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Le sofferenze e le prove come mezzi per il perfezionamento

Le prove e le sofferenze che sono caricate sull’uomo, vengono raramente riconosciute come mezzi per giungere al più alto perfezionamento. Dio conosce il grado di maturità di ogni singolo uomo, Egli conosce il loro cuore e non Gli sfugge davvero il minimo moto che è pro o contro di Lui. Così so anche quale grado di sviluppo può ancora raggiungere sulla Terra ed ora Egli provvede rispettivamente l’uomo con sofferenza o colpi del destino, se in questi esiste ancora una possibilità di aumentare la maturità dell’anima. L’anima prima della sua incorporazione come uomo, sapeva molto bene del cammino della sua vita terrena, ha accettato quest’ultima incorporazione con pieno assenso nella speranza di uscirne da vincitrice. Lei vedeva sia le sue gioie che anche le sue sofferenze sulle vie della sua vita e non si è lasciata spaventare, perché d’altra parte sapeva anche dell’Aiuto di Dio e della Sua Grazia e vedeva la possibilità di crescere totalmente fuori dalla materia e di privarsi del suo involucro. Proprio per questo, qualche anima prende su di sé una sorte terrena particolarmente difficile, perché vedeva pure l’effetto di una vita terrena vissuta giustamente e sapeva dell’ultima meta e questa le sembrava raggiungibile.

Ma nella vita terrena perde la reminiscenza e perciò non sfrutta le occasioni ed è in pericolo di non raggiungere la sua meta sulla Terra. Perciò Dio le viene in Aiuto, mentre le crea sulla Terra ancora delle possibilità nelle quali può maturare. Allora l’uomo deve superare maggiori ostacoli, gli è dato sofferenza ed afflizione sulla Terra e per superarle deve richiedere la Forza a Dio. Una vita senza lotta lo fermerebbe sempre sullo stesso gradino di sviluppo e la sua vita sarebbe stata vissuta invano.

Non si tratta del fatto che deve espiare i suoi peccati sulla Terra, come questo viene erroneamente insegnato, ma si tratta solo del fatto che trovi la via fuori dall’abisso in cui si trova ancora, per giungere in Alto, che si trasformi in un essere di Luce, che lavori su sé stesso per deporre tutto ciò che lo ostacola ancora nell’accoglimento di insospettata pienezza di Luce. Deve in certo qual modo purificare un involucro che è ancora non trasparente alla Luce, attraverso sofferenza ed afflizione, deve allontanare dall’anima ogni impurità, affinché ora possa risplendere la Luce attraverso di lei, perché questa purificazione deve svolgersi attraverso la propria volontà, non può essere eseguita da Dio senza la volontà dell’uomo.

Sofferenza ed amore sono gli unici mezzi per togliere tutte le impurità e scorie ed una grande misura di sofferenza è contemporaneamente l’espressione di grande Amore divino che vuole aiutare l’uomo a diventare così, che Dio lo possa rendere infinitamente felice nell’Eternità. Perciò gli uomini provati pesantemente sulla Terra sono particolarmente afferrati dal Suo Amore, benché questo sembri loro incomprensibile.

La vita terrena è breve misurata all’Eternità e l’anima guarderà una volta con gratitudine e lode al breve tempo terreno che le ha procurato una più alta maturità attraverso la sofferenza, che senza quest’ultima non avrebbe mai più raggiunto. Sulla Terra all’uomo stanno incommensurabili Grazie a disposizione in modo che possa sopportare anche la sofferenza più grave, se chiede a Dio nell’intima preghiera la Forza, perché Lui glie l’ha assicurata. Lui non lascia andare da Sé nessuno senza Forza, colui che Gli presenta la sua miseria nella fede fiduciosa che Egli lo possa aiutare e lo aiuterà, perché la miseria non è mai maggiore di Colui Che la dà, la Cui Potenza è davvero sufficiente per portare l’Aiuto in ogni miseria. Perciò tenetevi sempre davanti agli occhi il Suo Amore, la Sua Sapienza ed Onnipotenza, quando vi preme una profonda miseria e sarete confortati ed attenderete pazienti il Suo Aiuto.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Leiden und Prüfungen Mittel zur Vollendung....

Die Prüfungen und Leiden, die dem Menschen auferlegt sind, werden selten erkannt als Mittel zur höchsten Vollendung. Gott kennt den Reifegrad eines jeden einzelnen Menschen, Er kennt deren Herzen, und Ihm entgeht wahrlich nicht die kleinste Regung, die für oder wider Ihn spricht. Und also weiß Er auch, welchen Entwicklungsgrad er noch erreichen kann auf Erden, und entsprechend bedenkt Er nun den Menschen mit Leid oder Schicksalsschlägen, so darin noch eine Möglichkeit besteht, die Seelenreife zu erhöhen. Es hat die Seele vor ihrer Verkörperung als Mensch sehr wohl um ihren Erdenlebensgang gewußt, sie ist mit voller Zustimmung diese letzte Verkörperung eingegangen, in der Hoffnung, daß sie als Sieger daraus hervorgehen werde. Sie sah sowohl ihre Freuden wie auch ihre Leiden auf ihrem Lebenswege und hat sich doch nicht davon zurückschrecken lassen, weil sie auch andererseits um die Hilfe Gottes und Seine Gnade wußte und die Möglichkeit ersah, gänzlich aus der Materie herauszuwachsen und ihrer Hülle ledig zu werden. Und darum nimmt manche Seele ein besonders schweres Erdenlos auf sich, weil sie die Auswirkung eines recht gelebten Erdenlebens gleichfalls ersah und um das letzte Ziel weiß und ihr dieses Ziel erreichbar dünkt. Doch im Erdenleben verliert sie das Rückbewußtsein, und darum nützet sie auch die Gelegenheiten nicht aus, und sie ist in Gefahr, ihr Ziel auf Erden nicht zu erreichen. Und deshalb kommt Gott ihr zu Hilfe, indem Er ihr auf der Erde noch Möglichkeiten schafft, an denen sie ausreifen kann. Und dann muß der Mensch erhöhte Widerstände besiegen, ihm ist Leid und Trübsal beigegeben auf der Erde, zu dessen Überwindung er sich von Gott Kraft erbitten muß. Ein Leben ohne Kampf würde ihn auf immer gleicher Entwicklungsstufe stehenlassen, und sein Leben wäre vergeblich gelebt. Es geht nicht darum, daß er seine Sünden abbüßen muß auf Erden, wie dies fälschlicherweise gelehrt wird, sondern es geht nur darum, daß er aus der Tiefe, in der er sich noch befindet, zur Höhe gelangt, daß er sich wandelt in ein Wesen des Lichtes, daß er an sich selbst arbeitet, um alles abzulegen, was ihn noch an der Entgegennahme ungeahnter Lichtfülle hindert. Er muß gewissermaßen eine Hülle, die noch lichtundurchlässig ist, durch Leid und Trübsal läutern, er muß jede Unreinheit von ihr entfernen, damit das Licht sie nun durchstrahlen kann, denn diese Läuterung muß durch eigenen Willen vor sich gehen, sie kann nicht von Gott aus ohne den Willen des Menschen durchgeführt werden. Leid und Liebe sind die einzigen Mittel, von allen Unreinheiten entschlackt zu werden, und ein großes Maß von Leid ist gleichzeitig der Ausdruck großer göttlicher Liebe, die dem Menschen helfen will, so zu werden, daß Gott ihn unendlich beglücken kann in der Ewigkeit. Und darum sind die schwergeprüften Menschen auf Erden von Seiner Liebe besonders erfaßt, wenngleich ihnen dies unverständlich erscheint. Das Erdenleben ist kurz, gemessen an der Ewigkeit, und voller Dank und Lobpreisung wird die Seele dereinst auf die kurze Erdenzeit zurückblicken, die ihr durch das Leid auch eine höhere Reife eingetragen hat, die sie ohne Leid nimmermehr erreicht hätte. Es stehen dem Menschen auf Erden ungemessene Gnaden zur Verfügung, so daß er auch das schwerste Leid ertragen kann, so er sich in innigem Gebet Kraft holt von Gott, denn diese hat Er ihm zugesichert. Er läßt niemanden ungestärkt von Sich gehen, der Ihm seine Not vorträgt im zuversichtlichen Glauben, daß Er ihm helfen kann und auch helfen wird. Denn niemals ist das Leid größer als Der, Der es auferlegt, Dessen Macht wahrlich genügt, dem Menschen Hilfe zu bringen in jeder Not. Darum haltet euch stets Seine Liebe, Weisheit und Allmacht vor Augen, so euch tiefes Leid drückt, und ihr werdet getröstet sein und geduldig Seine Hilfe erwarten....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde