreno, ma dapprima dev’essere adempiuto l’Ordine divino e secondo la Legge divina l’amore è al primo posto. Dove questo viene rispettato, seguiranno poi tutte le altre buone caratteristiche, in cui è inclusa anche la giustizia.
Amen
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