4723 L’immortalità dell’anima – Falsi insegnamenti

25 agosto 1949: Libro 54

E’ necessario per voi un vero chiarimento, perché dottrine errate oscurano il vostro spirito e vi forniscono un’immagine falsa della Mia Volontà di Creatore e del Mio Spirito di Creatore, non fanno riconoscere né il Mio Amore né la Mia Sapienza e vi ostacolano così di accendere nel vostro cuore la fiamma dell’amore che vi porta più vicino a Me. False dottrine possono portare soltanto all’assenza di fede se non viene corretta, e perciò vi voglio sempre di nuovo dare il chiarimento per via di voi stessi, che potete diventare beati solamente attraverso la fede e l’amore. A che cosa vi dovrebbe ben servire una dottrina che mette in discussione l’immortalità dell’anima? L’anima è qualcosa di spirituale, cioè mentre il corpo è materia, il corpo può bensì morire, cioè scomparire e dissolversi nella sua sostanza, l’anima però, lo spirituale, è imperitura, deve rimanere esistente, sfugge solo dal corpo, appena questo ha assolto il suo compito come involucro dell’anima sulla Terra. Lei abbandona la forma esteriore materiale per continuare il suo percorso di sviluppo in sfere spirituali, cioè per giungere alla maturità sempre più alta, quando ha raggiunto un certo grado di maturità sulla Terra, oppure rimanere nello stato di totale immaturità se il cammino terreno per lei era fallito, secondo la sua volontà, oppure di sprofondare anche nell’oscurità, ma sempre in sfere che sono da intendere al di fuori dal mondo terreno-materiale. Per l’anima esiste bensì uno stato morto, con cui però non è da intendere l’essere dissolto, ma solo uno stato di totale assenza di Luce e Forza, uno stato di impotenza, ma sempre con la consapevolezza dell’esistenza. L’anima non perde mai la consapevolezza dell’esistenza, per lei può essere soltanto il concetto di beatitudine, come però anche di inimmaginabili tormenti, corrispondenti sempre al cammino di vita che l’uomo ha condotto sulla Terra. La vita dell’anima corrisponde quindi alla vita nella carne su questa Terra. Le opere della carne determinano quindi la sorte e il luogo di soggiorno dell’anima dopo la morte ed il giorni della morte è per l’uomo il Giorno del Giudizio, dopo il quale lei risorge alla Vita nella Luce oppure nell’oscurità. L’anima è qualcosa di spirituale che non può mai e poi mai cessare essere, che non viene nemmeno cancellato temporaneamente, ma vive sempre ed eternamente, solo che un esistere nell’oscurità non può essere chiamato vita, ma una morte spirituale, ma non si può nemmeno parlare di uno stato di quiete. Una quiete fino al Giorno del Giudizio è una falsa immagine, perché le anime che sono inattive, lo sono soltanto per il proprio tormento, mentre l’attività è la vera Vita di un’anima, che però richiede un certo grado di maturità che l’anima può raggiungere facilmente sulla Terra, se è di buona volontà. Le anime dimorano nel Regno spirituale e possono rimanere comunque costantemente vicino alla Terra, soltanto che si trovano al di fuori del mondo materiale, quindi non più legate in una forma materiale, ma sono degli esseri spirituali liberi, se sono colme di Luce, invece ancora degli esseri incatenati, in uno stato di oscurità, perché la totale assenza di Forza significa per lei una catena. Così l’anima non può mai morire, sfugge soltanto dal corpo, che con ciò ha terminato la sua vita terrena.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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62 Dio corregge dottrine errate ed errori – 5. Parte epub   PDF   Accendere  
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