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L’incommensurabile Amore di Dio - L’Opera di Redenzione

Nulla è in grado di rendervi comprensibile l’Amore di Dio come l’Opera di Redenzione di Gesù Cristo, la morte sulla Croce sotto incommensurabili tormenti, che è stata sofferta per via dell’umanità empia da un Uomo, il Quale Era senza peccato e puro. In quest’Uomo Si celava Dio Stesso, perché per Amore per le Sue creature voleva compiere un Sacrificio, per espiare l’incommensurabile colpa che ha reso infelici quelle creature e le teneva separate da Lui. L’Amore per tutto lo spirituale, il Quale camminava sulla Terra incorporato come Uomo, è incommensurabile, e non tollera che questo spirituale rimanga eternamente separato da Lui. Perciò ha trovato una via che sospende questa separazione, che rende possibile allo spirituale di unirsi di nuovo con il suo Dio e Creatore. Egli sacrificava Sé Stesso come espiazione per la grande colpa della caduta di una volta degli spiriti da Dio. Ma questo Sacrificio doveva anche corrispondere a quella colpa, e perciò Egli ha scelto la morte più dolorosa sulla Croce, a cui precedeva una misura di sofferenze ed oltraggi, che era quasi umanamente impossibile di sopportare. E dato che Dio Stesso non poteva soffrire, ma voleva portare questo Sacrificio, Egli Si è scelto una Forma umana, incorporò Sé Stesso nell’Uomo Gesù e percorse ora la via della sofferenza sulla Terra fino alla morte sulla Croce. Il Suo infinito Amore ha compiuto quest’Opera. Colmava l’Uomo Gesù, in modo che era la Sua libera Volontà di prendere su di Sé tutta la sofferenza, per portare la Salvezza ai Suoi prossimi. Soffrì e morì l’Uomo Gesù, e ciononostante fu Dio Stesso, il Quale ha portato il Sacrificio sulla Croce per gli uomini, perché sia l’Anima che anche il corpo dell’Uomo Gesù era la Forza d’Amore di Dio una volta irradiata, che ora si unificava di nuovo con l’Eterno Amore, che quindi celava in Sé solamente il Divino, oppure: L’Eterna Divinità Stessa scelse per Sé quella Forma come Dimora, che Le poteva servire anche come Involucro a causa di una Vita pura e senza peccato, cosa che sarebbe stato impossibile in un involucro peccaminoso. Era stata un’Opera d’Amore ed un Atto di Grazia del Significato più importante: che Dio Stesso discese sulla Terra per portare agli uomini la Redenzione dal peccato e dalla morte, che Egli nell’Uomo Gesù ha percorso il cammino sulla Terra ed ha preso su di Sé ogni amarezza della vita terrena, tutte le lotte contro Satana, che ha combattuto davvero contro le potenze dell’inferno, (15.03.1957), questa era una dimostrazione del Suo infinito Amore per questo spirituale caduto, il quale voleva di nuovo aiutare a salire in Alto, che non voleva lasciare nell’abisso, nel regno del Suo avversario, perché quivi non era beato, ma nell’assenza di Luce e Forza, quindi in uno stato tormentoso. Il Suo infinito Amore per questo spirituale caduto non era diminuiti, benché si fosse allontanato da Dio nella libera volontà, perciò il Suo Amore ha seguito questo spirituale caduto, discese Lui Stesso nel regno del Suo avversario, venne sulla Terra nell’Uomo Gesù ed ha compiuto un’Opera della più profonda Compassione. Dio Stesso ha portato il Sacrificio dell’Espiazione per la grande colpa di peccato. Quindi tutti gli uomini possono ora di nuovo conquistarsi nella libertà Luce e Forza, possono di nuovo raggiungere il loro stato ur, possono di nuovo ritornare al loro Creatore e Padre dall’Eternità, perché la colpa che separava è stata pagata dallo Stesso Amore divino. Solo una cosa la devono compiere loro stessi: Devono avere la volontà del ritorno a Dio. Lui nel Suo infinito Amore E’ andato loro incontro, ma anche loro stessi devono ora fare dei passi, devono percorrere la via nella libera volontà, che Egli Stesso ha percorso per loro in Gesù. Devono voler essere liberati dalla loro colpa di peccato e dichiarare questo liberamente, mentre invocano Gesù Cristo per il Perdono, altrimenti rimangono aggravati della loro colpa e rimagono fino ad allora quindi anche nell’abisso, perché allora sono anche prigionieri dell’avversario di Dio. Devono quindi richiedere coscientemente l’Amore di Dio, perché malgrado il più grande Amore da Parte di Dio l’essere non può avere la Redenzione a cui lui stesso non aspira e perciò non può nemmeno essere accolto da Lui nel Suo Regno. Malgrado ciò non va perduto in eterno, ma rimane costantemente la creatura che ha l’Amore totale di Dio. Ed una volta questo Amore divino arriva alla meta. Una volta ogni essere vorrà sfuggire dall’abisso e prendere la sua via verso il Golgota, verso la Croce, verso Gesù Cristo, la Divinità divenuta visibile, il Cui Amore non conosce limiti e corteggerà le Sue creature, finché le ha finalmente riconquistate, per non perderle più in eterno.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Unermeßliche Liebe Gottes.... Erlösungswerk....

Nichts vermag euch die Liebe Gottes so anschaulich zu machen wie das Erlösungswerk Jesu Christi, der Tod am Kreuz unter unermeßlichen Qualen, der erlitten wurde um der sündigen Menschheit willen von einem Menschen, Der sündenlos und rein war.... In diesem Menschen barg Gott Selbst Sich, weil Er aus Liebe zu Seinen unglückseligen Geschöpfen ein Opfer bringen wollte, um die unermeßliche Schuld zu sühnen, die jene Geschöpfe unglückselig werden ließ und sie von Ihm getrennthielt.... Die Liebe zu allem Geistigen, das als Mensch verkörpert über die Erde geht, ist unermeßlich, und sie duldet es nicht, daß dieses Geistige ewig von Ihm getrennt bleibt. Und darum fand sie einen Weg, der diese Trennung aufhob, der es dem Geistigen wieder möglich machte, sich mit seinem Gott und Schöpfer wieder zu vereinigen. Er opferte Sich Selbst als Sühne für die große Schuld des einstigen Abfalles der Geister von Gott.... Aber dieses Opfer mußte auch jener Schuld entsprechen, und darum wählte Er den schmerzhaftesten Tod am Kreuz, dem ein Maß von Leiden und Schmähungen vorausging, das zu ertragen fast menschenunmöglich war.... Und weil Gott Selbst nicht leiden konnte, Er aber dieses Opfer bringen wollte, wählte Er Sich eine menschliche Form.... Er verkörperte Sich Selbst in dem Menschen Jesus und ging nun den Leidensgang auf Erden bis zum Tode am Kreuz.... Seine unendliche Liebe vollbrachte dieses Werk. Sie erfüllte den Menschen Jesus, so daß es Dessen freier Wille war, alles Leid auf Sich zu nehmen, um Seinen Mitmenschen Rettung zu bringen. Es litt und starb der Mensch Jesus, und doch war es Gott Selbst, Der das Opfer am Kreuz gebracht hat für die Menschen. Denn sowohl die Seele als auch der Körper des Menschen Jesus war einst von Gott ausgestrahlte Liebekraft, die sich nun wieder mit der Ewigen Liebe zusammenschloß, die also nur Göttliches in sich barg, oder auch: Die Ewige Gottheit Selbst wählte Sich jene Form zum Aufenthalt, die Ihr durch ein reines und sündenloses Leben auch zur Hülle dienen konnte, was in einer sündigen Hülle unmöglich gewesen wäre. Es war ein Liebewerk und ein Gnadenakt von schwerwiegendster Bedeutung: daß Gott Selbst zur Erde niederstieg, um den Menschen Erlösung zu bringen von Sünde und Tod.... daß Er im Menschen Jesus den Gang auf Erden zurücklegte und alle Bitternisse des Erdenlebens, alle Kämpfe gegen den Satan auf Sich nahm, daß Er wahrlich gegen die Mächte der Hölle ankämpfte, (15.3.1957) das war ein Beweis Seiner unendlichen Liebe zu diesem Gefallenen, dem Er wieder emporhelfen wollte zur Höhe.... das Er nicht in der Tiefe belassen wollte, im Bereich Seines Gegners, weil es dort nicht selig war, sondern in Licht- und Kraftlosigkeit, also in einem qualvollen Zustand, war.... Seine unendliche Liebe zu diesem Gefallenen hatte sich nicht verringert, wenngleich es sich im freien Willen abwandte von Gott, und darum ging Seine Liebe dem Gefallenen nach.... Sie stieg Selbst hinab in das Bereich Seines Gegners, Sie kam im Menschen Jesus zur Erde, und Sie vollbrachte ein Werk tiefster Erbarmung.... Es brachte Gott Selbst das Sühneopfer dar für die große Sündenschuld. Also können nun auch alle Menschen in Freiheit sich wieder Licht und Kraft erwerben, sie können wieder ihren Urzustand erreichen, sie können wieder zurückkehren zu ihrem Schöpfer und Vater von Ewigkeit, denn es ist die trennende Schuld bezahlt worden von der göttlichen Liebe Selbst.... Nur eines müssen sie selbst tun: Sie müssen den Willen haben zur Umkehr zu Gott. Er ist in Seiner unermeßlichen Liebe ihnen entgegengekommen, aber auch sie selbst müssen nun Schritte tun, sie müssen im freien Willen den Weg gehen, den Er Selbst ihnen in Jesus geebnet hat. Sie müssen erlöst werden wollen von ihrer Sündenschuld und dies frei bekennen, indem sie Jesus Christus anrufen um Vergebung, ansonsten sie mit ihrer Schuld belastet bleiben und solange also auch in der Tiefe weilen, weil sie dann auch noch Gefangene des Gegners von Gott sind. Sie müssen also bewußt die Liebe Gottes anfordern.... Denn es kann trotz größter Liebe von seiten Gottes dem Wesen keine Erlösung werden, das diese nicht selbst anstrebt, also Jesus Christus und Sein Erlösungswerk nicht anerkennt und darum auch nicht von Ihm in Sein Reich aufgenommen werden kann. Dennoch geht es nicht ewig verloren, sondern es bleibt ständig das Geschöpf, dem Gottes unverminderte Liebe gilt. Und einmal kommt diese göttliche Liebe auch zum Ziel.... Einmal wird jedes Wesen der Tiefe entfliehen wollen und seinen Weg nehmen nach Golgatha, zum Kreuz, zu Jesus Christus, der schaubar-gewordenen Gottheit, Deren Liebe keine Grenzen kennt und werben wird um Seine Geschöpfe, bis Er sie endlich zurückgewonnen hat, um sie nun ewig nicht mehr zu verlieren....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde