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La Redenzione della materia – L’ozio - L’attività

Ciò che serve al corpo per la conservazione, maturerà contemporaneamente nell’anima, perché adempie lo scopo a lui assegnato e quindi percorre il cammino dello sviluppo verso l’Alto. E perciò ad ogni oggetto, ogni materia, è assegnato un compito e questo deve procurare una utilità, deve significare un’opera d’amore per l’Opera di Creazione nella quale viene impiegato l’oggetto. Quest’ultimo deve servire per la conservazione di appunto quelle cose, allora si può parlare di uno scopo servente della materia. E l’uomo deve promuovere la maturazione allo spirituale nella materia mentre contribuisce alla trasformazione della stessa per oggetti utili, mentre crea e forma secondo la sua facoltà, mentre produce delle cose che servono al prossimo o altre Opere di Creazione secondo la loro costituzione. L’uomo stesso dev’essere attivo nel servente amore per il prossimo e deve anche aiutare la materia al servire, affinché abbia luogo un generale processo di Redenzione che premette sempre un’attività servente. E a tutto deve essere alla base l’amore. Perché appena viene creato qualcosa a danno del prossimo o altre Opere di Creazione, lo spirituale non viene redento, ma viene costretto ad azioni contro Dio e non può mai svilupparsi verso l’Alto, ma dopo la liberazione dalla sua forma deve nuovamente vivificare una stessa forma così a lungo, finché questa non ha adempiuto il suo scopo servente. Questo significa un prolungato soggiorno in un involucro che diventa un tormento per lo spirituale. E questo si vendica sull’uomo che ha fatto sorgere la forma per causare del danno ai prossimi; si vendica nei modi più diversi, ma opprimerà sempre di più l’anima che il corpo, l’uomo sprofonderà spiritualmente nell’abisso dell’oscurità, come viceversa un uomo che aiuta molta materia al servire e quindi contribuisce alla sua liberazione, viene sostenuto nel suo tendere spirituale dallo spirituale divenuto libero attraverso l’aiuto umano. L’uomo può contribuire molto alla Redenzione della materia, ma lui stesso trova anche Assistenza attraverso questa nel suo sviluppo verso l’Alto. Perché moltissima materia dipende dall’aiuto dell’uomo, attende una lavorazione, una trasformazione per oggetti utili, nei quali ora lo spirituale può adempiere il suo compito servente, com’è la sua destinazione. Perciò una attività regolata, un costante rendere utile della materia, porterà sempre in sé la sua Benedizione, come l’ozio non corrisponde alla Volontà di Dio, perché l’uomo non adempie il suo scopo, non serve nell’amore. L’ozioso non sentirà in sé nemmeno nessun amore, altrimenti questo lo spingerebbe all’attività. Non conquisterà nemmeno un successo spirituale, perché quest’ultimo lo opera soltanto l’amore, l’amore per il prossimo che si manifesta servendo. Ad ogni Opera di Creazione spetta un compito servente; ma l’uomo è libero di attivarsi servendo, ma ha innumerevoli occasioni per contribuire alla conservazione delle Opere di Creazione, come anche innumerevoli occasioni di mostrarsi utile al prossimo. E quindi può manifestare il suo amore, può essere attivo creando e formando e creare innumerevoli cose che adempiono uno scopo servente. Può contribuire allo sviluppo verso l’Alto dello spirituale che è incorporato nella forma, che le sue mani hanno formato e questo spirituale lo ringrazierà in eterno.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Erlösung der Materie.... Müßiggang.... Tätigkeit....

Was dem Körper dienet zur Erhaltung, wird gleichzeitig seelisch reifen, denn es erfüllet den ihm zugewiesenen Zweck und geht also den Gang der Aufwärtsentwicklung. Und darum ist jeglichem Gegenstand, jeglicher Materie, eine Aufgabe zugewiesen, und zwar muß diese Aufgabe eine nutzbringende sein, sie muß ein Werk der Liebe bedeuten für das Schöpfungswerk, an dem der Gegenstand zur Anwendung kommt. letzteres muß zur Erhaltung ebenjene Dinge benötigen, dann kann von einem dienenden Zweck der Materie gesprochen werden. Und es soll der Mensch das Ausreifen des Geistigen in der Materie fördern, indem er zur Umgestaltung derer zu nützlichen Gegenständen beiträgt, indem er schaffet und gestaltet nach seiner Fähigkeit, indem er Dinge herstellt, die dem Mitmenschen oder anderen Schöpfungswerken dienen je nach ihrer Beschaffenheit. Der Mensch selbst soll in dienender Nächstenliebe tätig sein, und er soll auch der Materie zum Dienen verhelfen, auf daß ein allgemeiner Erlösungsprozeß stattfindet, der immer eine dienende Tätigkeit voraussetzt. Und allem muß die Liebe zugrunde liegen. Denn sowie etwas geschaffen wird zum Schaden des Mitmenschen oder anderer Schöpfungswerke, so wird das Geistige nicht erlöst, sondern es wird zu Gott-widrigen Taten gezwungen, und es kann sich niemals zur Höhe entwickeln, sondern es muß nach seiner Freiwerdung aus der Form erneut eine gleiche Form beleben so lange, bis diese Form ihren dienenden Zweck erfüllt hat.... Es bedeutet dies einen verlängerten Aufenthalt in einer Hülle, die dem Geistigen zur Qual wird. Und es rächt sich das Geistige an dem Menschen, der die Form entstehen ließ, um den Mitmenschen Schaden zuzufügen; es rächt sich in verschiedenster Weise, jedoch immer wird es die Seele mehr bedrängen als den Körper, es wird der Mensch geistig absinken in die Tiefen der Finsternis, wie umgekehrt ein Mensch, der vieler Materie zum Dienen verhilft und also zu ihrer Erlösung beiträgt, in seinem geistigen Streben unterstützt wird von dem durch menschliche Hilfe freigewordenen Geistigen. Es kann der Mensch zur Erlösung der Materie sehr viel beitragen, er findet aber auch selbst Beistand durch diese in seiner Aufwärtsentwicklung. Denn sehr viel Materie ist auf die Hilfe des Menschen angewiesen, sie harret auf Verarbeitung, auf Umformung zu nützlichen Gegenständen, in denen nun das Geistige seine dienende Aufgabe erfüllen kann, wie es seine Bestimmung ist. Darum wird eine geregelte Tätigkeit, ein ständiges Nutzbarmachen von Materie, immer seinen Segen in sich tragen, wie der Müßiggang nicht dem Willen Gottes entspricht, denn es erfüllt der Mensch nicht seinen Zweck, er dienet nicht in Liebe.... Ein Müßiggänger wird auch keine Liebe in sich spüren, ansonsten ihn die Liebe treiben würde zur Betätigung. Er wird auch keine geistigen Erfolge erringen, weil letzteres nur die Liebe bewirkt.... die Liebe zum Mitmenschen, die sich dienend äußert. Jeglichem Schöpfungswerk liegt eine dienende Aufgabe ob, wenn auch im Mußzustand das Geistige darin dient; dem Menschen aber steht es frei, sich dienend zu betätigen, doch er hat unzählige Gelegenheiten, zur Erhaltung der Schöpfungswerke beizutragen, wie er auch unzählige Gelegenheiten hat, dem Mitmenschen sich nützlich zu erweisen. Und also kann er seine Liebe äußern, er kann schaffend und gestaltend tätig sein und unzählige Dinge schaffen, die einen dienenden Zweck erfüllen.... Er kann beitragen zur Höherentwicklung des Geistigen, das in den Formen verkörpert ist, die seine Hände geschaffen haben, und dieses Geistige wird es ihm danken ewiglich....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde