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Il Venerdì Santo

Nessuno di voi uomini può commisurare le sofferenza del cammino verso la Croce e della Crocifissione, perché per dei concetti umani erano insopportabili, e soltanto la Forza del Mio Amore Mi rendeva possibile, di compiere questo più difficile Sacrificio, che doveva di nuovo procurare all’umanità la Riconciliazione con il Padre. Ed anche se cercate di immaginarvi i Miei tormenti e dolori, rimarrà sempre un debole confronto, perché erano sovrumani, erano così grandi, che il Mio Sacrificio sulla Croce è stato e rimarrà davvero unico, perché un “uomo” non sarebbe sopravvissuto a questo tempo dei tormenti, perché ogni altro uomo non lo avrebbe potuto eseguire, perché già una minima parte sarebbe bastata, a togliere la vita all’uomo. Ma Io volevo soffrire e morire, per prestare la giusta Espiazione per i peccati dell’umanità, volevo prendere su di Me tutta la colpa degli uomini e portare per questo il Sacrificio dell’Espiazione, per restituire al Padre i Suoi figli perduti, i quali non avrebbero mai più potuto venire vicino a Lui senza quest’Opera di Redenzione. Ed Io ho fatto la via, liberamente e per Amore per il Padre e per i Miei fratelli caduti. Io sapevo della difficile sorte che Mi attendeva ed ho perciò sofferto doppiamente, perché l’immagine della Crocifissione Mi stava sempre davanti agli Occhi, vedevo sempre la via della sofferenza, che conduceva alla Croce. Ma nella libera Volontà ho compiuto questa Missione ed ho riscattato all’avversario tutte le sue anime che erano pronte, di lasciarsi redimere da Me. Perché Io sapevo della causa della debolezza degli uomini ed ho conquistato tramite la Mia morte sulla Croce la fortificazione della loro volontà, ho conquistato per loro delle Grazie senza numero, con l’aiuto delle quali potevano di nuovo giungere in Alto, da dove erano una volta precipitati, nell’abisso più profondo. Io sapevo, che non potevano mai più giungere in Alto se non fossero stati aiutati. Ed i Miei fratelli caduti M’impietosivano, perché conoscevo la Beatitudine della Vicinanza di Dio, Io sapevo, che cosa avevano rinunciato e che erano eternamente banditi dal Volto del Padre, se Uno non estingueva la grande colpa, di cui si erano aggravati con la loro caduta di una volta dal Padre. Ma era un’Opera estremamente difficile, con la piena consapevolezza della fine, di prendere su di Sé tutti i dolori corporei ed animici e di fare il percorso nella paura e nella miseria, di poter compiere fino alla fine l’Opera di Redenzione. Perché Io ero un Uomo con tutte le sensazioni corporee, ed il Mio pensare era sempre più umano, quando si avvicinava l’esecuzione dell’ultima Missione, quando sono stato catturato e condannato senza pietà alla morte più atroce, che gli uomini si possono immaginare. Perché per l’estinzione dell’incommensurabile colpa, per l’estinzione della colpa Ur della caduta d’una volta da Dio, era necessaria la capacità di soffrire di un uomo, perché Dio, il Quale Era in Me bensì come Amore, non poteva soffrire e con ciò Egli Si è ritirato per l’ultima fase dell’Opera di Redenzione, che faceva scaturire in Me una inesprimibile paura e Mi spingeva alle Parole: “Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato.... ”. La consapevolezza del Padre in Me sarebbe stato un lenimento dei dolori, ma la misura dei Miei dolori non sarebbe stata nuovamente abbastanza grande in vista della colpa dell’intera umanità, della colpa di tutti gli spiriti primordiali caduti, che Io volevo salvare dall’abisso. Io volevo “solo come Uomo” condurre alla fine l’Opera e perciò Mi Sono arreso alla Volontà del Padre, che era stata anche la Mia Volontà sin dal principio, soltanto in vista della morte vacillava per breve tempo, ma poi Mi Sono piegato totalmente alla Sua volontà, quando ho esclamato: “Padre, non la Mia, ma la Tua Volontà sia fatta.... ”. Ed ho davvero portato un grave Sacrificio, che né prima né dopo un uomo ha compiuto né poteva compiere, perché superava la forza umana. Ma Io ho tratto la Forza dall’Amore del Padre, perché l’Amore rimaneva in Me fino all’ora della morte, altrimenti non avrei pronunciato le Parole: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.... ”. E così ero e rimanevo unito con il Padre, benché non avessu usato la Forza dell’Amore, per sottrarMi alla morte del Sacrificio. Una volta potrete anche voi vivere questa Mia morte sulla Croce, quando sarete nel Regno di Luce, e soltanto allora vi sarà anche visibile il Mio ultragrande Amore che era per i Miei fratelli, che ha preso tutto su di sé, per ridare la Vita a coloro che avevano scelto liberamente la morte. Ed ognuno, che nella libera volontà Mi riconosce come il suo Redentore e vuole, che Io possa essere morto anche per lui, può ora di nuovo giungere alla Vita, che anche lui faccia parte dei redenti, per i quali ho versato il Mio Sangue e che tramite il Mio Sangue trovano il Perdono dalla loro colpa di peccato, che li teneva separati dal Padre e che Io quindi ho espiato mediante la Mia morte sulla Croce.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Karfreitag....

Keiner von euch Menschen kann die Leiden des Kreuzganges und der Kreuzigung ermessen, denn für menschliche Begriffe waren sie unerträglich, und nur die Kraft Meiner Liebe zu euch machte es Mir möglich, dieses schwerste Opfer zu vollbringen, das der Menschheit wieder die Versöhnung mit dem Vater eintragen sollte.... Und ob ihr auch versuchet, euch Meine Qualen und Schmerzen vorzustellen, es wird immer nur ein schwacher Vergleich bleiben, denn sie waren übermenschlich, sie waren so groß, daß Mein Kreuzesopfer wahrlich einmalig gewesen ist und bleiben wird, weil ein "Mensch" diese Zeit der Qualen nicht überstanden hätte, weil jeder andere Mensch es nicht hätte durchführen können, denn schon ein geringer Teil hätte genügt, dem Menschen das Leben zu nehmen. Ich aber wollte leiden und sterben, um die gerechte Sühne zu leisten für die Sünden der Menschheit, Ich wollte alle Schuld der Menschen auf Mich nehmen und dafür das Sühneopfer darbringen, um dem Vater Seine verlorenen Kinder wiederzugeben, die ohne dieses Erlösungswerk niemals mehr in Seine Nähe hätten kommen können.... Und Ich bin den Weg gegangen.... freiwillig und aus Liebe zum Vater und zu Meinen gefallenen Brüdern. Ich habe gewußt um das schwere Los, das Mich erwartete, und darum doppelt gelitten, denn immer stand Mir das Bild der Kreuzigung vor Augen, immer sah Ich den Leidensweg, der zum Kreuz hinführte.... Aber Ich erfüllte im freien Willen diese Mission, und Ich kaufte dem Gegner alle seine Seelen ab, die bereit waren, sich von Mir erlösen zu lassen. Denn Ich wußte um die Ursache der Schwäche der Menschen und erwarb ihnen allen durch Meinen Kreuzestod Stärkung ihres Willens, Ich erwarb ihnen Gnaden ohne Zahl, mit deren Hilfe sie wieder die Höhe erreichen konnten, aus der sie einstmals abgestürzt waren zur tiefsten Tiefe.... Ich wußte es, daß sie niemals allein wieder zur Höhe gelangen konnten, wenn ihnen nicht geholfen würde. Und Meine gefallenen Brüder erbarmten Mich, denn Ich kannte die Seligkeit der Gottnähe, Ich wußte es, was sie dahingegeben hatten und daß sie ewiglich vom Angesicht des Vaters verbannt waren, wenn nicht Einer die große Schuld tilgte, die sie durch ihren einstigen Abfall vom Vater auf sich geladen hatten.... Aber es war ein überaus schweres Werk, mit vollem Bewußtsein des Ausganges alle körperlichen und seelischen Schmerzen auf sich zu nehmen und einen Gang zu gehen in Angst und Not, das Erbarmungswerk durchführen zu können bis zum Ende.... Denn Ich war ein Mensch mit allen körperlichen Empfindungen, und stets mehr menschlich war Mein Denken, als es zur Ausführung der letzten Mission ging, als Ich gefangengenommen wurde und erbarmungslos verurteilt zu dem grausamsten Tode, den sich die Menschen erdenken konnten.... Denn zur Tilgung der unermeßlichen Schuld, zur Tilgung der Urschuld des einstigen Abfalles von Gott, war die Leidensfähigkeit eines Menschen nötig.... weil Gott, Der wohl als Liebe in Mir war, nicht leiden konnte und somit Er Sich für die letzte Phase des Erlösungswerkes zurückzog, was in Mir eine unaussprechliche Angst auslöste und Mich zu den Worte trieb: Mein Gott, Mein Gott, warum hast Du Mich verlassen.... Das Bewußtsein des Vaters in Mir wäre eine Linderung der Schmerzen gewesen, doch das Maß Meiner Schmerzen konnte wiederum nicht groß genug sein angesichts der Schuld der gesamten Menschheit, der Schuld aller abgefallenen Urgeister, die Ich erretten wollte aus der Tiefe.... Ich wollte als "nur Mensch" das Werk zu Ende führen, und darum ergab Ich Mich in den Willen des Vaters, der auch Mein Wille gewesen ist von Anbeginn, nur angesichts des Todes für kurze Zeit ins Wanken geriet, Ich Mich aber dann gänzlich Seinem Willen beugte, als Ich ausrief: "Vater, nicht Mein, sondern Dein Wille geschehe...." Und Ich habe wahrlich ein schweres Opfer gebracht, das weder zuvor noch nachher ein Mensch vollbracht hatte und vollbringen konnte, weil es die menschliche Kraft überstieg.... Ich aber aus der Liebe des Vaters die Kraft bezog, denn die Liebe blieb in Mir bis zur Stunde des Todes.... ansonsten Ich nicht die Worte ausgesprochen hätte: "Vater, vergib ihnen, denn sie wissen nicht, was sie tun...." Und also war und blieb Ich mit dem Vater verbunden, obgleich Ich die Kraft der Liebe nicht anwandte, um Mich dem Opfertod zu entziehen.... Einmal werdet ihr auch diesen Meinen Kreuzestod miterleben dürfen, wenn ihr im Reiche des Lichtes weilet, und dann erst wird euch auch Meine übergroße Liebe ersichtlich sein, die Meinen Brüdern galt, die alles auf sich nahm, um denen das Leben wiederzugeben, die freiwillig den Tod gewählt hatten. Und jeder kann nun auch wieder zum Leben kommen, der im freien Willen Mich anerkennt als seinen Erlöser und es will, daß Ich auch für ihn gestorben sein möge, daß auch er zu den Erlösten gehören dürfe, für die Ich Mein Blut vergossen habe und die durch Mein Blut Vergebung finden von ihrer Sündenschuld, die sie vom Vater getrennt hielt und die Ich also entsühnt habe durch Meinen Tod am Kreuz....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde