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Responsabilità per l’accettazione di dottrine errate

Gli uomini hanno difficoltà a separarsi da un sapere che è stato insegnato loro sin dalla gioventù, ed a cui perciò non vogliono rinunciare. Senza riflettere hanno accettato questo sapere, e dato che non hanno colpa della loro educazione, intanto non possono essere ritenuti responsabili per l’accettazione della falsa dottrina. Ma appena possono usare loro stessi il loro intelletto, è anche il loro dovere, di esaminare quel bene spirituale sulla sua veracità. E loro dovranno rispondere, se hanno lasciato diventare attivo il loro intelletto, appena ne erano in grado. Ma non devono ritenere vero ogni bene spirituale senza esame, come non possono nemmeno giustificarsi con la motivazione, che hanno ricevuto quel sapere, quindi sarebbero innocenti, se durante la vita terrena lo sostengono. Loro dimenticano che hanno la responsabilità per la loro anima, dimenticano che non li punisco, ma che si puniscono da sé stessi, cioè, che rimangono nello stato dell’imperfezione, nel quale non possono mai diventare beati, ma che non posso salvarli da questa situazione, perché la loro libera volontà deve diventare attiva per questa salvezza, ma che non hanno usato bene la volontà, altrimenti avrebbero usato il loro intelletto per esaminare quel bene spirituale. Loro sono rimasti inattivi, si sono lasciati in certo qual modo costringere a qualcosa, che potevano anche rifiutare, se lo volevano. Se ora gli uomini devono rispondere per le loro anime, questo significa, che devono riconoscere la loro colpa, che riconoscono la loro situazione infelice come propria colpa e giusta, e devono ammettere le loro proprie manchevolezze, cioè non si possono sgravare a costo di coloro che li hanno istruiti falsamente. Anche questi insegnanti devono un giorno rendere conto rispetto alla loro colpa, chi accetta la dottrina errata, non è da dichiarare innocente dato che ho dato all’uomo l’intelletto, che deve utilizzare dapprima per la salvezza della sua anima. Chi desidera seriamente la Verità, si sforza, e la troverà. Ed ogni insegnamento offerto all’uomo deve essere esaminato, se pretende la Verità. Quindi l’uomo ha anche il dovere, di confrontare il bene spirituale trasmessogli con quelle dottrine, e la giusta volontà per l’esame porterà anche a giusti risultati. Ma come si dispone l’uomo, se gli viene apportata la Verità attraverso la Mia Volontà, allora lo stato della sua anima dopo la sua morte sarà luminoso oppure oscuro. Perché soltanto la Verità dà Luce all’anima, mentre l’errore fa rimanere l’anima nell’oscurità, nella quale ha languito nell’inizio della sua carriera terrena come uomo, alla quale però potrebbe sfuggire molto presto, se avesse usato bene la sua volontà.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Verantwortung für Annahme von Irrlehren....

Es lösen sich die Menschen zu schwer von einem Wissen, das ihnen von Jugend auf angelernt wurde und das sie darum nicht als irrig hingeben wollen. Ohne nachzudenken haben sie dieses Wissen angenommen, und da sie an ihrer Erziehung schuldlos sind, können sie vorerst nicht zur Verantwortung gezogen werden ob der Annahme falscher Lehren. Doch sowie sie selbst ihren Verstand gebrauchen können, ist es auch ihre Pflicht, jenes Geistesgut zu prüfen ob seiner Wahrhaftigkeit. Und sie werden sich verantworten müssen, ob sie ihren Verstand tätig werden ließen, sowie sie dazu fähig sind. Nicht aber dürfen sie jegliches Geistesgut für wahr halten ohne Prüfung, wie sie sich auch nicht rechtfertigen können mit der Begründung, daß sie jenes Wissen empfangen haben, also schuldlos seien, wenn sie es während ihres Erdenlebens vertreten. Sie vergessen, daß sie für ihre Seelen die Verantwortung tragen, sie vergessen, daß nicht Ich sie strafe, sondern daß sie sich selbst strafen, d.h., daß sie im Unvollkommenheitszustand verbleiben, in dem sie niemals selig werden können.... daß Ich sie aber nicht aus diesem Zustand erlösen kann, weil ihr freier Wille tätig werden muß zu dieser Erlösung, daß sie den Willen aber nicht recht gebraucht haben, ansonsten sie den Verstand genutzt hätten zur Prüfung jenes Geistesgutes. Sie blieben untätig, sie ließen sich gewissermaßen etwas aufzwingen, was sie auch ablehnen konnten, so sie es wollten. So sich die Menschen nun für ihre Seelen verantworten sollen, so heißt das, daß sie ihre Schuld erkennen müssen, daß sie ihre unglückselige Lage als selbst verschuldet und gerecht erkennen und ihr eigenes Versäumnis zugeben müssen, also sich nicht entlasten können auf Kosten derer, die sie falsch unterwiesen haben. Wohl müssen sich auch diese Lehrer dereinst verantworten entsprechend ihrer Schuld, doch wer die Irrlehren annimmt, der ist nicht freizusprechen von Schuld, da Ich dem Menschen den Verstand gegeben habe, den er zuerst für sein Seelenheil nützen soll. Wem es nun ernst ist um die Wahrheit, der bemüht sich darum und wird sie auch finden. Und jede dem Menschen dargebotene Belehrung muß geprüft werden, so sie Anspruch auf Wahrheit erhebt. Also hat auch der Mensch die Pflicht, ihm vermitteltes Geistesgut mit jenen Lehren zu vergleichen, und der rechte Wille zur Prüfung wird auch rechte Ergebnisse zeitigen. Doch wie sich der Mensch einstellt, so ihm durch Meinen Willen die Wahrheit zugeführt wird, so ist auch der Zustand seiner Seele nach seinem Tode.... lichtvoll oder finster.... Denn nur die Wahrheit gibt der Seele Licht, während der Irrtum die Seele in der Finsternis verharren läßt, in der sie bei Beginn ihrer Erdenlaufbahn als Mensch geschmachtet hat, der sie aber sehr leicht entfliehen könnte, so sie ihren Willen recht genützt hätte....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde