Confronta annuncio con traduzione

Altre traduzioni:

La scintilla divina – L’amore – La fiamma

La divina scintilla nell’uomo può diventare una immensa fiamma e poi consuma tutto ciò che viene a contatto con lei, cioè la fiamma d’amore ha costantemente bisogno di nuovo nutrimento, attira tutto nel suo cerchio; si accende ed irradia calore, si purifica e cristallizza ciò che è impuro, vivifica e risveglia, illumina e risplende attraverso tutto e non riposa finché ciò che ha afferrato non diventa come lei, una fiamma. Ed allora l’uomo può lasciare la Terra, perché allora ha raggiunto la sua meta, si è unito con l’eterna Divinità la Quale E’ in Sé puro Amore. La divina scintilla d’amore nell’uomo è entrata in contatto con Dio Che E’ l’Amore Stesso. Ma per questo ci vuole quasi sempre una lunga vita terrena per cambiare totalmente nell’amore, il fuoco dell’amore non viene quasi mai acceso, anche se la scintilla arde; ma non ha la forza di afferrare tutto intorno a sé e di far divampare chiaramente la fiamma. E perciò si deve continuamente attizzare affinché la fiamma non si spenga e le dev’essere dato il nutrimento, l’amore nell’uomo dev’essere stimolato all’attività. Una oltremodo forte volontà del prossimo deve prendere possesso della sua anima, il suo amore dev’essere così forte che glielo trasferisce e con ciò viene ora anche attizzata la scintilla ad un forte ardore d’amore. Dove questa fiamma è una volta accesa, là non può mai più spegnersi, ma diventa sempre più chiara e raggiante, perché troverà sempre il nutrimento, delle anime che sono nella miseria e che ora vengono afferrate e consumate dalla fiamma d’amore. Perché un uomo amorevole non lascia quelle anime nella miseria, ed ogni prestazione d’aiuto è un rinnovato accendere della divina scintilla, la fiamma nel cuore diventa sempre più grande e presto nel circondario dell’uomo non vi sarà più nulla che non sia caduto vittima della fiamma. Ma la fiamma d’amore ha un effetto benefico, è soave e comunque colma di ardore, non ferirà e non danneggerà nessuno, ma renderà felice, risveglierà e maturerà, ma non lascerà nemmeno nessuno, perché le fiamme dell’amore presto afferrano tutto intorno a sé, dove sono una volta accese.

La divina fiamma nell’uomo non più essere spenta, ma attizzata quando non è ancora abbastanza grande. Allora continua bensì ad ardere sotto la coperta del disamore, ma è troppo debole per irrompere. Ma se dall’esterno arriva una piccola fiammella d’amore, allora irrompe la divina scintilla e si unisce con la fiammella dell’amore ed è sufficiente la fiamma per consumare ciò che, come involucro, come scoria, impedisce ancora un chiaro fuoco. Perché la scintilla divina nell’uomo lo spinge all’attività d’amore dall’interiore. La volontà dell’uomo può quindi attizzare la scintilla alla fiamma più forte, e questa fiamma prende sempre la direzione verso Dio, all’Origine dell’Amore e della Luce. Perché l’Amore di Dio E’ un eterno Fuoco che divampa nel più chiaro Ardore e vuole accogliere tutto in Sé, ogni fiammella che si è unita con l’eterno Fuoco, è arrivata alla sua meta. Ma innumerevoli scintille del divino Amore errano ancora intorno, ardono bensì continuamente, ma non trovano nessun nutrimento per accendersi e per poter divampare chiaramente. Il loro ambiente è povero di Luce e d’amore, solo raramente saetta una fiammella attraverso la notte; ma dove saetta, là ha fatto irruzione la divina scintilla e la fiammella promette di diventare una chiara fiamma, perché non può essere spenta, perché la fiamma dell’amore compenetra ogni ostacolo, consuma e la sua fiamma continua a crescere. Ma la divina scintilla è una Parte di Dio, la fiamma dell’amore è un’Irradiazione dell’eterno Amore e perciò non può mai più essere del tutto coperta, può splendere solo scarsamente e di tanto in tanto, dove la volontà dell’uomo si tiene lontano da ogni agire nell’amore, dove non fa diventare la divina scintilla una fiamma attraverso il fattivo amore per il prossimo. E perciò l’umanità cammina nell’oscurità della notte e le sue fiammelle splendono solo scarsamente di tanto in tanto. E la notte può appunto essere illuminata a giorno, dove attraverso il fervente agire nell’amore si accende fiammella dopo fiammella che si uniscono, diventano una grande fiamma che poi risplende nella pienissima Forza illuminante, tutto tende verso il Cielo, incontro alla grande Luce, l’eterna Fiamma con la quale cerca di fondersi per essere vicina alla Luce Ur (Primordiale) dell’eterno Amore.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Göttlicher Funke .... Liebe .... Flammen ....

Der göttliche Funke im Menschen kann zu einer ungeheuren Flamme werden, und dann verzehret er alles, was mit ihm in Berührung kommt .... d.h., die Liebesflamme braucht ständig neue Nahrung, sie zieht alles in ihr Bereich; sie entzündet und strahlt Wärme aus, sie läutert und kristallisiert, was unrein ist, sie belebt und erweckt, sie erleuchtet und durchstrahlt alles und ruhet nicht eher, bis das von ihr Erfaßte gleich ihr zur Flamme wird. Und dann kann der Mensch von der Erde gehen, denn dann hat er sein Ziel erreicht, er hat sich der ewigen Gottheit angegliedert, Die in Sich pur Liebe ist. Es ist der göttliche Liebesfunke im Menschen in Verbindung getreten mit Gott, Der die Liebe Selbst ist .... Doch zumeist gehört ein langes Erdenleben dazu, um sich völlig zur Liebe zu wandeln .... zumeist wird das Feuer der Liebe im Menschen nicht entzündet, der Funke glimmt zwar; er hat aber nicht die Kraft, um sich zu greifen und die Flamme hell auflodern zu lassen. Und darum muß fortgesetzt geschürt werden, auf daß der Funke nicht verlöscht, und es muß ihm Nahrung zugeführt werden .... die Liebe im Menschen muß angeregt werden zur Tätigkeit .... Es muß ein überaus starker Wille des Mitmenschen Besitz ergreifen von seiner Seele, die Liebe dessen muß so stark sein, daß er diese überträgt auf jene, und dadurch wird nun auch der Funke entfacht zu starker Liebeglut, so daß beide Flammen verschmelzen können und nun hell erstrahlen .... Wo einmal diese Flamme entzündet ist, dort kann sie nimmermehr verlöschen, sondern sie wird immer heller und strahlender werden, weil sie immer Nahrung finden wird .... Seelen, die in Not sind und die nun von der Liebesflamme ergriffen und aufgezehrt werden. Denn es läßt ein liebender Mensch jene Seelen nicht in der Not, und jede Hilfeleistung ist ein erneutes Entzünden des göttlichen Funkens, die Flamme im Herzen wird immer größer, und es wird bald nichts mehr sein in des Menschen Umgebung, das nicht der Flamme zum Opfer fällt. Doch die Liebesflamme hat eine wohltätige Wirkung, sie ist sanft und doch voller Glut, sie wird niemanden verletzen und schädigen, sondern sie wird beglücken, erwecken und ausreifen, aber sie wird auch niemanden auslassen, denn die Flammen der Liebe greifen sehr schnell um sich, wo sie einmal entzündet sind ....

Der göttliche Funke im Menschen kann nicht verlöscht werden, jedoch verschüttet, wenn er noch nicht groß genug ist .... Dann glimmt es wohl unter der Decke der Lieblosigkeit weiter, aber er ist zu schwach, um durchzubrechen. Kommt jedoch von außen ein kleines Liebesflämmchen heran, dann schlägt der göttliche Funke durch und verbindet sich mit dem Flämmchen der Liebe, und es genügt die Flamme zum Verzehren dessen, was noch als Hülle, als Schlacke ein helles Feuer verhindert. Denn der göttliche Funke im Menschen treibt stets von innen heraus diesen zur Liebetätigkeit an. Der Wille des Menschen kann also den Funken entfachen zur stärksten Flamme, und diese Flamme nimmt stets die Richtung zu Gott, zum Ausgang der Liebe und des Lichtes. Denn Gottes Liebe ist ein ewiges Feuer, das in hellster Glut lodert und alles in sich aufnehmen will .... jedes Flämmchen, das sich mit dem ewigen Feuer vereinigt hat, ist an seinem Ziel angelangt .... Doch zahllose Funken der göttlichen Liebe irren noch umher, sie glimmen wohl unaufhörlich, finden aber keine Nahrung, um sich entzünden und hell auflodern zu können .... Licht- und Liebe-arm ist ihre Umgebung, selten nur zuckt ein Flämmchen durch die Nacht; wo es aber aufzuckt, dort ist der göttliche Funke durchgebrochen, und es verspricht das Flämmchen zur hellen Flamme zu werden, denn es kann nicht verlöscht werden, weil die Flamme der Liebe jedes Hindernis durchdringt, es aufzehrt und seine Flamme sich ständig vergrößert. Doch es ist der göttliche Funke ein Teil Gottes, es ist die Flamme der Liebe eine Ausstrahlung der ewigen Liebe, und sie kann darum nimmermehr gänzlich verschüttet werden, nur spärlich und vereinzelt scheinen, wo der Wille des Menschen sich jedem Liebeswirken fernhält, wo er den göttlichen Funken in sich nicht zur Flamme werden läßt durch tätige Nächstenliebe. Und darum wandelt die Menschheit in Dunkelheit der Nacht dahin, und ihre Flämmchen leuchten nur spärlich hin und wieder. Und doch kann die Nacht taghell erleuchtet sein, wo durch emsiges Liebeswirken Flämmchen auf Flämmchen sich entzündet, die zusammenschlagen, zur großen Flamme werden und in vollster Leuchtkraft erstrahlen .... die alle streben himmelwärts dem großen Licht, der ewigen Flamme entgegen, mit der sie sich zu verschmelzen suchen, um dem Urlicht, der ewigen Liebe, nahe zu sein ....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde